mercoledì 30 dicembre 2015

Bollette ingiuste


Dal 2016 le famiglie italiane pagheranno di più per l'energia elettrica, con un danno maggiore per chi usa fonti rinnovabili a vantaggio delle fonti fossili.
Questa è la conseguenza chiara e inevitabile della riforma delle tariffe elettriche, approvata il 2 dicembre 2015 dall'Autorità per l'Energia, in vigore dal prossimo anno.
Anziché pagare in proporzione ai consumi effettivi, come ora, si pagherà una quota fissa, a vantaggio di chi consuma di più e a svantaggio di chi risparmia energia e usa le fonti rinnovabili, in particolare il fotovoltaico.
Si stima che le bollette per la maggioranza delle famiglie italiane saliranno del 10-30 per cento su base annua: oltre 1,5 miliardi di euro in più per gli utenti domestici, che andranno ai distributori e ai grossisti di energia elettrica.
Sostanzialmente, coloro che consumano tanto (tipicamente le famiglie numerose) risparmieranno, mentre chi consuma poco vedrà innalzarsi le cifre in bolletta". E se a consumare poco fossero le persone o le famiglie che hanno scelto l'efficienza energetica o il risparmio energetico a partire da un cambiamento nelle proprie abitudini?
‎labollettagiusta‬ è la petizione con cui chiedere al Ministero dello Sviluppo economico e all’Autorità per l’energia che vengano applicate nuove tariffe per l'energia elettrica a chi si impegna per ridurre i consumi energetici e a chi opta per l’energia pulita, salvaguardando le tasche delle famiglie e di chi ha scelto il fotovoltaico.
Chiediamo al Ministero dello Sviluppo Economico e all’Autorità per l’Energia, il Gas e per il Servizio Idrico (AEEGSI):
• che si applichino nuove tariffe a chi dimostra di fare scelte virtuose dal punto di vista dei consumi energetici, salvaguardando le tasche delle famiglie italiane e dei piccoli e medi consumatori di energia elettrica;
• che la riforma garantisca le condizioni di convenienza dell’uso delle rinnovabili, fotovoltaico in testa, nel rispetto delle direttive europee e dalla normativa nazionale vigente;
Firma anche tu la petizione, fermiamo gli aumenti ingiusti, lo spreco energetico e questo nuovo incentivo all’utilizzo dei combustibili fossili!

La petizione si può firmare qui http://www.progressi.org/labollettagiusta

sabato 26 dicembre 2015

Azienda Agricola Giambelli Maria Grazia

qui era tutto sotto i rovi e le felci alte due metri non si vedeva niente ogni tanto tagliando scoprivamo una piana diversa  la casa abbiamo dovuto demolirla perchè il tetto è crollato l'abbiamo rifatta con le stesse pietre




siamo qui da 14 anni coltiviamo tutto noi abbiamo l'orto e il frutteto uno o due giorni la settimana vengono due del campo di extracomunitari di varese a darci una mano a volte viene qualcuno che si  ferma cinque o sei mesi poi se ne va e poi ogni tanto vengono i frati che devono fare il mese di solitudine e stanno nell'altra casa




ci alziamo alle cinque facciamo due o tre ore di preghiera e poi iniziamo a lavorare maria grazia era già un pò capace perchè anche sua mamma praticava agricoltura io no ho imparato qua però delle coltivazioni se ne occcupa lei io do una mano solo a raccogliere faccio le etichette mi occupo della contabilità



fino al '70 questo posto è stato abitato vicino alla chiesa c'era anche la scuola qui a buto c'erano 400 pesone negli anni '60 poi c'è stato il boom economico sono andati tutti a sestri a genova o in america  son andati via tutti  molti nella finanza nei carabinieri  ora stabili che stanno qui tutto l'anno siamo in sette però un pò si sta ripopolando perchè ora vicino a noi c'è una ragazza che vuol fare una coltivazione di rose e un altro ragazzo vuole portare le arnie per le api
la gente ci chiede "e se vi sentite male?" ma guardi che a milano lè la stessa roba a milano l'ambulanza ci mette tanto quanto qua ad arrivare la cosa scocciante è che se ti dimentichi qualcosa della spesa sei fregata per cui devi farti tutta la lista e non scordare niente anche perchè per noi il costo dei trasporti incide tantissimo quando scendi è una salassata  noi abbiamo bisogno di una 4x4 sennò qui non ci arrivi




























noi siamo suore dall'80 io e dal 70 lei prima eravamo in un monastero vicino alle porte di milano siamo tutte due di milano abbiamo scelto noi di andare  in un eremo abbiamo trovato questo posto su internet abbiamo cercato moltissimo in lombardia ma le case costavano tantissimo poi abbiamo chiesto al cardinal martini di venire in liguria dove le case costavano meno abbiamo cercato a varese ligure  poi abbiamo visto la foto di questa casa  che ci sembrava adatta l'abbiamo chiesta alla parrocchia perchè era la loro abbiamo fatto un'associazione e  l'abbiamo comprata




là c'è il mare vedete là che si vede la corsica per cui rimane molto temperato abbiamo le prugne gialle di sangiovanni e quelle rosse ciliegie mele pere fichi gelsi e poi tutti i piccoli frutti ribes lamponi more mirtilli fragole le uniche piante che c'erano sono le prugne tutte le altre le abbiamo messe noi le abbiamo innestate  poi abbiamo piante di amarene e questi castagni che sono domestici sono tutti innestati l'abbiamo potati e innestati invece i limoni e le arance ce li dà un signora di monterosso
abbiamo la spaccalegna e la motocarriola per vivere qui bisogna attrezzarsi ci scaldiamo con la stufa a legna e abbiamo i pannelli solari per l'acqua calda con questa stufa qui e i pannelli solari siamo autosufficienti



da anni abbiamo problemi col vicino che non vuole togliere la sbarra dalla strada vuole che mettiamo una sbarra elettrica a spese nostre e una videocamera per vedere chi entra ma siamo fuori di melone ma anche il giudice che ha fatto questa sentenza è fuori di melone  è uno che non ha mai visto la strada non si rende conto che qui non ci passa nessuno solo noi che ci abitiamo io agli avvocati gliel'ho detto qui la sbarra non la metterò mai preferisco farmi l'esperienza del carcere ah ah!


non abbiamo la certificazione per una questione di principio perchè ad esempio noi compriamo lo zucchero di canna biologico ma non possiamo metterlo sull'etichetta perchè non c'è un ente che attesta la certificazione biologica dell'altro ente che attesta quello dello zucchero no basta io sono stufa io uso dei concimi biologici che arrivano da cuneo e la pollina che è la prima che faccio a marzo e stop per i parassiti uso le erbe che raccolgo io o le bottiglie con le esche o il verderame anche perchè una volta ho usato un trattamento biologico che mi ha intossicata per cui non uso in assoluto alcun pesticida e poi qui siamo una struttura protetta perchè non abbiamo vicini e nessuna coltivazione anche quando a buto ci sono delle malattie per esempio ai pomodori noi siamo sempre stati immuni invece per concimare facciamo il compost

coltiviamo rose per lo sciroppo a genova c'è un consorzio per la produzione dello sciroppo di rose  e mi hanno dato tutte le talee io le ho integrate con rose antiche per sciroppo poi abbiamo la lavanda per fare l'olio essenziale e le ortiche per il liquore all'ortica insomma utilizziamo tutto quello che la natura ci offre

Siamo monache eremite che dopo anni di vita monastica cenobitica cioè comunitaria abbiamo maturato la scelta di una vita più solitaria e semplice,una scelta il cui cammino è stato accompagnato e supportato dal cardinal Carlo Maria Martini,il quale,possiamo dire,ci ha voluto bene e noi gliene abbiamo voluto...e tanto. E se è vero ciò che ci ricorda papa Francesco che "noi non abbiamo solo una storia da ricordare e da raccontare,ma una storia da costruire",possiamo davvero dire che ciò di cui oggi sentiamo più l'urgenza è guardare al futuro dove lo Spirito ci proietta, il futuro che è recuperare la vita in tutta la sua religiosità, nel sogno di vivere il Vangelo,convinte che il Vangelo si vive con poche cose. Ciò che cercavamo e di cui continuiamo a essere in ricerca è la semplicità di una vita laboriosa e silenziosa,uno spazio appartato in cui dilatare il cuore in una sempre più profonda comunione con le creature e il Creatore. Nel desiderio di riscoprire la nostra scelta di vita ci siamo messe in cammino proprio perchè fedeltà alla propria vocazione vuol dire ricerca e porta in sè anche il percorrere cammini un pò oscuri e imperfetti,ma è una spinta totalmente gratuita dove si avanza verso un sogno. Dopo diverse peregrinazioni alla ricerca di un romitaggio, per quella che a volte viene definita una "fuga mundi"  (ma che in realtà significa fuga da un certo mondo dell'arroganza e dell'egocentrismo mentre la centralità resta la vita in cui vivere con passione il presente)abbiamo trovato un casolare semidiroccato nell'entroterra ligure in mezzo a boschi di castagni, vicino a un paesino abitato da anziani che si sta via via spopolando, casolare che abbiamo ristrutturato grazie all'aiuto di amici conosciuti e sconosciuti e che è diventato l'Eremo della Visitazione. Dal 2001 viviamo in questo luogo che amiamo dove la preghiera,il lavoro e il silenzio sono le dimensioni che sostengono e accompagnano la nostra vita quotidiana. La struttura del nostro eremo ci dà la possibilità, pur essendo in due sorelle,di vivere uno spazio di solitudine individuale. La nostra giornata è scandita dalle ore liturgiche e, nella spiritualità benedettina-monastica che ci accompagna,"viviamo del lavoro delle nostre mani". Come lavoro primario coltiviamo l'orto e i prodotti della terra che trasformiamo in confetture e conserve e che, come i primi monaci,vendiamo per il nostro sostentamento o, lavoro ormai raro, dipingiamo icone e facciamo il lavoro di impaginazione di libri. Le difficoltà non sono mancate,e non mancano,ma possiamo dire, con semplicità,che siamo felici di questa scelta,della nostra vocazione, del dono di questo luogo dove giorno dopo giorno matura la nostra ricerca di Dio e della verità dell'uomo alla luce del Vangelo di Gesù. Nello spirito monastico abbiamo anche la possibilità di accogliere chi desidera venire da noi per condividere anche per alcuni giorni la nostra vita. Difatti "Eremo della Visitazione"per noi ha voluto significare "quel mistero che ci parla di un'accoglienza mutua e discretissima,che non si logora con la moltitudine delle parole,ma che con semplici accenni,di fiaccole nella notte,permette una comunicazione e un riconoscimento umile", perchè al tempo stesso si possa scoprire che nel volto dell'ospite c'è anche un accesso all'idea di Dio .Così il volto dell'Altro entra nel nostro mondo,è una visitazione,è responsabilità,responsabilità nei confronti della storia,responsabilità nei confronti dell'umanità tutta. Noi non abbiamo da offrire grandi cose ma ciò che vorremmo offrire è il dono gratuito più grande del nostro Eremo che è il silenzio, la preghiera e la bellezza del luogo,vorremmo offrirlo a tutti con gioia, come realtà che ci è stata offerta e affidata per custodirla e donarla.
Suor Maria Patrizia e Suor Maria Grazia


intervista Anna foto Enrico

Maria Grazia Giambelli, via Buto - 19028 Varese Ligure (SP)
e-mail: eremi@libero.it 
tel 0187/847594 



giovedì 19 novembre 2015

orti urbani

Alcune immagini della prima festa sociale presso gli Orti Urbani di Sarbia, una magnifica giornata di           condivisione del gruppo Hourloupe in un luogo davvero magico.
Presto una replica aperta a tutti.  
                                        






























http://igasdellaspezia.blogspot.it/2014/04/orti-urbani.html
foto:peo

lunedì 9 novembre 2015

Marcia Globale per il Clima


Questo evento fa parte della Marcia Globale per il Clima. Il prossimo 30 novembre, leader politici da tutto il mondo si incontreranno a Parigi per iniziare i negoziati per il prossimo accordo sul clima. Per questo, il giorno prima, in tutto il mondo scenderemo nelle piazze e nelle strade per chiedere a ognuno dei nostri leader di impegnarsi a raggiungere il 100% di energie pulite. Insieme, possiamo spingere il mondo verso un accordo per il clima che rinunci all'energia inquinante e garantisca energie pulite per tutti. 

- Alle 14:30 ci incontreremo davanti a Palazzo San Giorgio (Piazza Caricamento) per dare inizio alla Marcia; ci dirigeremo quindi verso Piazza Matteotti, passando per Via San Lorenzo, e immortaleremo i partecipanti in una spettacolare foto-simbolo dell'evento.

- Alle 15:30 interverranno alcuni personaggi del mondo scientifico, ambientalista e delle associazioni in Piazza De Ferrari, per un pomeriggio all'insegna dell'informazione consapevole.

Conferma la tua partecipazione QUI

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martedì 3 novembre 2015

Energia Etica


La Cooperativa Retenergie presenta il suo progetto per la produzione di energia elettrica rinnovabile, etica e sostenibile. 

Attiva dal 2008, Retenergie conta oltre 900 soci in diverse regioni italiane e produce energia rinnovabile in grado di soddisfare il fabbisogno di quasi 700 persone. Nel corso della serata sarzanese sarà presentato l’ultimo investimento della Cooperativa: due impianti fotovoltaici di circa 180 kWp collocati sui tetti di due scuole in Sicilia. I partecipanti potranno valutare l’opportunità di associarsi e sostenere il progetto di Retenergie con una o più azioni.

Venerdì 13 Novembre alle 21.00 a Sarzana, in Via Landinelli 88, presso il Circolo Arci di Sarzana-Val di Magra, in collaborazione con il GAS In.di.os.ca. e il Comitato SpeziaViaDalCarbone.

Enel ha annunciato la chiusura entro il 2019 di 23 centrali italiane alimentate con combustibili fossili. La centrale a carbone della Spezia chiuderà probabilmente ben prima della scadenza dell’AIA, fissata nel 2021. Noi possiamo lavorare insieme per un progetto alternativo: efficienza energetica e sostituzione delle grandi centrali a carbone con impianti di energia rinnovabile distribuiti sul territorio e di proprietà dei cittadini.

A Dicembre a Parigi si terrà la 21° Conferenza delle Parti (#COP21) sui cambiamenti climatici. Il mantenimento dell’innalzamento della temperatura entro i 2°C è l’obiettivo minimo da raggiungere e per questo occorre ridurre drasticamente le emissioni di gas serra già dal 2020. Due terzi delle emissioni di CO2 sono legati alla produzione e all’uso di energia: si deve, dunque, cominciare di lì. Lo dice il rapporto su “Energia e cambiamento climatico” pubblicato dall’Agenzia Internazionale per L’Energia.

Retenergie e il Comitato SpeziaViaDalCarbone aderiscono alla campagna#DIVESTItaly per chiedere agli investitori istituzionali e agli enti pubblici di disinvestire da titoli azionari e obbligazionari di imprese che estraggono e commercializzano carbone, petrolio e gas, ritenuti tra i maggiori responsabili dei cambiamenti climatici in corso. A livello internazionale la campagna è partita negli Stati Uniti nel 2012. A oggi, più di 400 investitori istituzionali – tra cui università, ordini religiosi, fondi pensione, ecc. – e 2.000 individui in tutto il mondo si sono impegnati ad azzerare o ridurre i propri investimenti nei combustibili fossili per un totale di oltre 2.600 miliardi di dollari.

Molti soggetti finanziari stanno spostando i loro capitali dal settore delle fossili a quello delle rinnovabili e questo succede dopo che qualche migliaio di risparmiatori ha iniziato a trasferire i propri risparmi verso soggetti con produzioni energetiche ecocompatibili. Basta una piccola percentuale del mercato per creare una tendenza. Noi possiamo essere tra quelli che creano questa tendenza.

Ora anche Enel ha deciso di cambiare la propria politica energetica ma non basta. L’energia deve tornare a essere un bene comune, prodotto con il minor sfruttamento possibile delle risorse e in forma diffusa: dai cittadini e per i cittadini.

“In alcuni luoghi, si stanno sviluppando cooperative per lo sfruttamento delle energie rinnovabili che consentono l’autosufficienza locale e persino la vendita della produzione in eccesso. Questo semplice esempio indica che, mentre l’ordine mondiale esistente si mostra impotente ad assumere responsabilità, l’istanza locale può fare la differenza”. L’ha scritto il Papa nell’Enciclica Laudatosì.
Poco dopo la costituzione del Comitato SpeziaViaDalCarbone, nel 2011, diverse persone capirono che potevamo e dovevamo fare anche altro. Aderimmo a Retenergie e cambiammo fornitore, scrivendo a Enel le ragioni della nostra decisione. ‘Ho deciso di cambiare fornitore di energia elettrica perché non condivido le scelte di politica energetica adottate da Enel s.p.a., che privilegia l’utilizzo di fonti fossili e nucleare’.

La produzione di energia dal basso attraverso la proprietà condivisa è la prima scelta rivoluzionaria che siamo chiamati a compiere, l’alternativa percorribile che ci compete.
Siamo pronti a unirci per farlo, qui ed ora, sul nostro territorio?
Sono quasi 200 i soci liguri di Retenergie che partecipano agli investimenti, con la giusta remunerazione, e utilizzano i servizi della cooperativa. Con i gruppi di acquisto solidale abbiamo sperimentato che attraverso la modifica e il miglioramento dei modelli di consumo di più famiglie unite, si è andati a incidere sul sistema distributivo globale delle merci in generale e della carne in particolare (la zootecnia intensiva è responsabile del 25 % delle emissioni di gas serra). Con le cooperative di produzione e di consumo come Retenergie, l’alternativa è a portata di mano anche per l’energia. Sta a noi unire le competenze per una progettualità territoriale nella Provincia di La Spezia, che può diventare uno tra i mille esempi locali di una via d’uscita a livello globale dalla strada verso il collasso.

lunedì 2 novembre 2015

Mostra scambio di semi e piante



Domenica 15 novembre ore 10.30

Presso l’agriturismo Il glicine e la lanterna
 frazione Casacorvi – Via Bassone 220  a Pontremoli

Inizio manifestazione ore 10.30 con presentazione e saluti, a seguire presentazione dei semi e delle piante, quindi si procederà agli scambi.

La mostra e aperta a tutti, ma gli scambi possono avvenire solo tra chi ha portato del materiale (semi o piante),sono vietate tutte le forme di vendita, chiunque non rispetterà questa regola verrà allontanato dalla manifestazione.

Al termine (12.30 circa) seguirà pranzo condiviso, pertanto chi intende fermarsi si organizzi a portare del cibo, l’organizzazione mette a disposizione tovaglie, piatti, posate, bicchieri, pane e acqua.

Nel primo pomeriggio, dopo il pranzo (14.30circa) ci sarà la riunione dell’associazione in cui si parlerà delle varie iniziative che porteremo avanti il prossimo anno, avremo occasione di parlare fra l’altro della mostra del pomodoro che si svolgerà il 21 agosto 2016.

per info Maurizio Lunardon 3392668065.

Come arrivare a destinazione:

dall’autostrada A15: all’uscita del casello di Pontremoli girate a destra direzione Pontremoli (strada provinciale 31); proseguite sempre dritto per la strada provinciale 36, poi per via Antonino Siligato (un lungo ponte piatto dopo il quale sulla destra trovate il mobilificio Sordi Arredamenti), e ancora per via Groppomontone; ancora avanti dritto per tutta via Europa, fino alla rotonda. Alla rotonda prendete la terza uscita (strada di fronte a voi) in via Don Quiligotti; arrivati allo stop, di fronte a voi vedrete il cartello con scritto Casa Corvi; girate a sinistra e proseguite fino al bar; di fronte al bar girate a sinistra, direzione Bassone (1 minuto di strada) e troverete l’imbocco della strada privata dell’agriturismo sulla vostra destra.

dalla strada statale: seguite le indicazioni per Pontremoli centro, quindi valicate il ponte dei Quattro Santi (via Cairoli) e passate subito dopo anche il ponte Pietro Bologna; a questo punto girate alla seconda a destra in via Tellini, e da lì proseguite sempre avanti dritto per tutto viale Cabrini, fate il sottopassaggio, e proseguite ancora avanti dritto (vedrete il cartello Casa Corvi) fino al bar; di fronte al bar girate a sinistra, direzione Bassone (1 minuto di strada) e troverete l’imbocco della strada privata dell’agriturismo sulla vostra destra. 

mercoledì 14 ottobre 2015

Assemblea Acqua Bene Comune

In dubbio la legittimità delle tariffe sull'acqua predisposte dall'AEEGSI
Il Consiglio di Stato dispone una perizia sul rispetto dell'esito referendario



Oggi 14 ottobre il Consiglio di Stato ha pubblicato l'ordinanza sul ricorso in appello promosso dal Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua e Federconsumatori contro il metodo tariffario del servizio idrico elaborato dall'Autorità per l'Energia Elettrica, il Gas e il Servizio Idrico.
Nell'ordinanza si dispone un'ulteriore consulenza tecnica per assicurare la completezza dell’istruttoria ai fini di un compiuto giudizio.

Di fatto, i giudici intendono approfondire la questione della voce tariffaria relativa alla copertura degli oneri finanziari, onde valutarne la conformità al vigente assetto normativo quale scaturito dall’esito referendario.
Apprendiamo con piacere di tale decisione soprattutto dopo la sentenza del TAR che a nostro avviso risultava appiattita sulla teoria economica dominante riproponendo l'assunto per cui il servizio idrico è sottoposto alle logiche del mercato e del profitto.

Alla luce di ciò attenderemo l'esito di tale perizia fiduciosi che possa confermare le nostre tesi, ovvero che il metodo tariffario predisposto dall'AEEGSI viola palesemente l'esito del secondo referendum sul servizio idrico del giugno 2011, quello che ha abrogato la remunerazione del capitale investito nelle tariffe.

Ci teniamo a ribadire che nel frattempo come movimento per l'acqua proseguiremo la mobilitazione e le campagne volte alla piena e reale attuazione degli esiti referendari.




PER APPROFONDIRE QUESTI TEMI E DISCUTERE PROPOSTE OPERATIVE, E’ CONVOCATA UN’ASSEMBLEA CITTADINA 
ven. 23 ottobre alle ore 18 a Sarzana presso l'Arci in via Landinelli



lunedì 5 ottobre 2015

Azienda Agricola Il Posticcio

contadini
io son nato da una famiglia di contadini mi è sempre piaciuta l'agricoltura ci ho lavorato da quando ho cominciato a lavorare con le macchine agricole e piano piano mi son fatto un'esperienza su varie produzioni agricole produco tante cose 
le capre
ora sono cinquanta ettari il primo pezzo l'ho comprato nel '72  c'era la casa con quattordici ettari di terreno  era tutto bosco impossibile da pulire perchè non si vedevano le buche ci si finiva dentro allora ho recintato e ci ho messo 30 capre il grosso l'hanno ripulito loro poi siamo intervenuti noi
certificazioni
questa è un'azienda interamente biologica certificata però poi  ogni prodotto deve essere analizzato singolarmente quindi io pago la certificazione totale per l'azienda e poi le analisi per ogni singola produzione olio vino miele marmellate eccetera alla domenica è sempre aperto e si può venire a comprare i prodotti sennò io vendo soprattutto a stranieri che vengono in vacanza in zona e mi conoscono da tanti anni e a qualche negozio o ristorante della zona
la pensione
qui lavorano due persone fisse due ragazzi bravissimi che lavorano tuti i giorni compreso il sabato fino a mezzogiorno io vengo il fine settimana e alla sera quando c'è da sistemare e da lavorare nei laboratori la casa c'è ma non ci abitiamo fissi finchè ho il negozio di macchine agricole continuo a vivere a villafranca quando andrò in pensione mi trasferirò qui
la legna
questo è un bosco d'alto fusto registrato dalla regione toscana io tutti gli anni devo far la pulizia del bosco sotto me la fanno gli animali ma quando le piante cominciano a toccarsi bisogna diradarle allora tutti gli anni produco duemila duemilacinquecento quintali di legna ho tutta l'attrezzatura per tagliarla quando piove si taglia la legna 
l'olio
qui è dove faccio l'olio questa macchina defoglia le olive e la roba grossa perchè la raccolta non si fa a mano ma con gli abbacchiatori che a volte rompono anche il ramoscello io alla sera mi ritrovo le olive belle pulite e inizio a frangerle io faccio olio denocciolato solo con la polpa così ha un'acidità bassissima massimo arriva 0,10 - 0,12 perchè non c'è l'acido tannico del nocciolo e poi perchè lo frango subito appena raccolto 
 
il frantoio
ho comprato il frantoio cioè la macchina che frange le olive  fa tutto in automatico io metto le olive  e poi seguo e controllo accuratamente tutto il procedimento faccio tutto da solo quando l'ho preso io nel duemila costava cinquantacinquemila euro però c'era il cinquanta percento di contributo e comunque il costo è stato ampiamente ammortizzato in più  posso frangere subito dopo il raccolto e  non ci sono miscele di altre olive al frantoio pubblico se prima di me è passato qualcuno con le olive marce  rimane il sentore no no è un investimento indispensabile! 
a freddo
qui viene fatto tutto a freddo non viene aggiunta acqua perchè si usa quella contenuta nel chicco però c'è una resa del due percento in meno perchè l'acqua calda fa uscire più olio dalla sansa e io invece tanto lo perdo e in più il mio olio non viene mai centrifugato  viene fuori per affioramento dal decanter  poi passa attraverso un filtro di cotone e al mattino lo ritrovo bello pulito e limpido e nemmeno durante l'imbottigliamento viene centrifugato  perchè non uso la pompa per imbottigliare ma il depressore  che lo succhia  va nei becchelli e poi nelle bottiglie
la mosca
l'anno scorso col tempo che ha fatto nessuno ha fatto l'olio perchè la mosca ha distrutto tutto io mi son salvato perchè la mosca solitamente attacca l'olivo dal primo al quindici di luglio io vedendo quel clima quasi equatoriale caldo umido ho messo le trappole al quindici di giugno quando siamo arrivati al quindici di luglio le bottiglie erano piene di mosche sicchè le ho anticipate gli altri che le han messe dopo o che han fatto i trattamenti con prodotti chimici han perso tutto io non ne ho fatto un'esagerazione perchè con duemilaquattrocento piante ho fatto dieci quintali però qualcosa ho salvato 
vini autoctoni
faccio cinque tipi di vino tre dolci e due secchi il primo impianto della vigna l'ho fatto nel 74  son tutti vigneti autoctoni lunigianesi i rossi sono pollera rossara schiava morone marinello e uve merlot che però ho preso in lunigiana è un merlot imbastardito nei bianchi invece c'è durella albarola braciola il vermentino rosa che ha un chicco grosso con dei puntini le botti sono tutte in cemento vetrificato 
tutto da sola
questa macchina sgrana l'uva il raspo esce e i chicchi passano attraverso dei rulli in gomma che girano molto piano e schiacciano i chicchi uno per uno in modo soffice poi con una pompa passano in una pressa pneumatica che viene impostata col computer e in meno di due ore fa tutte le operazioni schiaccia si ferma rimescola riparte  fa tutto da sola
il sidro
faccio anche l'aceto di mele e il sidro la mela è un prodotto che si presta a innumerevoli trasformazioni io ho trecento piante di rotelle poi ho anche le delizia le renette le prime produzioni le vendo le ultime e quelle che cadono a terra le trasformo in sidro  gli scarti del sidro cioè la polpa senza succo e senza zuccheri la dò agli animali poi dal sidro ci faccio l'aceto di mele insomma della mela si utilizza tutto!
il miele
il mio è un  miele biologico dop  non è una cosa facile si parte dai trattamenti omeopatici alle api che vanno fatti più spesso rispetto agli altri  trattamenti  e sono più costosi poi si deve pagare il controllo che quest'anno per esempio è di 868 euro e poi c'è molta più attenzione alla qualità del prodotto faccio acacia castagno e millefiori
puro d'acacia
io faccio del miele d'acacia che è bianco non come quello che si vede in giro che è rosso ci scrivono acacia ma non c'è solo acacia un buon dieci quindici percento sono altri fiori io tutti i giorni apro l'arnia dove c'è il telaino del miele quello di sopra che è quello dell'apicoltore non quello sotto che è la loro riserva e quando vedo che cala la raccolta del miele d'acacia  e  c'è un puntino rosso di altri fiori chiudo subito l'arnia 
marmellate
ho anche l'autorizzazione per le marmellate perchè da un pò di anni chi ha il laboratorio del miele ha anche l'autorizzazione per fare le marmellate faccio soprattutto marmellata di fichi perchè ho tantissimi fichi poi  quella di mele di zucca d'anguria di susine di melone
la provenza
qui c'è il laboratorio dove in futuro vorrei fare i fomaggi son partito con l'idea di fare caprini con mia figlia che è veterinaria siamo andati nell'alta provenza tre giorni ospiti di una cooperativa per vedere come fare questi caprini lì sono le donne che fanno i formaggi con metodi tradizionali senza tutte le norme igieniche che ci sono qui 

blue tongue
avevo già comprato le capre quelle camosciate che hanno lì però poi è venuta fuori la storia della blue tongue e non le hanno fatte passare alla frontiera così ho dovuto lasciarle lì ci ho perso anche la caparra è un progetto che riprenderò in seguito quando mi ritirerò dal lavoro e verrò a stare qui definitivamente
i lama
la storia dei lama è iniziata nell'80 un amico che ha una passione per gli animali un giorno mi telefona e mi dice ti ho fatto un regalo se sei a casa te lo faccio portare dopo un pò arriva un camioncino dello zoo di carpi e mi molla qui una coppia di lama che tra l'altro mi son dovuto anche pagare ah ah poi è ripartito per consegnare l'altra coppia al mio amico che abita sopra viareggio...per un pò è andato tutto bene poi una sera l'amico mi telefona e mi dice guarda che ti mando su anche i miei! non poteva più tenerli perchè andavano nei giardini dei vicini e si mangiavano tutti i fiori la gente non ne poteva più ah ah così mi son ritrovato due coppie
la veglia
quando è morta la prima lama è successa una cosa stupenda l'abbiamo trovata distesa a terra che non stava bene allora  l'abbiamo portata nella stalla  e tutti gli altri l'hanno seguita e gli si sono messi intorno  sono rimasti a vegliarla tutta la notte poi alla mattina quando è morta se ne sono andati una cosa davvero commovente purtroppo ora me ne sono rimasti solo sei perchè l'hanno scorso  i lupi m'hanno ammazzato i piccoli li hanno proprio sventrati quelli grandi invece li hanno feriti alle zampe ma si son salvati

foto e intervista: enrico e anna
sito internet: Il Posticcio