lunedì 25 febbraio 2013

vivere il verde


     
CONVEGNO
Vivere il verde in città
una proposta WWF per i giardini storici della Spezia
L’ utilizzo “dinamico” del verde urbano può trasformare i giardini storici del centro città, in
un autentico “Parco urbano”, in tempi in cui occorre poter fruire di luoghi vicini e
facilmente accessibili a tutti, e  trovarvi ciò che può migliorare la qualità della vita .



I giardini, pur mantenendo l’ identità storica, migliorano la loro fruibilità: attività fisica all’aperto per tutti                                                                                        
(jogging, bocce, bicicletta, danza, discipline orientali, nordic walking etc), giochi, musica, teatro di strada,                                                  burattini, centro di bioeducazione permanente, attività naturalistiche, bar attrezzato e altro ancora.
Questo nuovo modello di parco contribuisce a portare nuovo movimento economico in
centro città, con la possibilità di nuova occupazione, soprattutto per i giovani.
La nostra proposta assume un senso solo in una forma partecipata di gestione del Parco,
che coinvolga il Comune, i cittadini e le varie associazioni interessate
Una proposta che vuole salvaguardare l'ambiente, promuovere socialità nel divertimento, creare lavoro ed opportunità economiche
Il convegno si terrà presso il Centro Allende
sabato 2 marzo dalle 17.00 alle 19.00

Andrea Agapito                                    Rappresentante WWF Italia “Area RETE e OASI”
Marco Dinetti                                       Responsabile nazionale ecologia urbana LIPU                                                  
Giovanni Lamagna                                Rappresentante WWF Campania                                              
Daniela Senese                                     Rappresentante WWF La Spezia
Moderatore: Francesco Vaccarone

Info: laspezia@wwf.it wwfsp.blogspot.it 328 37 32 916   340 62 58 768
Al termine seguirà un aperitivo
Alle ore 16.00, breve passeggiata ai giardini per osservare ed ascoltare
le voci della Natura con Marco Dinetti

l'opera della foto è dell'artista Michael McGillis

martedì 19 febbraio 2013

nuovo G.A.S.


























            Venerdì 22 febbraio alle ore 21.00

ad Aulla presso Palestra Linea in Piazza Abbazia (ponte per Podenzana)si terrà l'Assemblea costitutiva del G.A.S.
Aulla-Lunigiana
per info
Corrado 3384045179 mazzola.corrado@alice.it
Enrico 3332753509 utente82191@libero.it

domenica 10 febbraio 2013

La transizione interiore



Ci vorrà un po’ di tempo prima che riusciamo a organizzare una giornata per raccontare cosa siamo andate a fare a Londra il 26 e il 27 gennaio, così ho deciso di iniziare a raccontarvelo sul blog. Quel weekend sono andata con Gilda a fare una cosa che si chiama Inner Transition Training. Devo ammettere che ho cercato già varie volte di spiegare di cosa si trattava, ma non è stato facile. Innanzitutto, cos’è il Transition Network? È un movimento nato a Totnes in Inghilterra e a Kinsale in Irlanda nel 2005-2006. Un gruppo di persone sensibili ai problemi del clima, consapevoli dell’imminenza del picco del petrolio, hanno deciso di impegnarsi a raggiungere una serie di obiettivi di lungo periodo, collaborando anche con l’amministrazione locale. A loro si sono aggiunte molte altre località nel Regno Unito e in tutto il mondo, anche in Italia, in particolare Monteveglio. Quando anni fa ne avevo sentito parlare avevo a) ammirato chi riusciva a farlo b) immediatamente pensato fosse impossibile importarlo “da noi”, data la sensibilità a dir poco scarsa delle amministrazioni per le tematiche ambientali… quindi, quando Gilda mi ha offerto l’opportunità di partecipare a questo corso, ho detto subito di sì.



Il corso si teneva all’Islington Ecology Centre, all’interno del Gillespie Park, un piccolo parco come ce ne sono tanti a Londra. Eravamo a poche fermate di metro dal centro, l’avreste detto dalla foto? A un certo punto abbiamo addirittura visto una volpe sfrecciare dietro ai vetri in pieno giorno. Eravamo un gruppo di circa venticinque persone, oltre a molti inglesi c’erano persone provenienti da tutta Europa (Spagna, Svizzera, Danimarca, Belgio, un amero-francese, un ceco, due ragazze tedesche con una bimba di otto mesi che ha gattonato placida in giro per l’aula senza piangere mai…). L’Ecology Centre (alimentato a energia solare, con mobili in materiali riciclati, attrezzato per la raccolta differenziata, tutto in vetro e legno con un cancello azzurro) metteva a disposizione, oltre alla stanza che potete vedere sopra, con tanto di albero incorporato, spazi comuni e una cucina. Abbiamo pranzato tutti insieme intorno a un tavolo molto colorato, biologico, vegetale e integrale. Io mi sono portata dietro il mio pane confezionato senza glutine e senz'anima, sigh sigh...



Fin dall’inizio del corso l’atmosfera è stata molto piacevole, calorosa e sorridente. Ci hanno subito incoraggiati a conoscerci distribuendo foglietti con scritte sopra piccole domande semplici, giravamo per la stanza scambiandoci domande come “qual è il tuo fiore preferito” e così via. Dopo aver rotto il ghiaccio abbiamo subito stabilito una serie di regole da rispettare che vedete sopra nel mio quaderno. Anzi, le traduco; sono regole che faremmo bene a rispettare anche nei nostri incontri, evitando di sprecare preziose energie.

-    Rispettare il moderatore e tutti quanti
-    Parlare a voce alta, essere concisi, limitare la durata del proprio intervento
-    Essere responsabili per se stessi
-    Essere positivi e flessibili
-    Si possono esprimere tutte le sensazioni
-    Mantenere la riservatezza sulle informazioni personali che vengono svelate
-    Quando necessario, ricorrere ai segnali concordati (erano segnali per esprimere la propria approvazione, il desiderio di intervenire, quello di rispondere direttamente a una persona o la necessità di ripetere qualcosa che non si era capito)
-    Spegnere o silenziare i cellulari
-    Rispettare i tempi che ci si è dati

La nostra moderatrice, Sophy, ci ha aiutato ad affrontare varie tematiche legate al lavoro interiore che va affrontato quando si desidera partecipare alla transizione, cioè a un cambiamento in senso positivo del nostro modo di vivere su questo pianeta. Molto del lavoro che abbiamo fatto in questi due giorni utilizza tecniche della psicologa americana Joanna Macy, un lavoro molto intuitivo ed emotivo che facilita la connessione tra le persone, con la propria interiorità, con la natura... (una parte del suo lavoro si chiama proprio the work that reconnects, il lavoro che riconnette) e l’espressione aperta e sincera delle proprie emozioni. Durante queste due giornate c’è stato un buon equilibrio tra momenti più teorici, in cui si è usata la lavagna per illustrare vari modelli di comportamento, polarità del comportamento umano, schemi teorici a cui fare riferimento, e momenti più emotivi, in cui si è lavorato molto con le persone. Il corso è diverso ogni volta: ognuno porta il suo contributo, la sua storia personale, la sua voglia di imparare. Si è condiviso il cibo, si è cantato insieme, si è scherzato, qualcuno ha pianto, condividendo le sue più intime paure ed emozioni.



Uno dei primi esercizi che facciamo è camminare formando una spirale che va indietro nel tempo e poi torna ai giorni nostri, pronunciando parole che ci vengono spontanee a proposito di ciò che sta succedendo al mondo, l’inquinamento, il consumo di suolo, lo sfruttamento delle risorse... a raccontarlo sembra un giochetto stupido, vero? Eppure, soprattutto in un gruppo così grande e motivato, è un’esperienza potente e toccante. Poi lavoriamo in coppie, con dei gesti che ci permettono di esplorare vari estremi di comportamento. Nel pomeriggio, usando una tecnica che si chiama World cafè, ci si divide in gruppi per discutere varie tematiche. A me interessa particolarmente il tema che riguarda l’approfondimento interiore, ma partecipo anche agli altri tavoli. Il moderatore ha un grande foglio di carta e pennarelli, su cui scrive i contributi che vengono fuori dalla discussione, così:




Il secondo giorno


Oche selvatiche di Mary Oliver (l'originale è qui)

Non devi essere bravo
Non devi attraversare in ginocchio
cento miglia di deserto per penitenza.
Devi solo lasciare che il morbido animale del tuo corpo
ami ciò che ama.
Parlami di disperazione, la tua, e io ti dirò della mia.
Intanto il mondo va avanti.
Intanto il sole e i ciottoli chiari della pioggia
attraversano i paesaggi,
passano sulle praterie e sugli alberi profondi,
sulle montagne e sui fiumi.
Intanto le oche selvatiche, lassù nell’aria azzurra e pulita,
stanno tornando verso casa.
Chiunque tu sia, per quanto solo,
il mondo si offre alla tua immaginazione,
ti chiama come le oche selvatiche, stridenti ed eccitanti –
annunciando ancora e ancora il tuo posto
nella famiglia delle cose.

Il secondo giorno comincia con questa poesia che qui vi ho tradotto al volo. Oggi parleremo di un tema molto importante, la resilienza, una dote fondamentale nella vita, soprattutto in questo mondo funestato dalla crisi economica e ambientale. La resilienza è la capacità di riprendersi da shock e traumi in maniera positiva e costruttiva. Uno dei miei esempi preferiti è Robert Wyatt, batterista dei grandissimi Soft Machine, che a soli 28 anni ebbe un incidente e rimase paralizzato dalla vita in giù, costretto in una sedia a rotelle per tutta la vita. La sua passione per la musica gli permise di non abbandonare la sua carriera musicale, allargando la sua esperienza ad altri strumenti e soprattutto sviluppando in maniera straordinaria la sua voce.



“Solo un malvagio può ricavare tanto beneficio da un’opera buona. Una brava persona sarebbe sfinita e di pessimo umore”. G. D. Roberts, Shantaram

Un altro tema al cuore del workshop è il “burnout”, cioè l’esaurimento che affligge in maniera particolare i volontari che si gettano a testa bassa nel lavoro su temi cui tengono molto. L’esaurirsi delle energie si riflette spesso in una sensazione di rabbia e stanchezza che s’infiltra nelle nostre azioni quotidiane e rende tutto più difficile e sgradevole. In questo workshop ci mettono in guardia contro il modo negativo, diffidente, svalutante di esprimere le proprie emozioni e i propri pensieri; a quanto pare i rapporti umani, per essere positivi, devono essere caratterizzati da molta più positività che negatività (qualcuno l’ha anche calcolato: ogni commento negativo deve essere equilibrato da almeno 6 commenti positivi!). E quindi ci si siede insieme per condividere quali sono per noi le cose che ci ricaricano, che ci fanno sentire bene, e quali sono quelle che ci svuotano di energia e ci fanno passare la voglia di fare tutto. È un esercizio utilissimo e il fatto di farlo in coppia lo arricchisce di molti contenuti che da soli non ci sarebbero venuti in mente. Poi un altro esercizio in coppia, difficilissimo. Per due minuti ci dedichiamo alle affermazioni positive: ciò significa sedersi uno di fronte all’altro e per due minuti raccontare a chi ci sta davanti, per esempio, quello che ci fa sentire “veramente vivi”… vi garantisco che due minuti così sono lunghissimi, ma è un esercizio che aiuta davvero a sbloccarsi interiormente.

La giornata prosegue con ulteriori discussioni, esercizi di condivisione, canti, riflessione, abbracci, risate, passeggiate nel parco alla ricerca di un pezzo di natura da offrire in un rituale intorno all’albero che fa parte integrante dell’aula. Poi si lavora ancora ai tavoli di discussione e alla fine tutti saranno liberi di parlare, riflettere a coppie, comunicare dubbi, domande, emozioni, paure. Ci salutiamo con abbracci calorosi, desiderosi di non trascurare nessuno, e partiamo, ognuno per tornare a casa carico di energia positiva e del desiderio di trasmetterla a chi è rimasto a casa. Prima di partire Jan, un ragazzo di Praga, ha regalato a tutti dei semi di calendula. E chissà che presto non potremo piantarli nel nostro orto collinare…

Laura

Risorse

in italiano

http://it.wikipedia.org/wiki/Citt%C3%A0_di_transizione
http://transitionitalia.wordpress.com/
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/09/24/decrescita-e-picco-del-petrolio/361723/
Chi siamo e cosa facciamo


in inglese

http://transitiontownkinsale.org/
http://www.transitiontowntotnes.org/
http://www.transitionnetwork.org/resources/who-we-are-and-what-we-do
http://www.joannamacy.net/
http://www.panhala.net/archive/wild_geese.htm

paolo nardi























qua e là
le terre ce l'ho sparse un po' qua un po' là sono terre ereditate dai miei qui a marinella dove ho il vigneto erano di mia zia il problema qui è che non c'è acqua quindi non posso coltivarci niente ci viene solo la vigna
questo lavoro
mio padre faceva il contadino curava da solo tutte le terre ora sono mie e dei miei fratelli solo che a loro della terra non gliene importa niente non vogliono fare questo lavoro e nemmeno gli altri parenti
il reddito
di persone ne trovi quante ne vuoi ma la gente deve essere pagata non c'è abbastanza guadagno non ci tiro fuori nemmeno il reddito per me quindi devo fare tutto da solo a volte viene qualche amico a darmi una mano
quanto ci vuole
questa era la vecchia cantina di mio padre ma è in disuso io il vino non lo faccio qui dovrei rifare tutta la cantina a norma lo sai quanto ci vuole?devo andare a cercarmi qualcuno con la cantina che faccia il vino anche per me però il problema è che le mie uve sono biologiche e quindi devo cercare qualcuno che fa il vino biologico
vigne vecchie
prima quando i vigneti erano giovani facevo fino a centocinquanta quintali di uva e poi la vendevo alle cantine ma adesso faccio cinquanta sessanta quintali son vigne vecchie ne fanno più poca e poi curandole solo con verderame e zolfo non sempre riesco a sconfiggere tutte le malattie ci sono annate che faccio poco e niente
troppa umidità
un po' di olivi ce l'ho qua ma la maggior parte ce l'ho più sopra quest'anno per esempio qua non ne hanno fatta neanche una perchè qua sotto il canale perde e c'è troppa umidità le olive non vengono di sopra invece sì quest'anno è andata abbastanza bene l'olio l'ho già venduto tutto 
è un macello
qua sopra invece c'è l'oliveto vero e proprio qua prima c'erano i vigneti ora non li curo nemmeno più tengo solo gli olivi ma guardati intorno guarda quanto hanno costruito qui prima non c'era niente solo campi ora s'è salvato solo questo pezzo che è mio il resto è tutto costruzioni nuove è un macello
è un'impresa
se facessero un laboratorio comunale si potrebbero fare le conserve le salse le marmellate io quando ho fatto la salsa sono dovuto andare a farla in garfagnana perchè era l'unico posto più vicino dove ti davano la certificazione biologica ma è un'impresa perchè porti la salsa in garfagnana e perdi una mattina torni a casa poi quando è pronta ti telefonano e devi andare a riprenderla e perdi un'altra giornata insomma è un traffico
diger selz
io ho fatto il cameriere ho girato un mucchio per tutta l'italia lavoravo nei motel agip poi ho preso un bar gastronomia a spezia ci sono stato due tre anni e poi sono stato dieci anni all'ipercoop avevo il baretto lì dentro guadagnavo ma era troppo alienante non mi piaceva poi ero in società con un altro prendevo un diger selz ogni tre quattro ore ah ah 
antonella
con antonella stiamo assieme da una decina d'anni più o meno da quando ho cambiato vita quando era senza lavoro qualche volta è venuta nei campi ad aiutarmi ma fatica tre volte tanto se non sei abituato a fare il lavoro nei campi è davvero dura e poi se si riuscisse a viverci sarebbe un altro discorso ma così no dobbiamo integrare con un altro lavoro sennò
un orso
i mercati contadini sono una bella cosa però lì vendo la verdura i pomodori la frutta il vino non si vende dovrei fare delle fiere specifiche dedicate al vino e all'olio ma lì devi avere tutta una parlantina far degustare far mille discorsi io sono un orso non ce n'ho voglia ah ah

Paolo Armando Nardi - Via Corto 5 -19030 Castelnuovo Magra (SP) tel 3336180284

intervista: anna, marina - foto: peo
 




























martedì 5 febbraio 2013

terraterra 3























Questa volta cena-incontro sarà Domenica 10 febbraio da Quanto Basta in via della Canonica, La Spezia (zona pza mercato) alle ore 20,30.
Marisa preparerà un vasto menu con i prodotti dell'aziensa biologica L'Orto Bio di Cinzia e Antonio Iacovino, la capostipite delle aziende biologiche del territorio http://igasdellaspezia.blogspot.it/2012/11/cinzia-e-antonio-iacovino.html
Ravioli agli erbetti
Mille modi di preparare le verdure cotte e crude
Torta di mele
prezzo euro 18 senza vini
per prenotazioni 3476489061 (anna)
Ceneranno con noi Cinzia e Antonio che ci parleranno in modo molto informale della loro mitica azienda
Saltate il pranzo perchè la fantasia di Marisa è illimitata, ci proporrà un menu ricchissimo (come è sua abitudine)