ANCHE NOI, ALLA SPEZIA, STIAMO CON LE DONNE E GLI UOMINI SCALZI
11 SETTEMBRE ORE 18 alla Spezia, in PIAZZA RAMIRO GINOCCHIO ( davanti
al Museo Lia ) partirà LA MARCIA DELLE DONNE E DEGLI UOMINI SCALZI
Percorreremo scalzi poche centinaia di metri, lungo la via Prione fino a raggiungere il mare, al
molo Italia. L’iniziativa è nata a Venezia per opera di personalità del mondo dello spettacolo,
della cultura e del giornalismo nei giorni in cui, dopo le stragi nel Mediterraneo, abbiamo visto le
incredibili scene di profughi in fuga da guerra, fame e miseria, marchiati sulle braccia dalla polizia,
respinti alle stazioni ferroviarie, in cammino scalzi sull’autostrada per raggiungere l’Austria e
quindi la Germania. Con questo semplice gesto collettivo - marciare insieme scalzi - vogliamo
esprimere lo sdegno per le indicibili sofferenze inflitte ai profughi e dire con forza da che parte
stiamo: con loro
E' arrivato il momento di decidere da che parte stare. E' vero che non ci sono soluzioni semplici e che ogni
cosa in questo mondo è sempre più complessa. Ma per affrontare i cambiamenti epocali della storia è
necessario avere una posizione, sapere quali sono le priorità per poter prendere delle scelte.
Noi stiamo dalla parte delle donne e degli uomini scalzi.
Di chi ha bisogno di mettere il proprio corpo in pericolo per poter sperare di vivere o di sopravvivere. E'
difficile poterlo capire se non hai mai dovuto viverlo.
Ma la migrazione assoluta richiede esattamente questo: spogliarsi completamente della propria identità per
poter sperare di trovarne un'altra. Abbandonare tutto, mettere il proprio corpo e quello dei tuoi figli dentro
ad una barca, ad un tir, ad un tunnel e sperare che arrivi integro al di là, in un ignoto che ti respinge, ma di
cui tu hai bisogno. Sono questi gli uomini scalzi del 21°secolo e noi stiamo con loro .
Le loro ragioni possono essere coperte da decine di infamie, paure, minacce, ma è incivile e disumano non
ascoltarle. La Marcia delle donne e degli uomini Scalzi parte da queste ragioni e inizia un lungo cammino di
civiltà.
E' l'inizio di un percorso di cambiamento che chiede a tutti gli uomini e le donne del mondo globale di
capire che n on è in alcun modo accettabile fermare e respingere c hi è vittima di ingiustizie militari, religiose
o economiche che siano. Non è pensabile fermare chi scappa dalle ingiustizie, al contrario aiutarli significa
lottare contro quelle ingiustizie. Dare asilo a chi scappa dalle guerre, significa ripudiare la guerra e costruire
la pace. Dare rifugio a chi scappa dalle discriminazioni religiose, etniche o di genere, significa lottare per i
diritti e le libertà di tutte e tutti. Dare accoglienza a chi fugge dalla povertà, significa non accettare le
sempre crescenti disuguaglianze economiche e promuovere una maggiore redistribuzione delle ricchezze.
Venerdì 11 settembre lanciamo da Venezia la Marcia delle Donne e degli Uomini Scalzi.
In centinaia cammineremo scalzi fino al cuore della Mostra Internazionale di Arte Cinematografica. Ma
invitiamo tutti ad organizzarne in altre città d'Italia e d'Europa. Per chiedere con forza i primi quattro
necessari cambiamenti delle politiche migratorie europee e globali:
1. certezza di corridoi umanitari sicuri per vittime di guerre, catastrofi e dittature
2. accoglienza degna e rispettosa per tutti
3. chiusura e smantellamento di tutti i luoghi di concentrazione e detenzione dei migranti
4. creare un vero sistema unico di asilo in Europa superando il regolamento di Dublino
Perché la storia appartenga alle donne e agli uomini scalzi e al nostro camminare insieme.