mercoledì 30 dicembre 2015
Bollette ingiuste
Dal 2016 le famiglie italiane pagheranno di più per l'energia elettrica, con un danno maggiore per chi usa fonti rinnovabili a vantaggio delle fonti fossili.
Questa è la conseguenza chiara e inevitabile della riforma delle tariffe elettriche, approvata il 2 dicembre 2015 dall'Autorità per l'Energia, in vigore dal prossimo anno.
Anziché pagare in proporzione ai consumi effettivi, come ora, si pagherà una quota fissa, a vantaggio di chi consuma di più e a svantaggio di chi risparmia energia e usa le fonti rinnovabili, in particolare il fotovoltaico.
Si stima che le bollette per la maggioranza delle famiglie italiane saliranno del 10-30 per cento su base annua: oltre 1,5 miliardi di euro in più per gli utenti domestici, che andranno ai distributori e ai grossisti di energia elettrica.
Sostanzialmente, coloro che consumano tanto (tipicamente le famiglie numerose) risparmieranno, mentre chi consuma poco vedrà innalzarsi le cifre in bolletta". E se a consumare poco fossero le persone o le famiglie che hanno scelto l'efficienza energetica o il risparmio energetico a partire da un cambiamento nelle proprie abitudini?
labollettagiusta è la petizione con cui chiedere al Ministero dello Sviluppo economico e all’Autorità per l’energia che vengano applicate nuove tariffe per l'energia elettrica a chi si impegna per ridurre i consumi energetici e a chi opta per l’energia pulita, salvaguardando le tasche delle famiglie e di chi ha scelto il fotovoltaico.
Chiediamo al Ministero dello Sviluppo Economico e all’Autorità per l’Energia, il Gas e per il Servizio Idrico (AEEGSI):
• che si applichino nuove tariffe a chi dimostra di fare scelte virtuose dal punto di vista dei consumi energetici, salvaguardando le tasche delle famiglie italiane e dei piccoli e medi consumatori di energia elettrica;
• che la riforma garantisca le condizioni di convenienza dell’uso delle rinnovabili, fotovoltaico in testa, nel rispetto delle direttive europee e dalla normativa nazionale vigente;
Firma anche tu la petizione, fermiamo gli aumenti ingiusti, lo spreco energetico e questo nuovo incentivo all’utilizzo dei combustibili fossili!
La petizione si può firmare qui http://www.progressi.org/labollettagiusta
sabato 26 dicembre 2015
Azienda Agricola Giambelli Maria Grazia
qui era tutto sotto i rovi e le felci alte due metri non si vedeva niente ogni tanto tagliando scoprivamo una piana diversa la casa abbiamo dovuto demolirla perchè il tetto è crollato l'abbiamo rifatta con le stesse pietre
siamo qui da 14 anni coltiviamo tutto noi abbiamo l'orto e il frutteto uno o due giorni la settimana vengono due del campo di extracomunitari di varese a darci una mano a volte viene qualcuno che si ferma cinque o sei mesi poi se ne va e poi ogni tanto vengono i frati che devono fare il mese di solitudine e stanno nell'altra casa
ci alziamo alle cinque facciamo due o tre ore di preghiera e poi iniziamo a lavorare maria grazia era già un pò capace perchè anche sua mamma praticava agricoltura io no ho imparato qua però delle coltivazioni se ne occcupa lei io do una mano solo a raccogliere faccio le etichette mi occupo della contabilità
fino al '70 questo posto è stato abitato vicino alla chiesa c'era anche la scuola qui a buto c'erano 400 pesone negli anni '60 poi c'è stato il boom economico sono andati tutti a sestri a genova o in america son andati via tutti molti nella finanza nei carabinieri ora stabili che stanno qui tutto l'anno siamo in sette però un pò si sta ripopolando perchè ora vicino a noi c'è una ragazza che vuol fare una coltivazione di rose e un altro ragazzo vuole portare le arnie per le api
la gente ci chiede "e se vi sentite male?" ma guardi che a milano lè la stessa roba a milano l'ambulanza ci mette tanto quanto qua ad arrivare la cosa scocciante è che se ti dimentichi qualcosa della spesa sei fregata per cui devi farti tutta la lista e non scordare niente anche perchè per noi il costo dei trasporti incide tantissimo quando scendi è una salassata noi abbiamo bisogno di una 4x4 sennò qui non ci arrivi
noi siamo suore dall'80 io e dal 70 lei prima eravamo in un monastero vicino alle porte di milano siamo tutte due di milano abbiamo scelto noi di andare in un eremo abbiamo trovato questo posto su internet abbiamo cercato moltissimo in lombardia ma le case costavano tantissimo poi abbiamo chiesto al cardinal martini di venire in liguria dove le case costavano meno abbiamo cercato a varese ligure poi abbiamo visto la foto di questa casa che ci sembrava adatta l'abbiamo chiesta alla parrocchia perchè era la loro abbiamo fatto un'associazione e l'abbiamo comprata
là c'è il mare vedete là che si vede la corsica per cui rimane molto temperato abbiamo le prugne gialle di sangiovanni e quelle rosse ciliegie mele pere fichi gelsi e poi tutti i piccoli frutti ribes lamponi more mirtilli fragole le uniche piante che c'erano sono le prugne tutte le altre le abbiamo messe noi le abbiamo innestate poi abbiamo piante di amarene e questi castagni che sono domestici sono tutti innestati l'abbiamo potati e innestati invece i limoni e le arance ce li dà un signora di monterosso
abbiamo la spaccalegna e la motocarriola per vivere qui bisogna attrezzarsi ci scaldiamo con la stufa a legna e abbiamo i pannelli solari per l'acqua calda con questa stufa qui e i pannelli solari siamo autosufficienti
da anni abbiamo problemi col vicino che non vuole togliere la sbarra dalla strada vuole che mettiamo una sbarra elettrica a spese nostre e una videocamera per vedere chi entra ma siamo fuori di melone ma anche il giudice che ha fatto questa sentenza è fuori di melone è uno che non ha mai visto la strada non si rende conto che qui non ci passa nessuno solo noi che ci abitiamo io agli avvocati gliel'ho detto qui la sbarra non la metterò mai preferisco farmi l'esperienza del carcere ah ah!
non abbiamo la certificazione per una questione di principio perchè ad esempio noi compriamo lo zucchero di canna biologico ma non possiamo metterlo sull'etichetta perchè non c'è un ente che attesta la certificazione biologica dell'altro ente che attesta quello dello zucchero no basta io sono stufa io uso dei concimi biologici che arrivano da cuneo e la pollina che è la prima che faccio a marzo e stop per i parassiti uso le erbe che raccolgo io o le bottiglie con le esche o il verderame anche perchè una volta ho usato un trattamento biologico che mi ha intossicata per cui non uso in assoluto alcun pesticida e poi qui siamo una struttura protetta perchè non abbiamo vicini e nessuna coltivazione anche quando a buto ci sono delle malattie per esempio ai pomodori noi siamo sempre stati immuni invece per concimare facciamo il compost
coltiviamo rose per lo sciroppo a genova c'è un consorzio per la produzione dello sciroppo di rose e mi hanno dato tutte le talee io le ho integrate con rose antiche per sciroppo poi abbiamo la lavanda per fare l'olio essenziale e le ortiche per il liquore all'ortica insomma utilizziamo tutto quello che la natura ci offre
Siamo monache eremite che dopo anni di vita monastica cenobitica cioè comunitaria abbiamo maturato la scelta di una vita più solitaria e semplice,una scelta il cui cammino è stato accompagnato e supportato dal cardinal Carlo Maria Martini,il quale,possiamo dire,ci ha voluto bene e noi gliene abbiamo voluto...e tanto. E se è vero ciò che ci ricorda papa Francesco che "noi non abbiamo solo una storia da ricordare e da raccontare,ma una storia da costruire",possiamo davvero dire che ciò di cui oggi sentiamo più l'urgenza è guardare al futuro dove lo Spirito ci proietta, il futuro che è recuperare la vita in tutta la sua religiosità, nel sogno di vivere il Vangelo,convinte che il Vangelo si vive con poche cose. Ciò che cercavamo e di cui continuiamo a essere in ricerca è la semplicità di una vita laboriosa e silenziosa,uno spazio appartato in cui dilatare il cuore in una sempre più profonda comunione con le creature e il Creatore. Nel desiderio di riscoprire la nostra scelta di vita ci siamo messe in cammino proprio perchè fedeltà alla propria vocazione vuol dire ricerca e porta in sè anche il percorrere cammini un pò oscuri e imperfetti,ma è una spinta totalmente gratuita dove si avanza verso un sogno. Dopo diverse peregrinazioni alla ricerca di un romitaggio, per quella che a volte viene definita una "fuga mundi" (ma che in realtà significa fuga da un certo mondo dell'arroganza e dell'egocentrismo mentre la centralità resta la vita in cui vivere con passione il presente)abbiamo trovato un casolare semidiroccato nell'entroterra ligure in mezzo a boschi di castagni, vicino a un paesino abitato da anziani che si sta via via spopolando, casolare che abbiamo ristrutturato grazie all'aiuto di amici conosciuti e sconosciuti e che è diventato l'Eremo della Visitazione. Dal 2001 viviamo in questo luogo che amiamo dove la preghiera,il lavoro e il silenzio sono le dimensioni che sostengono e accompagnano la nostra vita quotidiana. La struttura del nostro eremo ci dà la possibilità, pur essendo in due sorelle,di vivere uno spazio di solitudine individuale. La nostra giornata è scandita dalle ore liturgiche e, nella spiritualità benedettina-monastica che ci accompagna,"viviamo del lavoro delle nostre mani". Come lavoro primario coltiviamo l'orto e i prodotti della terra che trasformiamo in confetture e conserve e che, come i primi monaci,vendiamo per il nostro sostentamento o, lavoro ormai raro, dipingiamo icone e facciamo il lavoro di impaginazione di libri. Le difficoltà non sono mancate,e non mancano,ma possiamo dire, con semplicità,che siamo felici di questa scelta,della nostra vocazione, del dono di questo luogo dove giorno dopo giorno matura la nostra ricerca di Dio e della verità dell'uomo alla luce del Vangelo di Gesù. Nello spirito monastico abbiamo anche la possibilità di accogliere chi desidera venire da noi per condividere anche per alcuni giorni la nostra vita. Difatti "Eremo della Visitazione"per noi ha voluto significare "quel mistero che ci parla di un'accoglienza mutua e discretissima,che non si logora con la moltitudine delle parole,ma che con semplici accenni,di fiaccole nella notte,permette una comunicazione e un riconoscimento umile", perchè al tempo stesso si possa scoprire che nel volto dell'ospite c'è anche un accesso all'idea di Dio .Così il volto dell'Altro entra nel nostro mondo,è una visitazione,è responsabilità,responsabilità nei confronti della storia,responsabilità nei confronti dell'umanità tutta. Noi non abbiamo da offrire grandi cose ma ciò che vorremmo offrire è il dono gratuito più grande del nostro Eremo che è il silenzio, la preghiera e la bellezza del luogo,vorremmo offrirlo a tutti con gioia, come realtà che ci è stata offerta e affidata per custodirla e donarla.
Suor Maria Patrizia e Suor Maria Grazia
intervista Anna foto Enrico
Maria Grazia Giambelli, via Buto - 19028 Varese Ligure (SP)
e-mail: eremi@libero.it
tel 0187/847594
siamo qui da 14 anni coltiviamo tutto noi abbiamo l'orto e il frutteto uno o due giorni la settimana vengono due del campo di extracomunitari di varese a darci una mano a volte viene qualcuno che si ferma cinque o sei mesi poi se ne va e poi ogni tanto vengono i frati che devono fare il mese di solitudine e stanno nell'altra casa
ci alziamo alle cinque facciamo due o tre ore di preghiera e poi iniziamo a lavorare maria grazia era già un pò capace perchè anche sua mamma praticava agricoltura io no ho imparato qua però delle coltivazioni se ne occcupa lei io do una mano solo a raccogliere faccio le etichette mi occupo della contabilità
fino al '70 questo posto è stato abitato vicino alla chiesa c'era anche la scuola qui a buto c'erano 400 pesone negli anni '60 poi c'è stato il boom economico sono andati tutti a sestri a genova o in america son andati via tutti molti nella finanza nei carabinieri ora stabili che stanno qui tutto l'anno siamo in sette però un pò si sta ripopolando perchè ora vicino a noi c'è una ragazza che vuol fare una coltivazione di rose e un altro ragazzo vuole portare le arnie per le api
noi siamo suore dall'80 io e dal 70 lei prima eravamo in un monastero vicino alle porte di milano siamo tutte due di milano abbiamo scelto noi di andare in un eremo abbiamo trovato questo posto su internet abbiamo cercato moltissimo in lombardia ma le case costavano tantissimo poi abbiamo chiesto al cardinal martini di venire in liguria dove le case costavano meno abbiamo cercato a varese ligure poi abbiamo visto la foto di questa casa che ci sembrava adatta l'abbiamo chiesta alla parrocchia perchè era la loro abbiamo fatto un'associazione e l'abbiamo comprata
là c'è il mare vedete là che si vede la corsica per cui rimane molto temperato abbiamo le prugne gialle di sangiovanni e quelle rosse ciliegie mele pere fichi gelsi e poi tutti i piccoli frutti ribes lamponi more mirtilli fragole le uniche piante che c'erano sono le prugne tutte le altre le abbiamo messe noi le abbiamo innestate poi abbiamo piante di amarene e questi castagni che sono domestici sono tutti innestati l'abbiamo potati e innestati invece i limoni e le arance ce li dà un signora di monterosso
abbiamo la spaccalegna e la motocarriola per vivere qui bisogna attrezzarsi ci scaldiamo con la stufa a legna e abbiamo i pannelli solari per l'acqua calda con questa stufa qui e i pannelli solari siamo autosufficienti
da anni abbiamo problemi col vicino che non vuole togliere la sbarra dalla strada vuole che mettiamo una sbarra elettrica a spese nostre e una videocamera per vedere chi entra ma siamo fuori di melone ma anche il giudice che ha fatto questa sentenza è fuori di melone è uno che non ha mai visto la strada non si rende conto che qui non ci passa nessuno solo noi che ci abitiamo io agli avvocati gliel'ho detto qui la sbarra non la metterò mai preferisco farmi l'esperienza del carcere ah ah!
Siamo monache eremite che dopo anni di vita monastica cenobitica cioè comunitaria abbiamo maturato la scelta di una vita più solitaria e semplice,una scelta il cui cammino è stato accompagnato e supportato dal cardinal Carlo Maria Martini,il quale,possiamo dire,ci ha voluto bene e noi gliene abbiamo voluto...e tanto. E se è vero ciò che ci ricorda papa Francesco che "noi non abbiamo solo una storia da ricordare e da raccontare,ma una storia da costruire",possiamo davvero dire che ciò di cui oggi sentiamo più l'urgenza è guardare al futuro dove lo Spirito ci proietta, il futuro che è recuperare la vita in tutta la sua religiosità, nel sogno di vivere il Vangelo,convinte che il Vangelo si vive con poche cose. Ciò che cercavamo e di cui continuiamo a essere in ricerca è la semplicità di una vita laboriosa e silenziosa,uno spazio appartato in cui dilatare il cuore in una sempre più profonda comunione con le creature e il Creatore. Nel desiderio di riscoprire la nostra scelta di vita ci siamo messe in cammino proprio perchè fedeltà alla propria vocazione vuol dire ricerca e porta in sè anche il percorrere cammini un pò oscuri e imperfetti,ma è una spinta totalmente gratuita dove si avanza verso un sogno. Dopo diverse peregrinazioni alla ricerca di un romitaggio, per quella che a volte viene definita una "fuga mundi" (ma che in realtà significa fuga da un certo mondo dell'arroganza e dell'egocentrismo mentre la centralità resta la vita in cui vivere con passione il presente)abbiamo trovato un casolare semidiroccato nell'entroterra ligure in mezzo a boschi di castagni, vicino a un paesino abitato da anziani che si sta via via spopolando, casolare che abbiamo ristrutturato grazie all'aiuto di amici conosciuti e sconosciuti e che è diventato l'Eremo della Visitazione. Dal 2001 viviamo in questo luogo che amiamo dove la preghiera,il lavoro e il silenzio sono le dimensioni che sostengono e accompagnano la nostra vita quotidiana. La struttura del nostro eremo ci dà la possibilità, pur essendo in due sorelle,di vivere uno spazio di solitudine individuale. La nostra giornata è scandita dalle ore liturgiche e, nella spiritualità benedettina-monastica che ci accompagna,"viviamo del lavoro delle nostre mani". Come lavoro primario coltiviamo l'orto e i prodotti della terra che trasformiamo in confetture e conserve e che, come i primi monaci,vendiamo per il nostro sostentamento o, lavoro ormai raro, dipingiamo icone e facciamo il lavoro di impaginazione di libri. Le difficoltà non sono mancate,e non mancano,ma possiamo dire, con semplicità,che siamo felici di questa scelta,della nostra vocazione, del dono di questo luogo dove giorno dopo giorno matura la nostra ricerca di Dio e della verità dell'uomo alla luce del Vangelo di Gesù. Nello spirito monastico abbiamo anche la possibilità di accogliere chi desidera venire da noi per condividere anche per alcuni giorni la nostra vita. Difatti "Eremo della Visitazione"per noi ha voluto significare "quel mistero che ci parla di un'accoglienza mutua e discretissima,che non si logora con la moltitudine delle parole,ma che con semplici accenni,di fiaccole nella notte,permette una comunicazione e un riconoscimento umile", perchè al tempo stesso si possa scoprire che nel volto dell'ospite c'è anche un accesso all'idea di Dio .Così il volto dell'Altro entra nel nostro mondo,è una visitazione,è responsabilità,responsabilità nei confronti della storia,responsabilità nei confronti dell'umanità tutta. Noi non abbiamo da offrire grandi cose ma ciò che vorremmo offrire è il dono gratuito più grande del nostro Eremo che è il silenzio, la preghiera e la bellezza del luogo,vorremmo offrirlo a tutti con gioia, come realtà che ci è stata offerta e affidata per custodirla e donarla.
Suor Maria Patrizia e Suor Maria Grazia
intervista Anna foto Enrico
Maria Grazia Giambelli, via Buto - 19028 Varese Ligure (SP)
e-mail: eremi@libero.it
tel 0187/847594
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