sabato 15 ottobre 2016

Utopia vini crudi senza chimica - Renzo e Sara

abbiamo aperto il 18 marzo 2016 il giorno prima di san giuseppe i lavori sono iniziati a gennaio era un vecchio negozio di intimo un giorno passeggiando abbiamo notato il fondo vuoto e abbiamo telefonato cercavamo un posto dove aprire qualcosa e la zona del mercato era l’ideale anche per la vendita dello sfuso vendere lo sfuso è ritornare a rivalutare il vino quotidiano il vino come alimento di tutti i giorni negli ultimi anni si è visto un vino che non è più quotidiano ma è un vino d’élite legato ai tre bicchieri al gambero rosso o ai grandi ristoranti il vino considerato bene di lusso

il vino sfuso lo comprano anche parecchi anziani la bottiglia invece appassionati o persone che voglion far dei regali poi c’è un pubblico di giovani che si sta interessando al vino naturale naturalmente il pubblico è completamente diverso da quello che compra il vino convenzionale è gente che fa certe scelte mangia anche biologico sta più attenta
























non prendiamo produttori che fanno le due linee quella bio e quella convenzionale ora tante grandi aziende hanno visto che tira il biologico e fanno una linea di vini etichettati bio e comunque è assurdo dover dichiarare il biologico tutto dovrebbe esser biologico sono quelli che fanno chimica che dovrebbero scrivere cosa usano 
























ci sono produttori di tutti i tipi quelli che vivono nelle comuni quello che fa biodinamica perché crede in dio l’anarchico il comunista quello che appartiene ai movimenti e partecipa a critical wine o alla terra trema c’è anche quello ricco che ha fatto una scelta etica tanti hanno l’enologo tanti hanno affinato nel tempo la tecnica e fanno tutto da soli è un panorama variegato
siamo stati a londra a row wine loro hanno una specie di decalogo a cui attenersi sia in vigna che in cantina sono molto radicali in pratica non attuano interventi di nessun tipo anni e anni di esperienza ti portano a produrre vini perfetti senza nessun intervento
alla base di tutto c’è l’uva che deve esser sana controlli che gli acini siano perfetti e non siano colpiti dai batteri se metti un grappolo di uva magari colpita dalla botrytis o da altre muffe se tu butti tutto dentro poi devi metter solforosa se invece controlli l’uva selezionandola all’estremo dopo in cantina devi intervenir poco e niente mi ricordo mio nonno quando faceva la vendemmia che metteva l’uva dentro grossi bidoni di plastica e poi per farcene stare di più la schiacciavano così prima che arrivasse in cantina partiva già la fermentazione l’uva arrivava tutta schiacciata poi buttavan dentro tutto acini e raspi senza preoccuparsi

è chiaro che in grande quantità anche il vino naturale è dannoso però molto meno rispetto a vini ottenuti con l’uso della chimica o pieni di solforosa o trattati in vari modi in ogni caso va bevuto con moderazione cosa che a noi riesce un po’ difficile ah ah



anche nelle nostre zone c’è questa grande bolla del vino migliaia di bottiglie lieviti selezionati chimica sia in vigna che in cantina è impossibile che ci sia così tanto vino nella zona di luni o alle cinque terre 





nel futuro chissà c’è forse l’idea di aprire anche un locale un’enoteca dove dare anche da bere sbicchierare dar cose da mangiare però adesso ci stiamo concentrando solo sul negozio ogni mese vorremmo fare delle serate legate a un vino organizzare incontri coi produttori e poi c’è il progetto vini e vinile abbiniamo i vini alla musica renzo ha questa passione per il vinile giracchiando per cercantico ha trovato un piatto vintage e gli è venuta in mente questa idea 
S: mi piacciono i rossi toscani i piemontesi i bianchi del trentino e dell’alta italia però è difficile ogni vino ha le sue caratteristiche
R: mi piacciono tutti ah ah no dovessi scegliere mi piacciono i vini del vulture l’aglianico i vini campani le langhe però penso che la toscana dal punto di vista vitivinicolo sia la regione più fortunata con grandi escursioni termiche all’interno e l’influsso del mare che da sapidità
utopia è l’isola felice l’idea di una società basata sull’ecologia l’autoproduzione l’autosostentamento l’idea utopica descritta da ursula le guin utopia è anche l’idea di una città ideale come illichville la città ispirata a ivan illich dove tutti i cittadini sono consapevoli di quello che hanno salvaguardano il territorio la bellezza l’ambiente riguardo invece al vino tanti produttori mi chiedono perché utopia? non è utopia è realtà

Utopia vini - pza cavour 36 - 19121 - la spezia
tel 0187-1866467
fb: raw wine

intervista:anna -  foto:peo