abbiamo aperto il
18 marzo 2016 il giorno prima di san giuseppe i lavori sono iniziati a gennaio era
un vecchio negozio di intimo un giorno passeggiando abbiamo notato il fondo
vuoto e abbiamo telefonato cercavamo un posto dove aprire qualcosa e la zona
del mercato era l’ideale anche per la vendita dello sfuso vendere lo
sfuso è ritornare a rivalutare il vino quotidiano il vino come alimento di
tutti i giorni negli ultimi anni si è visto un vino che non è più quotidiano ma
è un vino d’élite legato ai tre bicchieri al gambero rosso o ai grandi
ristoranti il vino considerato bene di lusso
il vino sfuso
lo comprano anche parecchi anziani la bottiglia invece appassionati o persone
che voglion far dei regali poi c’è un pubblico di giovani che si sta
interessando al vino naturale naturalmente il pubblico è completamente diverso da quello che
compra il vino convenzionale è gente che fa certe scelte mangia anche biologico
sta più attenta
non prendiamo
produttori che fanno le due linee quella bio e quella convenzionale ora tante
grandi aziende hanno visto che tira il biologico e fanno una linea di vini etichettati bio e
comunque è assurdo dover dichiarare il biologico tutto dovrebbe esser biologico
sono quelli che fanno chimica che dovrebbero scrivere cosa usano
ci sono
produttori di tutti i tipi quelli che vivono nelle comuni quello che fa
biodinamica perché crede in dio l’anarchico il comunista quello che appartiene
ai movimenti e partecipa a critical wine o alla terra trema c’è anche quello
ricco che ha fatto una scelta etica tanti hanno l’enologo tanti hanno affinato
nel tempo la tecnica e fanno tutto da soli è un panorama variegato
siamo stati a
londra a row wine loro hanno una specie di decalogo a cui attenersi sia in
vigna che in cantina sono molto radicali in pratica non attuano interventi di
nessun tipo anni e anni di esperienza ti portano a produrre vini perfetti senza
nessun intervento
alla base di
tutto c’è l’uva che deve esser sana controlli che gli acini siano perfetti e non
siano colpiti dai batteri se metti un grappolo di uva magari colpita dalla
botrytis o da altre muffe se tu butti tutto dentro poi devi metter solforosa se
invece controlli l’uva selezionandola all’estremo dopo in cantina devi intervenir poco e
niente mi ricordo mio
nonno quando faceva la vendemmia che metteva l’uva dentro grossi bidoni di
plastica e poi per farcene stare di più la schiacciavano così prima che
arrivasse in cantina partiva già la fermentazione l’uva arrivava tutta
schiacciata poi buttavan dentro tutto acini e raspi senza preoccuparsi
è chiaro che in
grande quantità anche il vino naturale è dannoso però molto meno rispetto a
vini ottenuti con l’uso della chimica o pieni di solforosa o trattati in vari
modi in ogni caso va bevuto con moderazione cosa che a noi riesce un po’
difficile ah ah
anche nelle
nostre zone c’è questa grande bolla del vino migliaia di bottiglie lieviti
selezionati chimica sia in vigna che in cantina è impossibile che ci sia così
tanto vino nella zona di luni o alle cinque terre
nel futuro
chissà c’è forse l’idea di aprire anche un locale un’enoteca dove dare anche da
bere sbicchierare dar cose da mangiare però adesso ci stiamo concentrando solo
sul negozio ogni mese vorremmo fare delle serate legate a un vino organizzare
incontri coi produttori e poi c’è il progetto vini e vinile abbiniamo i vini
alla musica renzo ha questa passione per il vinile giracchiando per cercantico
ha trovato un piatto vintage e gli è venuta in mente questa idea
S: mi piacciono i
rossi toscani i piemontesi i bianchi del trentino e dell’alta italia però è
difficile ogni vino ha le sue caratteristiche
R: mi piacciono tutti
ah ah no dovessi scegliere mi piacciono i vini del vulture l’aglianico i vini
campani le langhe però penso che la toscana dal punto di vista vitivinicolo sia
la regione più fortunata con grandi escursioni termiche all’interno e
l’influsso del mare che da sapidità
utopia è l’isola
felice l’idea di una società basata sull’ecologia l’autoproduzione l’autosostentamento
l’idea utopica descritta da ursula le guin utopia è anche l’idea di una città
ideale come illichville la città ispirata a ivan illich dove tutti i cittadini
sono consapevoli di quello che hanno salvaguardano il territorio la bellezza
l’ambiente riguardo invece al vino tanti produttori mi chiedono perché utopia?
non è utopia è realtà
Utopia vini - pza cavour 36 - 19121 - la spezia
tel 0187-1866467
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intervista:anna - foto:peo