La storica fabbrica di ceramiche, chiusa nel 2006, occupa con i suoi numerosi capannoni una grande area a Ponzano Magra, nel comune di Santo Stefano, dove si individua già da lontano grazie alla sua alta ciminiera.
Dall'entrata principale si accede a una zona aperta che d'estate viene utilizzata anche per concerti e iniziative culturali, dove sono situati alcuni capannoni abbandonati tranne due occupati uno dalla biblioteca comunale e l'altro dallo skate park. Gli altri sono vuoti ma già assegnati a vari gruppi, in quanto fanno parte di un progetto di rivalorizzazione, Progetto Nova, che, sempre riesca ad andare in porto, sembrerebbe molto valido.
Dietro invece ci sono altri grandissimi capannoni apparentemente chiusi al pubblico ma ai quali si accede facilmente da dietro passando dal boschetto di via Erta . Non c'è bisogno di scavalcare nè di attraversare proprietà private,ci tengo a dirlo nel caso (già accaduto) che il sindaco accusi di qualche violazione,.
Un pò di anni fa questi capannoni sono stati al centro di polemiche perchè uno di essi conteneva mucchi di terra contaminata, senza copertura nè protezione alcuna. Ebbene, nonostante il polverone sollevato dalle forze politiche della minoranza, quei rifiuti sono ancora lì, a dimostrazione del fatto che nel nostro territorio, a parte un pò di pubblicità tanto per tirar acqua al proprio mulino, quando si tratta di ambiente, nessuno va mai a fondo di qualcosa.
Non so di preciso che rifiuti siano e se sia lecito o meno che si trovino lì, di certo dentro l'aria è irrespirabile, si soffoca dalla puzza di idrocarburi, il terreno non è isolato e vicino scorre un canale.
Consiglio a chi avesse voglia di dare un'occhiata di affrettarsi, prima che recintino tutta la collina per impedire l'accesso e di portarsi una maschera antigas.
LA ZONA "APERTA" che comunque non sembra molto ben tenuta
I CAPANNONI ASSEGNATI DEL PROGETTO NOVA
LA ZONA "CHIUSA"
IL CAPANNONE "INCRIMINATO"
martedì 27 febbraio 2018
AREA EX VACCARI
venerdì 23 febbraio 2018
Corso di Coltivazione Elementare
3 - 4 MARZO 2018 - FIVIZZANO (MS)
Corso di coltivazione elementare con Gian Carlo Cappello
L'agriturismo “Bio Vegan Ortolano” è lieto di invitarvi al corso di Coltivazione Elementare con l'agrotecnico Gian Carlo Cappello, che da anni realizza in tutta Italiaorti naturali per l'auto-sussistenza alimentare.
Due giornate teorico-pratiche durante le quali impareremo come realizzare un orto
fondato sul rispetto della Natura: cos'è la pacciamatura, perché è necessaria la
presenza dell'erba spontanea, quali sono i vantaggi del non lavorare la terra e
dell'assenza di qualsiasi prodotto e/o preparato, tutto questo per favorire le condizioni
di sviluppo dell'humus, della biodiversità e degli equilibri naturali e raccogliere
verdure qualitativamente sane, che possano nutrirci e dare un nuovo senso alla nostra
appartenenza alla T/terra.
Il corso è così organizzato:
SABATO 3 MARZO, ore 14.00-17.30
presso Agriturismo Bio Vegan Ortolano (Loc. Ortolano, Fivizzano)
- conferenza e presentazione del libro “La Civiltà dell'Orto”
SABATO 3 MARZO, ore 21.00
presso la libreria “Dal libro alla solidarietà” (Fivizzano)
DOMENICA 5 MARZO, ore 10.00-17.00
presso Agriturismo Bio Vegan Ortolano (Loc. Ortolano, Fivizzano)
-parte pratica: la corretta distribuzione della pacciamatura e le pratiche per
la messa a dimora delle piantine, dei semi e/o bulbi nello specifico del terreno
non lavorato
Possibilità di pranzo, cena e pernottamento presso l'agriturismo, immerso nel verde e
nella quiete della Lunigiana.
E' richiesto un contributo.
Per informazioni ed iscrizioni Nicola: 333 9081053; Lilith 377 2502635
Etichette:
coltivazione elementare,
l'ortolano
lunedì 19 febbraio 2018
AREA EX SIO
L’area ex SIO, vecchia fabbrica dell’ossigeno, in
questi giorni causa di dissidi in consiglio comunale, è un’area industriale
piuttosto grande, sita tra via Maralunga, via Privata Cieli e via della Pianta.
E’ una zona con edifici industriali molto belli e una vasta zona esterna dove
pini e arbusti proliferano. Le costruzioni sono fatiscenti e portano i segni di
abitanti abusivi (c’è spazzatura ovunque) ma se ne fosse possibile il recupero sarebbero
davvero di grande fascino. In altri paesi ci sono zone industriali abbandonate
che sono state recuperate con successo, qui invece sembra che la “nuova giunta”
abbia intenzione di attuare il progetto della “vecchia giunta”, cioè vendere a
privati per farne una sorta di centro commerciale.
Per entrare sono passata un po’ rocambolescamente da
un buco nella recinzione attraversando un canale e inzuppandomi fino a metà
gamba, poi ho scoperto che c’è una comodissima entrata con cancello (aperto) in
via Privata Cieli, sotto a via del Camposanto. Gli edifici hanno due piani però
non mi sono avventurata su per le scale, un po’ per paura dei topi ma
soprattutto per timore di eventuali inquilini che non penso avrebbero gradito
esser fotografati.
Consiglio di fare una visita a questo pezzo di storia
spezzina prima che sia completamente spazzata via, ne vale davvero la pena
Iscriviti a:
Post (Atom)