doccia
di olive
sono
venuti qua federica col suo compagno e con i loro figli che mi hanno
aiutato a pulir le olive si son messi sotto gli olivi hanno fatto la
doccia di olive da morir dal ridere poi volevano scrollare col
frullino è divertente sì ma è faticoso sai dieci minuti è
bellissimo ma poi è una fatica perchè devi tener su tutto con le
reni io ieri per finire l'ho fatto per quattro ore ero morta
su
giù su giù
i
primi quattri giorni ho fatto il grosso son venuti tre ragazzi rumeni
che erano miei colleghi a mantova quando lavoravo a mantova sono dei
mostri dei marcantoni lavorano dieci undici ore al giorno e abbiamo
fatto tutte le parti brutte perchè ti dico che qui metter le reti
c'è da spararsi prima di tutto perchè è su piane quindi vai su giù
su giù poi perchè è pieno di rovi di ostacoli la vite di tutto c'è
e poi è tutto bordo sui bordi devi metter le reti verticali sennò
ti van giù le olive è un casino quindi abbiamo fatto tutta la parte
difficile e poi hanno lasciato questa pianona qui e quella pianetta
lì e per fare quel pezzettino lì che con loro avremmo fatto in due
giorni ci abbiamo impiegato sei giorni io e gherardo
tutto
st'olio
le
ultime che ho portato ieri e quelle di oggi sono sugli ottocento
chili dovrei avere fatto in tutto circa quattromilacinquecento chili
di olive le prime frantate erano al quindici percento adesso sono al
diciannove percento non so più dove metterlo tutto st'olio
ti
stona
l'olio
nuovo aspirato è come il vino ti stona sì sì stamattina ho avuto
l'ennesima conferma perchè siccome non avevo più taniche ho dovuto
versare le taniche nel bidone ho versato duecento litri d'olio a
starci sopra con la testa lo sai che dopo un po' barcollavo sono
arrivata qui ero fuori ah ah
star
per terra
ho
un amico bravissimo potatore il miglior potatore che abbia mai visto
perchè fa delle piante che sono stupende però purtroppo ha avuto un
incidente non è giovanissimo aveva mal di schiena si è fatto
operare hanno sbagliato l'operazione è rimasto paralizzato due anni
quindi quando viene porta suo figlio a cui vuole insegnare oppure
vado io sulle piante e lui mi dice cosa fare perchè io non sono mica
tanto capace nelle potature io in genere faccio i lavori per terra
perchè a me piace star per terra sono molto legata alla terra ah ah
allo
scoperto
qui
devo chiudere tutto la gente entra e mi ruba di tutto mi hanno già
rubato un sacco di piante e mi buttano tutto all'aria dovrei mettere
la videosorveglianza ora voglio fare una siepe di oleandri perchè
non mi piace che dalla strada si veda tutto voglio nascondermi sono
troppo allo scoperto non ho privacy
ripulire
tutto
odio
le infestanti le acacie e l'ailanto le odio davvero qui c'era pieno
faccio di tutto per eliminarle sono terribili dove crescono loro non
cresce altro mi piace ripulire tutto anche dove non è mio quelle
piane là non sono mie ma le ho ripulite tutte lo stesso
gigi
panei
mio
padre gigi panei era una guida alpina a courmayeur era molto noto
nell'ambiente ha salvato molte vite quando facevano il tunnel del
monte bianco è venuta giù una valanga ha bloccato dentro venti
operai le altre guide di courmayeur dicevano che non si poteva fare
niente perchè c'era pericolo di altre slavine lui è andato da solo
ha scavato e li ha tirati fuori una volta ha salvato anche walter
bonatti poi è morto sotto una valanga c'erano i campionati italiani
era il sessantasette non c'era tanta neve era febbraio ma c'era poca
neve non si sapeva dove fare la libera allora lui e un altro sono
andati a esplorare una pista ma aveva piovuto è venuta giù una
slavina li ha beccati tutti e due il ragazzo è morto subito lui ha
cercato di scappare ma una slavina va più di trecento all'ora non ce
l'ha fatta
mia
mamma era un'alpinista anche lei era allieva di mio padre era molto
più giovane di lui andava in collegio dalle suore però le piaceva
la montagna andava sempre col cai a fare le escursioni e lui era
l'istruttore si sono conosciuti così ora la vedo raramente perchè
sta a torino dopo che mio papà è morto siamo venute via dalla val
d'aosta siamo andate a torino io sono cresciuta lì
anche
le vacche
mio
padre è morto che ero ancora piccola non credo che sarei andata
d'accordo con lui era una specie di dittatore bisognava solo sciare e
fare ginnastica e allenarsi da bambina mi portava a
tremilacinquecento metri anche con la tormenta io morivo e lui mi
diceva “anche le vacche sanno che bisogna girare la schiena al
vento” a quarant'anni ho dovuto fare una psicoterapia che è durata
sei anni e finalmente sono riuscita a dire mi fa schifo sciare
paesi
arabi
sono
andata via di casa molto presto ho avuto una discussione con mia
madre e me ne sono andata a quei tempi i ragazzi se ne scappavano di
casa molto presto ho girato molto ho vissuto nelle langhe ho fatto
molti lavori ho imparato l'arabo perchè adoravo i paesi arabi ho
vissuto in marocco dove per guadagnarmi da vivere insegnavo francese
e dove ho fatto anche la maestra di sci
organic
gardening
quando
ho cominciato ad interessarmi al biologico non se ne sapeva quasi
nulla in italia io seguivo dei corsi da un professore molto anziano
ma eravamo in pochissimi poi io e il mio compagno dell'epoca ci siamo
abbonati ad una rivista inglese organic gardening e abbiamo imparato
tutto da lì
al
caldo
la facoltà di agraria l'ho fatta abbastanza tardi l'ho finita verso i
trent'anni e poi ho trovato lavoro in una serra a sarzana mi è
piaciuto sia il posto che la gente qui la gente è più aperta è più
socievole che in val d'aosta o in piemonte così alla fine ho deciso
di venire a stare qui questa terra mi è piaciuta subito mi piace il
clima non sopporto più il freddo e la neve voglio stare al caldo ho
comprato il terreno da due cognati ho dovuto fare due contratti uno
nascosto dall'altro perchè si odiavano non si sopportavano e se uno
scopriva che compravo dall'altro non me l'avrebbe venduto mai ah ah
un
sacco di soldi
qua
c'è una vecchia casa ma non è possibile recuperarla va abbattuta e
ricostruita appena ne avrò la possibilità voglio farlo e venire a
stare qui ora abito a falcinello e vengo su a lavorare agli olivi e
all'orto ma mi piacerebbe venirci proprio ad abitare solo che ci
vogliono un sacco di soldi eh
L’AZIENDA
L’Azienda
Agricola AgroDolce produce artigianalmente Olio Extra Vergine di
Oliva dal 2005. L’uliveto è situato sulle colline di Santo Stefano
di Magra, ad un’altitudine compresa fra i 160 e i 180 m s.l.m., con
un’esposizione a Sud-Sud ovest. La superficie aziendale è di ca.
11.300 m2, e comprende circa 390 piante secolari, la maggior parte
delle quali (ca. il 70%) sono della varietà tipica Razzola, più
altre antiche varietà locali. L’uliveto si trova all’interno di
una zona protetta di interesse naturale, denominata “La Nuda”, e
su tre lati è circondato da boschi di querce e pinete: ciò permette
l’instaurarsi di un equilibrio naturale che protegge le piante
dalle avversità, consentendo quindi una coltivazione “pulita”, a
tutto vantaggio della sanità delle olive e dell’espressione degli
aromi tipici del territorio.
L’uliveto,
alla creazione dell’azienda, era in stato di totale abbandono, per
cui inizialmente è stato necessario ripulire il terreno e riformare
le piante con potature drastiche, che hanno portato nel giro di 2-3
anni a una produzione quantitativamente accettabile. Nel 2008
l’uliveto è stato certificato D.O.P. Riviera del Levante Ligure;
inoltre l’Azienda partecipa al Mercato della Terra di Slow Food a
Sarzana. L’Azienda fa anche parte del progetto della Regione
Liguria – Provincia di La Spezia denominato “Buon olio”,
diretto ai piccoli produttori, che fornisce un bollettino settimanale
di informazione sull’andamento meteo e gli effetti sulla crescita
degli ulivi, un servizio di consulenza sulle pratiche agricole da
effettuare, un campionamento azienda per azienda per seguire lo
sviluppo delle generazioni di Mosca dell’ulivo e consigli sulla
difesa. Inoltre al momento della raccolta gli aderenti al progetto
hanno una corsia preferenziale per l’accesso a frantoi selezionati,
e un servizio di analisi chimica e organolettica dell’olio.
LA
PRODUTTRICE
Mi
chiamo Elena Panei, sono nata nel 1956 in Valle d’Aosta ma ho
vissuto e studiato a Torino, dove mi sono laureata in Scienze
Agrarie; non sono sposata e non ho figli. Ho sempre lavorato nel
settore agricolo, in particolare nell’orto-floricoltura di serra,
in varie parti d’Italia e del mondo. Dal 1990 al 1995 ho gestito
un’azienda italiana in Tunisia che produceva Gerani e altre
floricole in 8 ha di serre, oltre a circa 100 ha di colture di pieno
campo, tra cui 40 ha di uliveti. Da questa esperienza è nata la mia
passione per l’olivicoltura, che è poi continuata quando nel 1996,
trasferitami in provincia di La Spezia per lavoro, ho avuto modo di
conoscere e apprezzare la qualità degli oli prodotti nel territorio.
Finalmente nel 2005 ho potuto concretizzare la mia passione,
acquisendo il piccolo uliveto che è oggi l’Azienda AgroDolce.
Attualmente, avendo limitato l’attività di floricultrice a poche
attività di consulenza, mi occupo personalmente e direttamente
dell’Azienda, con minimo impiego di mano d’opera esterna nelle
fasi di potatura e di raccolta.
La
mia esperienza in grandi aziende industriali di produzione agricola
mi ha portata col tempo a pormi molte domande sulla sostenibilità,
sia nei confronti dell’ambiente che degli addetti e dei
consumatori, delle produzioni intensive che effettuavo. Amando molto
viaggiare, ho sempre voluto informarmi sullo stato dell’agricoltura
nei paesi che visitavo, e ho avuto modo di confrontarmi con il mondo
dei piccoli produttori in varie parti del mondo. Ho partecipato due
volte alla raccolta del caffè nelle comunità zapatiste degli Altos
del Chiapas (Messico), ho visitato spesso la Palestina (sia Gaza che
Cisgiordania) e raccolto le olive con i contadini del luogo. Queste
ed altre esperienze mi hanno convinta che il futuro dell’agricoltura
è nelle mani dei piccoli produttori, gli unici in grado di amare la
terra che coltivano, di provare piacere nel farlo e di salvaguardare
l’ambiente. Questo percorso di autocritica e di presa di
consapevolezza è sfociato nella decisione di dedicarmi completamente
alla coltivazione degli ulivi, intendendo per “coltivazione”
l’utilizzo delle mie mani e del mio (letteralmente) sudore, prima
ancora che della mia testa e delle mie conoscenze specifiche.
I
miei sogni non sono ancora tutti realizzati: vorrei infatti aumentare
la superficie coltivata, in modo da potermi permettere una minima
meccanizzazione (un trattore, per esempio) e dei collaboratori, e
produrre oli di vari tipi, provenienti da diverse varietà.
Nell’attesa, sto ristrutturando un rudere che si trova in mezzo
all’uliveto, e non escludo di destinarne una parte alla ricezione
turistica.
IL
PRODOTTO
L’olio
extra-vergine di oliva prodotto dall’Azienda Agricola AgroDolce è
un olio dal sapore amaro-piccante, con una nota decisa di aroma
fruttato. Le analisi chimiche effettuate negli anni hanno riscontrato
sempre un’acidità inferiore allo 0,3%. L’analisi chimica
dell’olio del 2012 non mi è ancora arrivata, ma confido che non si
discosti dalla media, visto che l’attacco della mosca è stato
molto contenuto.
Le
caratteristiche del prodotto derivano dalla sapiente miscela di
varietà presente nell’uliveto, studiata da chi ha piantato gli
ulivi decine, se non centinaia, di anni fa, dalla giacitura e
composizione del terreno che lo sostiene, ma anche da una serie di
dettagli che hanno nel loro insieme un peso notevole, e che io curo
in maniera particolare:
- La coltivazione secondo il metodo biologico
- La difesa “naturale” esercitata dall’ambiente circostante, che minimizza la necessità di interventi curativi
- L’assenza di irrigazione, che, se effettuata, permetterebbe una produzione superiore ma a scapito degli aromi
- La potatura annuale, che permette alle olive in maturazione di ricevere il massimo di luce solare
- La raccolta al giusto momento di maturazione, cioè quando le olive sono ancora leggermente verdi; questo comporta un abbassamento della resa in olio ma determina e rafforza la presenza dell’aroma fruttato
- La raccolta esclusivamente dalle piante, e mai da terra
- La raccolta fatta manualmente, con strumenti agevolatori che rispettano la vegetazione che porterà le olive nell’anno successivo
- Il conferimento delle olive al frantoio entro 36 ore dalla raccolta, per evitare il riscaldamento della massa di frutti, che potrebbe conferire sentori sgradevoli all’olio
- La decantazione naturale, senza filtrazione
- La conservazione in ambiente idoneo, a 14-16 °C, in recipienti di acciaio inox a tenuta d’aria (coperchi galleggianti con camera d’aria gonfiabile)
- L’imbottigliamento appena prima della vendita
L’olio
che produce l’Azienda AgroDolce è perfetto per condire carni e
verdure alla griglia o lesse. E’ naturalmente ottimo anche per
condire le insalate.
LE
CERTIFICAZIONI – OLIO QUASI-BIO E QUASI-D.O.P.
L’olio
extra-vergine prodotto dall’Azienda AgroDolce possiede tutti i
requisiti per poter essere certificato BIOLOGICO e D.O.P. Riviera del
Levante.
Da
quando ho iniziato la coltivazione dell’uliveto, sono stati
effettuati pochissimi trattamenti, solo se necessari, e sempre con
prodotti ammessi in agricoltura biologica (rame, spinosine, caolino,
funghi antagonisti, trappole a feromoni,..). Le concimazioni sono
state eseguite nei primi due anni con letame equino, per rinvigorire
il terreno abbandonato ed arricchirlo di sostanza organica,
successivamente con fertilizzanti organici granulari o pellettati.
Anche i confinanti (coltivazione “famigliare” per autoproduzione)
sono contrari all’uso di prodotti chimici di sintesi, per cui non
esiste nemmeno il rischio della contaminazione per “deriva”.
Se
il prodotto non è stato finora certificato è per ragioni
soprattutto economiche (per un piccolo produttore come me i costi
della certificazione biologica pesano notevolmente) ed anche
ideologiche. Rimando per questo punto all’articolo “Dossier
bio&bio” pubblicato dal sito Verdilivorno.it
(http://www.verdilivorno.it/2008/04/biologico-ed-equosolidale/).
Condivido pienamente i dubbi sulla “sicurezza” della
certificazione espressi nell’articolo, e ritengo che la scelta
dell’Italia di affidare la certificazione e i controlli ad enti
privati, pagati dai controllati, rispecchi ancora una volta la
tendenza tutta italiana a predisporre regole che favoriscono, in
ultima analisi, la corruzione e le truffe.
Da
quest’anno però, avendo raggiunto un certo volume produttivo, ho
deciso di avviare il processo di certificazione, soprattutto in vista
di un’eventuale esportazione in altri Paesi comunitari. Questo
percorso si concluderà in 3 anni, o forse anche meno, se le analisi
multi-residuali del terreno e delle olive daranno esito negativo.
Confido che sarà così, visti i metodi colturali impiegati.
Circa
la certificazione D.O.P., il primo passo, quello più importante, è
già stato fatto: l’uliveto è stato certificato D.O.P. Riviera del
Levante, ma per poter aggiungere la dicitura in etichetta è
necessario rispettare un disciplinare (molto inferiore agli standard
della mia Azienda) e completare una procedura burocratica lunga,
laboriosa ed alquanto costosa. Facendo un po’ di conti, la
certificazione D.O.P. farebbe aumentare il costo del mio
extra-vergine di almeno 1,5-2 € al litro, cosa che al momento non
posso permettermi. Forse in futuro, se riuscirò ad aumentare la
superficie produttiva e quindi ridurrò il costo unitario del mio
prodotto, potrò pensare alla D.O.P., come ulteriore strumento di
vendita.
CONCLUSIONE
Sostenete
la piccola imprenditoria femminile e le produzioni locali !
Invito
tutti ad assaggiare il mio olio d’oliva extra-vergine e a
comunicarmi le vostre impressioni.
Inoltre
vi invito a visitare l’Azienda, per rendervi conto di cosa e chi
c’è dietro al prodotto che avete assaggiato.
L’Azienda
AgroDolce è sita nel comune di Santo Stefano di Magra (SP). Il
numero di telefono è 348 6909897. La mail è agrodolce@free.fr
Terreno da vendere;
RispondiElimina1-) 2535 m2 vendo a 25 euro a m2 si trova vicino a l'autostrada Fier.Levan(Albania) 5km dal mare, 2km lontano da Apolonia(muzeo archeologico) 2-) 2000 m2 vendo a 25 euro a m2 si trova attaccato l'atostrada 3-) 10800 m2 vendo a 25 euro a m2 si trova 10 m lontano alla l'autostrada Per avere più informazione scrivetemi al indirizzo
mail agustinmiraka@hotmail.com
Tel 0682666140 = 393335975593
Property to sell
Shtyllas, Municipality of Levan, Fier, Albania
This land property is 4 - 5 km away from the beach and 2 km away from Apollonia the archeological museum of Fier. The surfaces to be sold are:
1) The surface of 2.535 m2 and 2.000 m2 near the road have a price of 25 /m2
2) The surface of 10.800 m2 is 10 m away from the road has a price of 25 /m2.
The properties have full legal and correct certificates.
Contact:
agustinmiraka@hotmail.com
+355682666140 + 355672263375
Grundstück zu verkaufen
Shtyllas, Gemeinde Levan, Fier, Albanien
Das Grundstück ist ca. 4 - 5 km vom Strand und 2 km vom archäologischen Museum Apollonia in Fier entfernt. Die zu verkaufenden Grundstücke sind:
1) die Grundstücke 2.535 m2 und 2.000 m2, die direkt an der Hauptstraße laufen, haben einen Preis von 25 /m2;
2) das Grundstück mit einer Fläche von 10.800 m2 ist 10 m von der Hauptstraße entfernt und hat einen Preis von 25 /m2.
Die Grundstücke besitzen gesetzliche korrekte Zertifikate.
Kontakt:
agustinmiraka@hotmail.com
+355682666140 +355672263375
https://housing.justlanded.com/en/Albania/For-Sale_Land/Terreno-da-vendere
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