i miei suoceri avevano un’azienda agricola a livello familiare verso la fine degli anni ottanta avevano messo gli alberi di natale e li vendevano poi hanno chiuso e i terreni sono rimasti abbandonati quando sono arrivato io i campi da anni erano invasi da acacie e mi è venuta voglia di ricominciare me le hanno affittate per niente giusto un affitto simbolico
scambio e baratto
io ho il fagiolo borlotto con fabio di mangia ce li scambiamo lui mi ha dato per esempio il mais dell’asciutto che metto quest’anno non l’avevo mai messo c’era mio suocero che lo metteva il mais poi non l’ha più messo perché glielo mangiavano i cinghiali viene a darmi una mano un amico che è un agronomo forestale che anche lui lavora poco come tecnico forestale gli piace la terra siamo molto amici ci scambiamo i piaceri cioè lavora con me gli dò due casse di patate un baratto perché certe cose tutto da solo non ce la fai i lamponi me li ha dati la giulietta i primi otto l’ho comprati alla fratellanza a peso d’oro al che la giulietta mi ha detto deh te li do io e gratis
il mulino
praticamente stava venendo giù l’abbiamo recuperato proprio in extremis una ditta di nostri amici ha usato tutte le calci naturali senza cemento questa è tutta calce non c’è neanche un po’ di cemento la porta vedi che è storta è fatta apposta perché l’architrave è storto dovrebbe diventare un piccolo punto vendita bisogna veder se la cosa funziona perché la sterrata lì è messa un po’ male qua macinavano castagne mais e grano c’erano due macine una del mais e grano e una per le castagne han finito di macinare negli anni cinquanta i nonni della mia ragazza e poi il tetto è tutto di castagno han fatto un lavoro spettacolare questo sembra un muretto in realtà era dove dormiva il nonno della franca quando tutta la notte il mulino andava dormiva qui sopra cioè era un ometto piccolo c’era una tavoletta qua per non cascare
la fidanzata
guarda ho delle foto di cinque anni fa che qua era tutto bosco perché io l’azienda l’ho aperta nel 2006 quando mi sono fidanzato con franca io mi stavo finendo la casa a marinasco lei stava finendo la casa qua finite le case è nata la guerra no vieni tu da me no tu vieni da me entrambi eravamo molto radicati perché anch’io stavo in un bel posto a marinasco duemila metri di oliveto alla fine son venuto ad abitare qua e non mi son mai più mosso e lei continuava a dire mi spiace veder sta terra che mio padre non ce la fa più è stato un po’ un input io la passione della terra ce l’ho godevo proprio nel ripulire una piana per volta era un’archeologia contadina
un’unica
persona
le piccole
aziende agricole hanno praticamente un'unica persona con tutti i
ruoli da coprire coltivazione programmazione commercializzazione
promozione e non sono banali nessuna delle quattro perché promozione
mi sto rendendo conto adesso che è un lavoro perché puoi produrre tutte le
cose più belle del mondo ma se non ti conosce nessuno buonanotte
mele
e innesti
con le proprie gambe
mi piace adesso
riuscire a fare un po’ di rete con le aziende agricole che si sono
smaronate delle associazioni di categoria questo tipo di agricoltura
deve camminare con le proprie gambe e con l’aiuto di un'
economia locale io ti dico non è il mio mestiere ho fatto
l’agricoltore da poco per passione quindi inizialmente mi son fatto
un po’ abbindolare facendo qualcosa come lo volevano gli altri cioè
arrivano lì a tavolino allora devi raggiungere tot e tot di giornate
lavorative e allora devi mettere tot di questo e ma a me non
m’interessa metterlo ma devi metterlo perché ti dà più
giornate cioè così si fa l’agricoltura secondo loro poi
alla fine ti trovi dicendo ma cosa sto facendo
poi
oggi mi trovate che sono invelenito perché in questi giorni mi
stanno uscendo sui giornali gli articoli che qua vogliono far
l’autostrada beverino riccò sì vogliono far lo svincolo a
beverino nella piana di beverino e da lì far attraversare
praticamente la superstrada quindi la piana di beverino diventa una
bella piana di container perché lo scopo vero è che non sanno più
dove mettere i container no hanno una concezione del
territorio veramente sbagliata poi io probabilmente me la prendo troppo
questa
invece è la piana che quest’anno sarà coltivata a lupini i lupini
sono un legume che i miei suoceri han sempre coltivato per vendere
alle varie sagre feste eccetera però ormai non c’è più nessuno
che li coltiva rendono tantissimo migliorano la terra in una maniera
favolosa me n’han data una manciata così tre anni fa e ho
cominciato a metterli e a prender soltanto il seme e adesso mi son
fatto quattro cinque chili di semi quest’anno cel’ho da piantare
lo metti a metà marzo e matura fino a luglio senza irrigare ha
radici molto profonde quindi lavora bene il terreno
questo
invece è zafferano ho cominciato a metterlo nel 2004 inizialmente mi
han dato i bulbi quelli di campiglia nel 2003 ero socio e pensavo di
metterlo lì poi è stato un macello trovare qualcuno che mi desse un
terreno incolto perché se non sei proprio del posto sei fuori alla
fine sti qua cominciavano a mettere il butto ho detto boh proviamo a
metterli qua in val di vara una fioritura stupenda erano undici chili
all’inizio dopo tre anni sono diventati venticinque chili alla fine
ho visto che insomma si vendeva bene è una cosa un po’ particolare
è bellissima ne ho comprati altri
quaranta chili da sanna in sardegna se toccate la foglia sentite come
è spessa quindi resiste va fatto tutto a mano in spagna dove ne
coltivano grandi estensioni hanno fatto qualche esperimento di
meccanizzazione ma è ridicolo
fissato coi fagioli
gli alberi di natale l’ho sradicati e la prima cosa che ci ho messi sono stati i fagioli di tutti i tipi una piana di fagioli di tutte le qualità questa è l’unica piana grossa che ho... quando sono arrivato e ho detto ai miei suoceri voglio fare colture tradizionali m’han detto sei matto forse siamo troppo sognatori non so questo è un campo che abbiamo comprato quattro cinque anni fa siccome era abbandonato ho detto cerchiamo di trovare i proprietari l’ho pagato settemila euro è un pianone stupendo che veniva allagato dalla vasca del mulino quindi sono tutti strati di limo vengon di quei fagioli ha detto mio suocero una roba esagerata
gli alberi di natale l’ho sradicati e la prima cosa che ci ho messi sono stati i fagioli di tutti i tipi una piana di fagioli di tutte le qualità questa è l’unica piana grossa che ho... quando sono arrivato e ho detto ai miei suoceri voglio fare colture tradizionali m’han detto sei matto forse siamo troppo sognatori non so questo è un campo che abbiamo comprato quattro cinque anni fa siccome era abbandonato ho detto cerchiamo di trovare i proprietari l’ho pagato settemila euro è un pianone stupendo che veniva allagato dalla vasca del mulino quindi sono tutti strati di limo vengon di quei fagioli ha detto mio suocero una roba esagerata
le capre me
le han date la mara e suo marito loro quando stavano per aprire il
banchetto stavano impazzendo per le capre io invece se non avevo le
capre morivo sta a sentire quanto sono esperto di capre siccome loro
stanno qui dietro ho avuto l’idea di ripulire il vecchio sentiero
che va sul crinale per far la transumanza cioè portare a piedi
questo caprone che si chiama ettore poi la ada e la wendy erano tre
capre loro m’han detto sì sì facciamolo così
ho detto se me lo dicono loro che sono esperti di capre chiamo tutti
i miei amici ho fatto un evento su fb la transumanza siamo arrivati
là apriamo il recinto chiamiamo le capre facciamo dieci metri quando
si sono accorte che ci allontanavamo dal paese sono tornate indietro
noi a guardarci e adesso cosa si fa? ah ah!
evabbè l’abbiamo caricate su un furgoncino il giorno dopo
la collezione
fagiolini in erba o fagiolini mangiatutto questo fagiolo cinerino della val di vara questi sono i ceci questo il fagiolo negretto si mangia tutto il bacello le cicerchie le fave questi i lupini il mais dell’asciutto il fagiolo dall’occhio rosso di pignone i piselli il fagiolo monachello con due colori il pisello nero di l’ago lo metto quest’anno per la prima volta
intervista: anna,marina - foto: peo