qui
noi abbiamo sessanta ettari però son tutti così di bosco la legna
non manca c’è un po’ di terreno là poi c’è un po’ di
terreno qui va fino su ai pini là però è tutto bosco tutta la
valle qui è tutta bosco noi abitiamo un po’
più giù trecento metri più giù ci son dei terreni anche là
coltiviamo poco più di un ettaro coltiviamo è cambiato tutto qua in
trent’anni prima non c’era tutto sto bosco qui era tutto
coltivato poi è stato abbandonato ora è tutto bosco e il clima è
cambiato
terre ce n’è solo
che c’è il problema che tante volte non te le danno ci sono affezionati piuttosto le fanno andare in malora piene di rovi però se gliele
chiedi non le danno stiamo cercando un pezzo di
terra dove far la casa dove far una casa di legno ma non so se lo troveremo
il
miele
libertà
impagabile
qui
c’è il magazzino e qui invece è dove proprio lavoriamo noi
facciam tutto a freddo ne facciamo quaranta cinquanta quintali qua è
tutto incontaminato e si sente questo è castagno questa è
l’acacia è bianco perché sopra ci van pezzettini di cera e dopo
qui ci sarebbe un cucinino dove volevamo fare marmellate ma dopo poi
si concentra tutto in quei quattro cinque mesi ci hai tanto da
lavorar con le api tanto da lavorar nei campi siamo in due son lavori
che ci vuol tanto tempo anche la pappa reale ogni anno diciamo
quest’anno ci proviamo poi ogni anno ne succede una l’anno scorso
ne ho perso la metà cinquanta su cento per la nosema che è una
malattia è una dissenteria importando le api ceranee han portato sta nosema
ceranea le nostre non sono immuni e muoiono tutte adesso sembra che
han trovato il modo di reagire però ora ci sono problemi di
ibridazione ma sempre perché importano di tutto
cinghiali
e lupi
guarda i
cinghiali che roba qua han trovato qualcosa di buono e si son messi a
scavare qua abbiamo la rete sennò non salvi niente anche sugli
alberi si alzano prendono un ramo e spaccano le piante ma guarda che
se tu ti prendi un cinghiale tu passi dei problemi ma grossi grossi
ci vorrebbe il lupo ma per prendere un cinghiale un lupo da solo non
ce la fa ci vorrebbe un branco di lupi fai te
queste
qui son le ultime patate ma son quelle per noi tre zucche le ultime
per noi e basta noi usiamo la kennebec la marabel la cicero la
desirèe le patate devi sempre cambiargli la terra facciam sempre
così quelli di mangia dan le patate a scogna quelli di scogna dan le
patate a mangia perchè devon cambiar la terra altrimenti non vengono
producono molto poco
la
vita prima
che
siam qua son tredici anni però che abbiam iniziato a lavorare son
sette anni siam partiti con le api io ho fatto il corso lui era già
esperto io ho lavorato dodici anni in un ufficio non tornerei mai
indietro (alessandra) io abitavo su a brescia sul lago di garda
ho fatto un po’ il giardiniere ho fatto un po' l’orticultore però
poi facevo il tappezziere poltrone divani materassi cose così e dopo
son venuto qua (fabio)
vendiamo in piazza
brin ai gas di qua poi al gas di montignoso al gas di massa facciamo
i mercatini poi vendiamo un po’ all’interno del nostro gruppo dei
ricostruttori e poi anche se siamo un po’ fuori dopo tanti anni la
gente ci conosce e ci cerca noi riusciamo a viverci certo non abbiamo
grandi pretese abbiamo due macchine una più vecchia dell’altra la
casa che è quella che è in vacanza andiamo una settimana all'anno al ristorante andiamo poche volte
ma non è che ci soffriamo per me questa libertà è impagabile
l’alluvione
ma qui appena scendi e
poi inizi a andare in giù c’è una frana dietro l’altra da qui a
mangia ci saranno trenta frane una dietro l’altra c’eran due
ponti che attraversavano il mangia l’ha portati via ha spaccato
tutto lì c’era un ponte di ferro grande non c’è più niente
adesso è una settimana che tagliamo sennò non passavi neanche di
qua eh questi interventi li abbian fatti noi ci han detto che dovrebbero iniziare i lavori però per ora questi son i pezzi del
ponte và là qui c’era l’acqua che arrivava fin qui sotto quel
muro una roba impensabile noi eravamo giù a casa sara era a scuola
quindi è rimasta due giorni bloccata e noi eravamo in casa io dovevo
andare a spezia meno male che son rimasta a casa sennò a quest’ora
non c’ero più siamo rimasti bloccati in casa due giorni sopra e
sotto non c’era più strada poi dopo è arrivata la ruspa ci ha
liberati sopra ma sotto è impossibile va tutta ricostruita ora
stiamo a scogna ci han dato l’ordinanza di sgombero perché c’era
pericolo che venissero giù altre frane
una cosa che giù a
mangia i vecchi la chiamavano il diluvio una cosa del genere di
questa ma non così grossa e mi dicevano quelli di mangia che c’era
pieno di mulini da queste parti e appunto in quell’anno lì nel ’48
si son rotte tutte le pale le mole e i mulini sono andati tutti persi
vedi
ricomincià laggiù da qui a là son cento metri è venuta giù tanta
di quella roba che quei tubi lì non potevano certo smaltirla e poi
la forza del mangia ha spaccato di lì la frana è venuta giù di qua
è crollato tutto in quel momento senti le pietre che sbattono le une
contro le altre ti vien male allo stomaco questa qui è arenaria è
come la sabbia del mare sono queste colline qua che son fatte di
questa roba che non ha nervo quando molla vien giù tutto la mattina
dopo quando siamo usciti ci siam resi conto di cos’era successo
perché lì per lì quel giorno lì non ti sei reso conto l’unica
mia preoccupazione era la sara che era a scuola e noi che non
riuscivamo a raggiungerla però non avevamo nemmeno idea di quello che era successo a borghetto a brugnato solamente la sera del giorno
dopo quando lui è tornato a casa che era bianco ha detto dovresti
vedere cosa è successo a borghetto
io vorrei
andare alla casa vecchia vorrei entrare io mamma vorrei
entrare(francesco) ecco lì è crollato tutto ci avevamo tutte
le piante da frutta è franato tutto c’eran delle piane con la
frutta non c’è più niente quel campo lì probabilmente l’abbiam
perso perché c’è entrata dentro tutta la sabbia mentre quello di
là dove alterniamo le patate e i fagioli c’è delle pietre però
ha detto fabio che lavorando ci si può riseminare la casa deve
venire ancora il geologo ci hanno detto di andar via perché era
pericoloso non c’è la via di fuga di là non c’è la strada di
qua ci sono queste frane che se piove un po’ più del solito
ricadono tutte rimaniamo isolati qui non riesce nemmeno l’elicottero
a venirci a prendere e poi anche la casa deve venire il geologo a
dare l’agibilità perché ci sono frane sopra e sotto
presi in giro
ci hanno detto che non ci daranno un euro io non capisco perché ci debbano prendere così in giro ci fanno fare le fotografie fate tutto l’elenco dei vostri danni e lo presentate entro tot ti danno il tempo devi mandare la raccomandata e poi dopo sei mesi sentire l’assessore regionale che dice eh ci sono le assicurazioni dovevate assicurarvi che poi non è vero che le assicurazioni rispondono un danno così non c’è nessuna assicurazione che risponde qui c’era una roba che non t’immagini qui c’era una voragine lì non c’era più la strada che andava giù qui era franato tutto
la
solidarietà di scogna
loro a
scogna sono gli unici bambini da venticinque anni da quando ci siamo
noi la popolazione è raddoppiata da quattro ora siamo in otto ah ah
i primi giorni chi ti portava la torta di verdure chi ti portava il
sugo fatto cioè veramente guarda una cosa e poi mi dicevano però
non piangere eh perché i primi giorni non facevo altro
il futuro dei figli
a
scogna lui ha il pulmino e va a sesta fa presto mentre lei è un po’
più disagiata perché va a brugnato allora la porto su a zignago che
passa il pullman che raccoglie i ragazzi della valle di là e scende
giù a brugnato abbiamo rivoluzionato tutta la nostra vita
praticamente però è così lei
è nata qua però ora comincia a sentire il fascino della città poi
se nasceva in città sicuramente aveva il sogno della campagna
ognuno vuole quello che gli manca e quindi non so cosa succederà con
lei lui è più facile è più integrato gli piace stare fuori lei è
una che in casa magari è brava perché sistema la casa però fuori
non alza nemmeno una foglia poi chissà magari resterà lei e lui
andrà via
intervista anna foto laura
AZIENDA AGRICOLA CASCINA LE BOSCHE
Via Case Sparse Caminà,13 - Mangia di Sesta Godano (SP)
cascinalebosche@tiscali.it
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telefono 0187 891660 - fax 0187 891660
Certificato ICEA con garanzia AIAB
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Prodotti: apicoltura, ortaggi.
Miele di acacia, castagno, tiglio, mielata, millefiore, erica.
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