ci tengo mi piace
qui
transita tantissima gente ed è una zona strategica perchè per dire
conosco anche aziende addirittura di pisa che vengono a comprare le
piantine qua perchè è un po' uno snodo c'è un vivaista a pisa
certificato bio il quale però soprattutto fa grandi numeri esempio
se tu vai da lui e gli dici ho trecento semi di questa varietà
particolare me li puoi seminare?ti dice guarda lasciamo perdere
invece se qualcuno viene qui faccio l'esempio di andreoni che ha
degli ecotipi liguri di pomodoro piuttosto che melanzanina genovese
anche se sono pochi semi diciamo va bene badiamo noi a farteli bio a
fare la deroga insomma a star dietro a tutto un iter anche
burocratico che purtroppo c'è pur di accontentarlo insomma stiamo
dietro anche alle esigenze del piccolo a quello che ti dice guarda
voglio solo cinquanta piante impieghiamo di più quasi a fare
cinquanta piante per lui che non a fare in serie mille piante da semi
che compriamo noi siamo più attenti alla varietà piuttosto che alla
quantità perchè ci tengo mi fa piacere
cento
piante ci sono
ti
facciamo una piantina perchè magari tu non hai le strutture adatte
per fare una produzione in tempi utili mi porti il seme in mesi in
cui per te diventa difficile produrre
le piantine soprattutto per la temperatura e poi anche perchè ormai
non si fa più la semina diretta né negli ortaggi né nelle piante
aromatiche e officinali perchè se tu acquisti una cassetta con cento
piante tu sai che cento piante ci sono se tu te le devi seminare può
succedere che c'è la formica piuttosto che una situazione
metereologica fuor di norma che ti porta via il seme e poi le
infestanti eccetera eccetera ti costa un po' di più però sai che
quelle piantine ci sono
una
necessità
l'azienda
è dal '99 che fa piantine bio perchè in quella data è entrato in
vigore un regolamento CEE che vietava per chi faceva agricoltura
biologica di partire da piantine che non fossero certificate quindi è
stata una necessità non una velleità proprio una necessità per cui
se tu dovevi portare sul mercato un pomodoro un melone certificato
bio dovevi per forza partire dalla materia prima quindi da una
piantina che doveva essere a sua volta certificata bio
revival
del diverso
negli
anni '80 c'è stato quasi un radere al suolo le varietà cioè se
andava di moda il tondo liscio basta si lavorava solo in quel
settore lì e si investiva solo lì anche magari in studi in scienza
in genetica solo su quella varietà e invece dagli anni '90 in poi
c'è stato proprio una sorta di revival del diverso per esempio solo
noi di pomodori ce ne avremo venticinque trenta varietà
scambio
di semi
noi
semi no perchè sui semi c'è una legislazione veramente severa
soltanto le ditte sementiere possono vendere semi noi abbiamo semi
che vendiamo ma sono semi che a nostra volta compriamo però semi
nostri non possiamo in verità anche lo scambio dei semi non rientra
in un'attività tra virgolette a norma di legge perchè lo scambio
del seme può essere organizzato soltanto da chi è ditta sementiera
quindi in teoria io agricoltore se voglio scambiare con te il seme
che cosa faccio?io ti regalo un pomodoro cioè stacco il pomodoro e
dentro a quel pomodoro ci sono i semini poi tu avrai cura di
prenderti quei semini e tu magari mi dai la tua melanzana che
contiene dei piccoli semi e io avrò cura poi da quei semi di farne
piantine questo è l'escamotage
la trafila per le specie autoctone
io
vivaista e tu produttore cosa possiamo fare per poter coltivare con
metodi biologici una piantina sconosciuta di cui tu hai i semi?la
legge mi dice che innanzitutto devo vedere se esistono semi di quella
varietà in ambito biologico c'è un elenco stilato in italia
dall'ense che è l'ente nazionale sementi elette c'è una sorta di
link online a cui ti puoi collegare e ti scarica tutte le ditte e
tutte le varietà disponibili nel biologico dai fruttiferi ai cereali
foraggere piccoli frutti eccetera allora tu vai in quest'elenco e
cerchi se compare il nome della piantina di cui hai i semi se non c'è
cioè non esiste ditta sementiera che lo produce allora c'è un
modulo da presentare all'ense in cui si dice io sottoscritto tatata
impiegherò un tot di semi per fare un tot di piantine poi devi
aspettare la risposta dell'ense l'ense ti dirà guarda quella varietà
che tu mi hai indicato non esiste in nessun registro perchè tutte le
varietà devono essere iscritte in un registro italiano o europeo
delle specie cioè l'ense ti risponde dicendo varietà non iscritta
nell'elenco quindi tu sai che hai a che fare con un ecotipo cioè una
varietà protetta che non ha una diffusione nazionale ma locale
tipica del territorio
gli hobbisti del bio
molti
più hobbisti acquistano piantine biologiche veramente ci sono alcuni
che vengono da genova molti di più molti di più noi lo vediamo
dagli scontrini per cui battiamo il tasto bio sono aumentati quasi
più dei professionisti queste per esempio sono piantine che vengono
dalla germania fatte per l'allevamento in vaso per stare in balcone
per chi non ha terreno
tutte
queste varietà che è possibile riprodurre non sono ibride cioè
sono varietà che derivano da un'autoimpollinazione e quindi và da
sé che se voglio mantenere quella varietà ed essere sicuro negli
anni futuri di raccogliere sempre seme e quindi frutto solo di quella
varietà cercherò di coltivare soltanto quella perchè altrimenti ci
può essere un inquinamento con del materiale genetico esterno è
buona norma quindi isolarle per mantenere in purezza del materiale
genetico questo al momento viene fatto per mais di pignone diverse
cultivar di fagioli di pignone ormai sono numerosi perchè erano
partiti con il cannellino il borlotto e poco di più e ora ce ne sono
diversi c'è il fagiolo dell'aquila fagiolo cenerino cannellino
dall'occhio la pesella di l'ago poi un'altra varietà assai ambita
che abbiamo anche noi qui in piantina è la cipolla rosa della val di
vara il seme ci viene sempre fornito da una famiglia di zignago che è
la zona tradizionalmente vocata a quest'ortaggio e ha un sapore
dolcissimo e poi il cavolo nero spezzino che è un cavolo da foglia
con cui si fa la pasta e cavoli che ha bisogno di prendere freddo per
essere buono
la facoltà di agraria
mia
madre lavorava in banca quindi niente a che vedere con l'agricoltura
io ho fatto il liceo classico però ho sempre avuto un orto e un
giardino e mi è sempre piaciuto passare lì tutto il tempo libero
mio papà pure ha questa passione anche se nella vita faceva altro
negli anni '70 quando tutti sono andati a vivere in città noi
abbiamo comprato un piccolo terreno e lì abbiamo iniziato a
coltivare dopo il liceo ho scelto la facoltà di agraria e devo dire
che allora nell'85 eravamo pochissime ragazze saremmo state il dieci
per cento e non era molto frequentata alla fine eravamo proprio pochi
ma quando abbiamo iniziato eravamo centodieci centoventi io sentivo
i miei compagni di liceo mi dicevano novecento mille a medicina noi
stavamo tutti in un'aula comunque l'università come l'ho conosciuta
io non è proprio il massimo delle aspettative è molto teorica
troppo speculativa e poco pratica e sul bio ancora veramente tabula
rasa
qui
sono arrivata nel '99 per un incarico attraverso la scuola sant'anna
di pisa che riguardava il lancio degli insetti ausiliari nelle lotte
di difesa dai parassiti grazie alle prove che abbiamo fatto qui in
collaborazione col settore di entomologia del sant'anna abbiamo
mostrato ai coltivatori come fosse possibile controllare alcune
patologie grazie all'impiego di questi insetti utili e poi abbiamo
fatto tanti corsi di aggiornamento sul biologico da come si compila
un registro a quali sono i prodotti sostitutivi rispetto a quelli
convenzionali un'attività di assistenza che è tuttora una realtà
perchè l'azienda è iscritta nell'elenco regionale dei prestatori di
servizi che è un riconoscimento che viene dato a chi fa anche opera
di divulgazione di consulenza di assistenza questo è un compito che
dal '99 fino ad oggi è stato affidato a me
i
gioielli di roberta
la
cipolla rosa il cavolo nero spezzino la pesella la lattuga il
classico borlotto di pignone la zucchina alberello di sarzana
lupinaro di casale questo è un pomodoro che viene da napoli da una
ditta che ho scelto perchè è una ditta proprio familiare questo
pomodoro è speciale si chiama piennolo è il classico pomodoro da
serbo cioè tu a settembre lo metti in cantina e a gennaio lo mangi
la mara des bois che è una fragola dal sapore di fragola di bosco
anche la calendula faccio il basilico greco
ortoterapia
questo
tunnel è riservato ad un progetto con i malati psichiatrici da far
coltivare a loro destinato a loro è un progetto con l'asl che
abbiamo iniziato quest'anno a gennaio e se ce la fanno dovrebbero poi
costituire una piccola cooperativa e produrre miele a beverino dove
il parco di montemarcello ha dato loro una piccola casa sono persone
dai vent'anni ai sessanta si è costituito un piccolo gruppo
consolidato all'inizio erano in tanti adesso sono rimasti pochini il
mio direttore gli ha comprato anche un piccolo motocoltivatore
insomma si vedrà che cosa ne esce fuori però è una bella
iniziativa
le macchine
questo
è terriccio bio che è molto più costoso di quello tradizionale
costa dieci euro l'altro costa sei euro questo è un trapiantatore
automatico che preleva le piantine dalle cassettine da 448 e le mette
in contenitori più grandi invece che farlo a mano queste pinze
simulano le nostre mani ci sono due percorsi da uno entrano le
cassettine da 448 dall'altro le cassette piene di terra con i
contenitori più grossi costa una barcata di soldi però ne è valsa
la pena queste invece sono due macchine seminatrici quando si fa la
semina bio prima bisogna pulire i macchinari con il terriccio e il
giorno che si fa la semina bio si fa solo quella
confusione
ultimamente
mi è capitato di andare all'università della terza età a fare dei
corsi dedicati al biologico e devo dire che nonostante se ne parli
ormai da anni c'è ancora tantissima confusione cioè il cittadino
qualunque ancora quasi non sa come riconoscere un prodotto
certificato da uno che non lo è quindi c'è ancora una certa
disinformazione
multifunzionalità
all'inizio
molti hanno iniziato a fare bio grazie ai finanziamenti a chi faceva
scelte biologiche veniva data priorità ora se guardiamo i bandi si
parla molto meno di bio la parola che viene più usata è
multifunzione l'agricoltore fa presidio del territorio ma anche
coltiva ma anche fa ristorazione fa fattoria didattica eccetera
comunque l'accusa principale di chi fa biologico è la burocrazia
estenuante davvero estenuante passiamo tutto il tempo a riempire
scartoffie
Per
correttezza Roberta usa il plurale ma la produzione biologica
nell'Azienda di Pallodola è affidata interamente a lei.Grazie al suo
appassionato e instancabile lavoro,alla sua disponibilità e alla sua
competenza sulle specie autoctone l'Azienda è divenuta il punto di
riferimento del bio in tutto il territorio che va dalla Val di Vara a
Pisa.
Azienda Agricola Dimostrativa Loc.Pallodola, Sarzana
http://www.consorziosarzana.it/attrattive_d.asp?attrattiva_id=205
intervista anna genevieve, foto giorgio
Azienda Agricola Dimostrativa Loc.Pallodola, Sarzana
http://www.consorziosarzana.it/attrattive_d.asp?attrattiva_id=205
intervista anna genevieve, foto giorgio
Il primo commento: ragazzi che belle foto!!!!! Complimenti Giorgio. E il blog, come ho già detto, è molto bello, quindi complimenti a tutti.
RispondiEliminaLaura