La Spezia -Le fotografie di un inaspettato cumulo di rifiuti speciali stoccati all’ex Vaccari, pubblicate su Facebook da un cittadino appassionato di archeologia industriale, hanno fatto esplodere una spinosa querelle con il Comune di Santo Stefano Magra: che ora minaccia di perseguire l’autore delle immagini per procurato allarme, e per essersi introdotto senza autorizzazione nell’aria di cantiere. Non è la prima volta che si scatena un contenzioso per parole o immagini postate sui social network. Ci sono stati sindaci (o cittadini) che si sono davvero rivolti al proprio avvocato, lamentando una qualche sorta di accanimento nei propri confronti. E tuttavia il popolo della rete spera che il duello a distanza possa chiarirsi senza strascichi giudiziari. Il fatto è cheun cittadino ha scattato immagini all’ex Vaccari, riferendo dei cumuli di terra impregnata di idrocarburi, e ha suggerito una sorta di mobilitazione d’opinione, per frenare un potenziale pericolo. Gli scatti hanno invaso la rete, come spesso avviene. E’ facile: basta cliccare un semplice tasto del computer, che permette la “condivisione” di un’immagine. Qualcuno ha fatto vedere il materiale al Comune di Santo Stefano Magra, che ha diffuso allora una spiegazione sulla presenza dei mucchi di materiale, ed ha respinto ogni accusa su un potenziale pericolo, come “leggenda metropolitana”. La terra è quella rimossa in un luogo limitrofo – ha risposto ed è stata stoccata fino alla completa rimozione, per poi essere regolarmente smaltita: tutto approvato con regolare conferenza dei servizi. La bonifica dell’area – ha aggiunto – è stata regolarmente autorizzata con specifico provvedimento dell’Arpal: si tratta di terre di lavorazione della fabbrica con residui di idrocarburi, non di rifiuti tossici. Tutto materiale che sarà trattato in Germania. L’amministrazione comunale non ha condiviso la diffusione delle immagini, considerata “impropria e dannosa”.
http://speziapolis.blogspot.it/2010/09/dissenso-e-conflitto-querela-ultima.html
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