Perchè ci occupiamo della ex-colonia Olivetti di Marinella? Si tratta di uno degli ultimi baluardi non ancora completamente espugnati dal solito connubio politica-affari. Battersi per la colonia, come abbiamo scritto nell'appello (che alleghiamo) significa battersi non solo per salvare un manufatto di pregio, tutelato dal Ministero per i Beni Culturali fin dal 1989, una struttura enorme e posizionata in una zona unica, con vista spettacolare sul mare e verso la costa, e con una terrazza magnifica di mille metri quadrati da cui si ammirano le Apuane, ma tutelare un "bene comune" e la filosofia che dovrebbe essere ormai culturalmente diffusa del "rispetto della destinazione d'uso pubblica" di opere che fanno parte del nostro patrimonio culturale e della memoria storica di tutti noi. Vuol dire anche occuparci di un' area rilevante, di confini ambientalmente fragili: Tenuta di Marinella e Bocca di Magra, Parco-Montemarcello.
"Non si produce crescita se non si investe nei beni comuni, e non solo sulla produzione di beni "materiali", ma sulle risorse spontanee, sull'equità, sulla conoscenza, sulla crescita culturale dei giovani. nelle università, nelle scuole, ma anche nel capitale sociale diffuso, nelle reti di sostegno, nelle relazioni umane." La piccola controproposta d'uso della colonia va in questa direzione, dei giovani, del loro futuro, della possibilitá di avviare imprese innovative di turismo sostenibile, ma anche della diffusione di una cultura del rispetto e della fruibilità dei luoghi, oltrechè del mantenimento di un territorio, quando possibile, integro per le generazioni future. E la prospettiva di riqualificazione della colonia ne prevede troppo e del tutto ingiustificato per la comunità.
- Sabato 16 alla 11 presidio ai cancelli della Colonia. Dovremmo cercare di essere numerosi per garantire un messaggio importante alla Regione e all'ente che attualmente ne è proprietario, e a chi vorrà acquistarla per trasformarne la destinazione d'uso.
"Non si produce crescita se non si investe nei beni comuni, e non solo sulla produzione di beni "materiali", ma sulle risorse spontanee, sull'equità, sulla conoscenza, sulla crescita culturale dei giovani. nelle università, nelle scuole, ma anche nel capitale sociale diffuso, nelle reti di sostegno, nelle relazioni umane." La piccola controproposta d'uso della colonia va in questa direzione, dei giovani, del loro futuro, della possibilitá di avviare imprese innovative di turismo sostenibile, ma anche della diffusione di una cultura del rispetto e della fruibilità dei luoghi, oltrechè del mantenimento di un territorio, quando possibile, integro per le generazioni future. E la prospettiva di riqualificazione della colonia ne prevede troppo e del tutto ingiustificato per la comunità.
- Sabato 16 alla 11 presidio ai cancelli della Colonia. Dovremmo cercare di essere numerosi per garantire un messaggio importante alla Regione e all'ente che attualmente ne è proprietario, e a chi vorrà acquistarla per trasformarne la destinazione d'uso.
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