venerdì 30 marzo 2012

davide barcellone

alberi di natale 
i miei suoceri avevano un’azienda agricola a livello familiare verso la fine degli anni ottanta avevano messo gli alberi di natale e li vendevano poi hanno chiuso e i terreni sono rimasti abbandonati quando sono arrivato io i campi da anni erano invasi da acacie e mi è venuta voglia di ricominciare me le hanno affittate per niente giusto un affitto simbolico

scambio e baratto
io ho il fagiolo borlotto con fabio di mangia ce li scambiamo lui mi ha dato per esempio il mais dell’asciutto che metto quest’anno non l’avevo mai messo c’era mio suocero che lo metteva il mais poi non l’ha più messo perché glielo mangiavano i cinghiali viene a darmi una mano un amico che è un agronomo forestale che anche lui lavora poco come tecnico forestale gli piace la terra siamo molto amici ci scambiamo i piaceri cioè lavora con me gli dò due casse di patate un baratto perché certe cose tutto da solo non ce la fai i lamponi me li ha dati la giulietta i primi otto l’ho comprati alla fratellanza a peso d’oro al che la giulietta mi ha detto deh te li do io e gratis














il mulino
praticamente stava venendo giù l’abbiamo recuperato proprio in extremis una ditta di nostri amici ha usato tutte le calci naturali senza cemento questa è tutta calce non c’è neanche un po’ di cemento la porta vedi che è storta è fatta apposta perché l’architrave è storto dovrebbe diventare un piccolo punto vendita bisogna veder se la cosa funziona perché la sterrata lì è messa un po’ male qua macinavano castagne mais e grano c’erano due macine una del mais e grano e una per le castagne han finito di macinare negli anni cinquanta i nonni della mia ragazza e poi il tetto è tutto di castagno han fatto un lavoro spettacolare questo sembra un muretto in realtà era dove dormiva il nonno della franca quando tutta la notte il mulino andava dormiva qui sopra cioè era un ometto piccolo c’era una tavoletta qua per non cascare















la fidanzata  
guarda ho delle foto di cinque anni fa che qua era tutto bosco perché io l’azienda l’ho aperta nel 2006 quando mi sono fidanzato con franca io mi stavo finendo la casa a marinasco lei stava finendo la casa qua finite le case è nata la guerra no vieni tu da me no tu vieni da me entrambi eravamo molto radicati perché anch’io stavo in un bel posto a marinasco duemila metri di oliveto alla fine son venuto ad abitare qua e non mi son mai più mosso e lei continuava a dire mi spiace veder sta terra che mio padre non ce la fa più è stato un po’ un input io la passione della terra ce l’ho godevo proprio nel ripulire una piana per volta era un’archeologia contadina
















un’unica persona
le piccole aziende agricole hanno praticamente un'unica persona con tutti i ruoli da coprire coltivazione programmazione commercializzazione promozione e non sono banali nessuna delle quattro perché promozione mi sto rendendo conto adesso che è un lavoro perché puoi produrre tutte le cose più belle del mondo ma se non ti conosce nessuno buonanotte

mele e innesti 
in questa piana ho messo vecchie piante da frutto mele pere qualche pesca settembrina questa è una mela bianchetta innestata col metodo moderno con la resina vinilica mentre quella lì abbiam fatto una specie di gara io e mio suocero l’ho innestata sempre io con mio suocero però con l’argilla sia il mio che il suo hanno preso però mi è piaciuta la vecchia tecnica quello è un melo manzon son quelle grosse che durano per l’inverno si chiamano anche mele dall’olio per le macchie di aspetto oleoso sulla buccia gialla si conservavano per dare da mangiare ai maiali e per farle cotte nel vino le varietà l’ho prese alcune in val graveglia le altre in val di vara ho anche recuperato o innestato la mela bianchetta,la mela musona,la mela carla,la rosa moscateo,la rotella,la cassona
con le proprie gambe 
mi piace adesso riuscire a fare un po’ di rete con le aziende agricole che si sono smaronate delle associazioni di categoria questo tipo di agricoltura deve camminare con le proprie gambe e con l’aiuto di un' economia locale io ti dico non è il mio mestiere ho fatto l’agricoltore da poco per passione quindi inizialmente mi son fatto un po’ abbindolare facendo qualcosa come lo volevano gli altri cioè arrivano lì a tavolino allora devi raggiungere tot e tot di giornate lavorative e allora devi mettere tot di questo e ma a me non m’interessa metterlo  ma devi metterlo perché ti dà più giornate cioè così si fa l’agricoltura secondo loro poi alla fine ti trovi dicendo ma cosa sto facendo 



il territorio devastato
poi oggi mi trovate che sono invelenito perché in questi giorni mi stanno uscendo sui giornali gli articoli che qua vogliono far l’autostrada beverino riccò sì vogliono far lo svincolo a beverino nella piana di beverino e da lì far attraversare praticamente la superstrada quindi la piana di beverino diventa una bella piana di container perché lo scopo vero è che non sanno più dove mettere i container no hanno una concezione del territorio veramente sbagliata poi io probabilmente me la prendo troppo















  



i lupini 
questa invece è la piana che quest’anno sarà coltivata a lupini i lupini sono un legume che i miei suoceri han sempre coltivato per vendere alle varie sagre feste eccetera però ormai non c’è più nessuno che li coltiva rendono tantissimo migliorano la terra in una maniera favolosa me n’han data una manciata così tre anni fa e ho cominciato a metterli e a prender soltanto il seme e adesso mi son fatto quattro cinque chili di semi quest’anno cel’ho da piantare lo metti a metà marzo e matura fino a luglio senza irrigare ha radici molto profonde quindi lavora bene il terreno


















lo zafferano 
questo invece è zafferano ho cominciato a metterlo nel 2004 inizialmente mi han dato i bulbi quelli di campiglia nel 2003 ero socio e pensavo di metterlo lì poi è stato un macello trovare qualcuno che mi desse un terreno incolto perché se non sei proprio del posto sei fuori alla fine sti qua cominciavano a mettere il butto ho detto boh proviamo a metterli qua in val di vara una fioritura stupenda erano undici chili all’inizio dopo tre anni sono diventati venticinque chili alla fine ho visto che insomma si vendeva bene è una cosa un po’ particolare è bellissima ne ho comprati altri quaranta chili da sanna in sardegna se toccate la foglia sentite come è spessa quindi resiste va fatto tutto a mano in spagna dove ne coltivano grandi estensioni hanno fatto qualche esperimento di meccanizzazione ma è ridicolo



fissato coi fagioli 
gli alberi di natale l’ho sradicati e la prima cosa che ci ho messi sono stati i fagioli di tutti i tipi una piana di fagioli di tutte le qualità questa è l’unica piana grossa che ho... quando sono arrivato e ho detto ai miei suoceri voglio fare colture tradizionali m’han detto sei matto forse siamo troppo sognatori non so questo è un campo che abbiamo comprato quattro cinque anni fa siccome era abbandonato ho detto cerchiamo di trovare i proprietari l’ho pagato settemila euro è un pianone stupendo che veniva allagato dalla vasca del mulino quindi sono tutti strati di limo vengon di quei fagioli ha detto mio suocero una roba esagerata 



















la transumanza
le capre me le han date la mara e suo marito loro quando stavano per aprire il banchetto stavano impazzendo per le capre io invece se non avevo le capre morivo sta a sentire quanto sono esperto di capre siccome loro stanno qui dietro ho avuto l’idea di ripulire il vecchio sentiero che va sul crinale per far la transumanza cioè portare a piedi questo caprone che si chiama ettore poi la ada e la wendy erano tre capre loro m’han detto sì sì facciamolo così ho detto se me lo dicono loro che sono esperti di capre chiamo tutti i miei amici ho fatto un evento su fb la transumanza siamo arrivati là apriamo il recinto chiamiamo le capre facciamo dieci metri quando si sono accorte che ci allontanavamo dal paese sono tornate indietro noi a guardarci e adesso cosa si fa? ah ah! evabbè l’abbiamo caricate su un furgoncino il giorno dopo 





















la collezione
fagiolini in erba o fagiolini mangiatutto questo fagiolo cinerino della val di vara questi sono i ceci questo il fagiolo negretto si mangia tutto il bacello le cicerchie le fave questi i lupini il mais dell’asciutto il fagiolo dall’occhio rosso di pignone i piselli il fagiolo monachello con due colori il pisello nero di l’ago lo metto quest’anno per la prima volta

intervista: anna,marina - foto: peo

  1. Azienda Agricola Cornabrugia  via Valle 111, Riccò del golfo La Spezia




























lunedì 26 marzo 2012

giovanna simonelli



il clima
avevamo già lavorato preparato per metterci i tunnel qui avevamo dei tunnel però l'abbiam tirati giù proprio perchè sapevamo che veniva la neve per non romperli anche perchè sotto tra l'altro dovevamo lavorarlo cambiare l'ortaggio la rotazione e quindi guarda quelle là non si vedono nemmeno di piante lì in mezzo qui ci son le fave qui sotto le fave si salvano la roba finchè c'è la neve si mantiene è bene che sia rimasta la neve la salva invece col vento freddo che c'era in questi giorni se non c'era la neve era partito tutto poi una volta riuscivi a mettere cose adesso ormai le stagioni son veramente cioè quando picchia il freddo picchia eh prima qui non c'era mai freddo così sono anni in cui anche dove non era mai venuta la neve sta venendo sta cambiando proprio il clima non ti puoi più azzardare a mettere io ho messo per esempio delle cose quest'anno che sono seccate per il troppo caldo perchè fino a ottobre novembre niente certe cose son rimaste lì stentate patite perchè era troppo caldo anche se era la stagione da piantarle poi le pianti presto perchè altrimenti dici non ce la faccio poi non ciò la roba

i turisti
zero zero sai zero lavoro zero anche mio figlio sta facendo dell'altro perchè cosa fai si lavorava fino all'anno scorso mò tra la crisi l'alluvione una storia e l'altra infatti oggi dovevamo fare una riunione che poi non facciamo perchè ci sono quelli che vengono giù da maissana da quei posti lì che non ce la fanno proprio per la strada e son veramente preoccupati ne abbiam già fatte due di riunioni ma sai cioè poi a noi ci identificano tutti con le cinque terre e sei fregata perchè dopo l'alluvione non viene gente non hai una mail per primavera per pasqua non ti scrivono niente morti siamo ma veramente morti è quello che ci preoccupa dovevamo rivederci questa sera per cercare di fare non so qualche strategia però loro non ce la fanno a muoversi abbiamo chiesto di fare qualcosa appunto anche per pubblicizzare non solo le cinque terre ma la val di vara ma per adesso


le api
bisogna controllarle se hanno cibo a sufficienza perchè tu non lo togli mai quello che hanno sotto che dovrebbe bastargli per tutto l'inverno però ci sono degli inverni un po' particolari quindi le aiuti ci sono degli affari apposta a base di zucchero che metti all'interno e loro se lo mangiano ecco questo bidone era tutto pieno di castagno poi l'abbiam venduto tutto ne ho tenuto un po' per noi e basta c'è uno che me lo prende tutto quelli lì sono i melari son quelli che tu metti sopra quando ci sono le fioriture e porti via quello di miele quello che loro hanno nella casa invece non viene toccato questa è la macchina la centrifuga dove tu ci metti quei telaini lì li metti qui dentro sta macchina gira il miele esce tu lo prendi lo metti dentro lì che è il maturatore si chiama quello lì il maturatore rimane lì tutta la cera va in alto anche l'aria va tutta in alto e dopo dal rubinetto sotto lo metti nei vasetti non lo devi tenere al sole non lo devi tenere alla luce perchè la luce gli fa male e gli sbalzi di temperatura senti che qui dentro per esempio noi abbiamo quello che gli dà sempre la stessa temperatura sia in estate che in inverno io il miele lo faccio millefiori acacia e castagno prima facevamo anche la melata ma ormai non se ne fa più non c'è più la metcalfa quell'insettino che

l'olio e il vino
lo frango da lucchi e guastalli c'è lui e ambrosini a sarzana sono gli unici due che lo fanno bio lui ha proprio la giornata che fa biologico e fa solo quello biologico quindi voglio dire è anche una persona competente ed è una persona in gamba e lo porto da lui quest'anno però olio poco e non è per niente buono l'ho raccolte presto eran tutte per terra erano e meno male che le ho prese prima dell'alluvione di quei periodi lì perchè sennò non cavavo niente poi non sono maturate bene anche il vino quest'anno non è venuto bene come l'anno scorso io faccio solo rosso ho sangiovese merlot e canaiolo abbiamo fatto gli impianti nuovi qui c'era un bosco c'erano i rovi alti tutti rovi non vedevi niente qui hanno preso una ruspa per farci vedere la casa perchè da lì non vedevi la casa



la casa
era dell'avvocato borachia tutte le case di beverino erano loro ce n'avevano delle maree tantissime infatti loro non avevano fatto fare nemmeno la strada che andava a spezia perchè non volevano che i contadini andavano giù a spezia capito si civilizzavano troppo e non gli producevano più e poi la strada l'han fatta i tedeschi in tempo di guerra altrimenti non c'era nemmeno la strada qui erano tutti fattori tutti mezzadri suoi io l'ho presa nel '92 non avevamo acqua non avevamo luce non avevamo niente niente c'era solamente un sentiero lì e mi sono fidata un po' di quello che mi ha detto un signore che abitava qui vicino ora è morto poverino perchè io andavo alla ricerca di un posto giravo quando vedevo uno col trattore gli andavo dietro gli dicevo se ci son dei terreni perchè inizialmente volevo un posto per i cavalli era nata come storia per i cavalli quindi volevo un posto isolato e poi sono arrivata qua da quel signore mi ha detto ma prenda quella là lì d'inverno non c'è nemmeno bisogno di stufa mi diceva era innamorato di questo posto quel signore lì ed è stato lui che con il decespugliatore ha fatto un varco in mezzo ai rovi e mi ha fatto vedere la casa mi è piaciuta perchè era proprio lontana da tutti era insomma quella parte in sasso che tu vedi è stata rifatta nuova esisteva già però ci hanno dato il permesso di demolirla era già così è stata solamente alzata un pochino però la casa era così grande perchè era la casa dove venivano loro in estate oltre i fattori mezzadri tutti loro c'erano anche i padroni che ci venivano in estate














l'impegno
prima devi far l'azienda agricola quindi prima abbiamo dovuto pulire il terreno perchè allora venivano ancora i carabinieri a vedere se tu lavoravi cioè ci venivano ancora loro e poi dovevi avere almeno tremila metri coltivati mi sembra io prima avevo un magazzino di dolciumi e ero istruttore d'equitazione pensa te tutto completamente diverso i cavalli l'ho mollati perchè mi ero ripromessa più tardi lo faccio più tardi lo faccio ma poi non ce la fai non ce la fai proprio anche perchè non hai mai un attimo di cioè non c'è mai un mese che tu dici oggi non ho niente da fare e già vedo guarda con le capre le galline e i cani non riesco mai ad andare via un giorno da qui non ci riesco mai già loro mio figlio e mia nuora il sabato e la domenica cercano di telare se ne vanno e quindi ci rimango io









la scelta
no no per l'amor del cielo io non tornerei indietro guarda anche se sono andata dall'ortopedico per il ginocchio che mi fa male che lui dice che è a stare sempre giù infatti non riesco a stare in ginocchio io devo raccogliere tutta la roba così poi alla fine mi fanno male lo stesso perchè oggi sono andata da st'ortopedico mi fa ma lei che cosa fa di lavoro e io gli ho detto o sto delle giornate in piedi in cucina perchè quando è il momento magari stai una giornata in cucina oppure eh inginocchiata queste sono piante di more frutti di bosco e poi in quel periodo lì facevano sempre i corsi di agricoltura biologica sai che era venuto il momento e quindi andavo a fare quei corsi lì e poi dai sbagli una volta due volte poi insomma alla fine lo fai 

il biologico
venticinque anni che non ci viveva nessuno infatti io quando ho chiamato l'ente certificatore mi hanno fatto stare un anno in conversione perchè ci vogliono due anni almeno in conversione però li ho chiamati hanno visto il terreno hanno visto cosa c'era e dopo un anno mi hanno dato la certificazione a fare i controlli vengono tutti gli anni l'ente certificatore viene ogni anno e poi può venire l'ispettorato alle funzioni agricole poi arrivano quelli della no della regione quelli dell'asl vengono ti fanno i prelievi del terreno ti fanno i prelievi delle foglie piombano ripiombano ti danno la tua parte cioè spendono un capitale ogni volta che vengono e possono venire anche loro la mia certificazione è imc anche lì è stata una scelta perchè mi sembrava più seria fra tutte gli altri stanno anche due tre anni senza andare fa anche il marchio demeter e io l'ho già chiesto più volte di dirmi cosa fare perchè per me in alcune cose lo faccio già biodinamico una volta molti lo facevano biologico perchè ti davano qualcosa adesso non ti danno niente e già da un po' di anni e quindi tanti si sono tolti infatti qui in val di vara nella media e bassa val di vara son l'unica azienda biologica non c'è nessuno

il bello
qui c'è il pozzo quello lì vedi quello lì tondo dove c'è quest'affare azzurro c'è il pozzo sotto c'è una sorgente è profonda perchè anche in estate anche se si asciuga dopo un giorno due ce l'ho di nuovo questi qua sono i cappuccio viola che però ci mettono una vita a crescere guarda questi sembra che nemmeno ci sia stato il freddo e la neve poi ci sono tutti quegli alberi lì che ci fanno da frangivento rimane un po' tipo conca guarda che c'è qui un cavoletto qui bello violetto guarda questo qui che colore queste son le more che ancora le devo legare guarda la catalogna lì guarda li vedi quelli lì son tutti asparagi fino in fondo i finocchi sono andati tutti quelli non reggono






















http://www.casavillara.com/
intervista anna foto peo laura







mercoledì 21 marzo 2012

alessandra bizzarri e fabio ferraboli

il bosco 
qui noi abbiamo sessanta ettari però son tutti così di bosco la legna non manca c’è un po’ di terreno là poi c’è un po’ di terreno qui va fino su ai pini là però è tutto bosco tutta la valle qui è tutta bosco noi abitiamo un po’ più giù trecento metri più giù ci son dei terreni anche là coltiviamo poco più di un ettaro coltiviamo è cambiato tutto qua in trent’anni prima non c’era tutto sto bosco qui era tutto coltivato poi è stato abbandonato ora è tutto bosco e il clima è cambiato 
                                                                                                                                                               
affezionati alle terre
terre ce n’è solo che c’è il problema che tante volte non te le danno ci sono affezionati piuttosto le fanno andare in malora piene di rovi però se gliele chiedi non le danno stiamo cercando un pezzo di terra dove far la casa dove far una casa di legno ma non so se lo troveremo


il miele 
qui c’è il magazzino e qui invece è dove proprio lavoriamo noi facciam tutto a freddo ne facciamo quaranta cinquanta quintali qua è tutto incontaminato e si sente  questo è castagno questa è l’acacia è bianco perché sopra ci van pezzettini di cera e dopo qui ci sarebbe un cucinino dove volevamo fare marmellate ma dopo poi si concentra tutto in quei quattro cinque mesi ci hai tanto da lavorar con le api tanto da lavorar nei campi siamo in due son lavori che ci vuol tanto tempo anche la pappa reale ogni anno diciamo quest’anno ci proviamo poi ogni anno ne succede una l’anno scorso ne ho perso la metà cinquanta su cento per la nosema che è una malattia è una dissenteria importando le api ceranee han portato sta nosema ceranea le nostre non sono immuni e muoiono tutte adesso sembra che han trovato il modo di reagire però ora ci sono problemi di ibridazione ma sempre perché importano di tutto

cinghiali e lupi
guarda i cinghiali che roba qua han trovato qualcosa di buono e si son messi a scavare qua abbiamo la rete sennò non salvi niente anche sugli alberi si alzano prendono un ramo e spaccano le piante ma guarda che se tu ti prendi un cinghiale tu passi dei problemi ma grossi grossi ci vorrebbe il lupo ma per prendere un cinghiale un lupo da solo non ce la fa ci vorrebbe un branco di lupi fai te

le patate 
queste qui son le ultime patate ma son quelle per noi tre zucche le ultime per noi e basta noi usiamo la kennebec la marabel la cicero la desirèe le patate devi sempre cambiargli la terra facciam sempre così quelli di mangia dan le patate a scogna quelli di scogna dan le patate a mangia perchè devon cambiar la terra altrimenti non vengono producono molto poco


la vita prima
che siam qua son tredici anni però che abbiam iniziato a lavorare son sette anni siam partiti con le api io ho fatto il corso lui era già esperto io ho lavorato dodici anni in un ufficio non tornerei mai indietro (alessandra) io abitavo su a brescia sul lago di garda ho fatto un po’ il giardiniere ho fatto un po' l’orticultore però poi facevo il tappezziere poltrone divani materassi cose così e dopo son venuto qua (fabio)

libertà impagabile 
vendiamo in piazza brin ai gas di qua poi al gas di montignoso al gas di massa facciamo i mercatini poi vendiamo un po’ all’interno del nostro gruppo dei ricostruttori e poi anche se siamo un po’ fuori dopo tanti anni la gente ci conosce e ci cerca noi riusciamo a viverci certo non abbiamo grandi pretese abbiamo due macchine una più vecchia dell’altra la casa che è quella che è in vacanza andiamo una settimana all'anno al ristorante andiamo poche volte ma non è che ci soffriamo per me questa libertà è impagabile


l’alluvione 
ma qui appena scendi e poi inizi a andare in giù c’è una frana dietro l’altra da qui a mangia ci saranno trenta frane una dietro l’altra c’eran due ponti che attraversavano il mangia l’ha portati via ha spaccato tutto lì c’era un ponte di ferro grande non c’è più niente adesso è una settimana che tagliamo sennò non passavi neanche di qua eh questi interventi li abbian fatti noi ci han detto che dovrebbero iniziare i lavori però per ora questi son i pezzi del ponte và là qui c’era l’acqua che arrivava fin qui sotto quel muro una roba impensabile noi eravamo giù a casa sara era a scuola quindi è rimasta due giorni bloccata e noi eravamo in casa io dovevo andare a spezia meno male che son rimasta a casa sennò a quest’ora non c’ero più siamo rimasti bloccati in casa due giorni sopra e sotto non c’era più strada poi dopo è arrivata la ruspa ci ha liberati sopra ma sotto è impossibile va tutta ricostruita ora stiamo a scogna ci han dato l’ordinanza di sgombero perché c’era pericolo che venissero giù altre frane

l’alluvione del ’48 
una cosa che giù a mangia i vecchi la chiamavano il diluvio una cosa del genere di questa ma non così grossa e mi dicevano quelli di mangia che c’era pieno di mulini da queste parti e appunto in quell’anno lì nel ’48 si son rotte tutte le pale le mole e i mulini sono andati tutti persi

la strada franata 
vedi ricomincià laggiù da qui a là son cento metri è venuta giù tanta di quella roba che quei tubi lì non potevano certo smaltirla e poi la forza del mangia ha spaccato di lì la frana è venuta giù di qua è crollato tutto in quel momento senti le pietre che sbattono le une contro le altre ti vien male allo stomaco questa qui è arenaria è come la sabbia del mare sono queste colline qua che son fatte di questa roba che non ha nervo quando molla vien giù tutto la mattina dopo quando siamo usciti ci siam resi conto di cos’era successo perché lì per lì quel giorno lì non ti sei reso conto l’unica mia preoccupazione era la sara che era a scuola e noi che non riuscivamo a raggiungerla però non avevamo nemmeno idea di quello che era successo a borghetto a brugnato solamente la sera del giorno dopo quando lui è tornato a casa che era bianco ha detto dovresti vedere cosa è successo a borghetto

la casa vecchia 
io vorrei andare alla casa vecchia vorrei entrare io mamma vorrei entrare(francesco) ecco lì è crollato tutto ci avevamo tutte le piante da frutta è franato tutto c’eran delle piane con la frutta non c’è più niente quel campo lì probabilmente l’abbiam perso perché c’è entrata dentro tutta la sabbia mentre quello di là dove alterniamo le patate e i fagioli c’è delle pietre però ha detto fabio che lavorando ci si può riseminare la casa deve venire ancora il geologo ci hanno detto di andar via perché era pericoloso non c’è la via di fuga di là non c’è la strada di qua ci sono queste frane che se piove un po’ più del solito ricadono tutte rimaniamo isolati qui non riesce nemmeno l’elicottero a venirci a prendere e poi anche la casa deve venire il geologo a dare l’agibilità perché ci sono frane sopra e sotto

presi in giro 
ci hanno detto che non ci daranno un euro io non capisco perché ci debbano prendere così in giro ci fanno fare le fotografie fate tutto l’elenco dei vostri danni e lo presentate entro tot ti danno il tempo devi mandare la raccomandata e poi dopo sei mesi sentire l’assessore regionale che dice eh ci sono le assicurazioni dovevate assicurarvi che poi non è vero che le assicurazioni rispondono un danno così non c’è nessuna assicurazione che risponde qui c’era una roba che non t’immagini qui c’era una voragine lì non c’era più la strada che andava giù qui era franato tutto

la solidarietà di scogna 
loro a scogna sono gli unici bambini da venticinque anni da quando ci siamo noi la popolazione è raddoppiata da quattro ora siamo in otto ah ah i primi giorni chi ti portava la torta di verdure chi ti portava il sugo fatto cioè veramente guarda una cosa e poi mi dicevano però non piangere eh perché i primi giorni non facevo altro

il futuro dei figli
a scogna lui ha il pulmino e va a sesta fa presto mentre lei è un po’ più disagiata perché va a brugnato allora la porto su a zignago che passa il pullman che raccoglie i ragazzi della valle di là e scende giù a brugnato abbiamo rivoluzionato tutta la nostra vita praticamente però è così lei è nata qua però ora comincia a sentire il fascino della città poi se nasceva in città sicuramente aveva il sogno della campagna ognuno vuole quello che gli manca e quindi non so cosa succederà con lei lui è più facile è più integrato gli piace stare fuori lei è una che in casa magari è brava perché sistema la casa però fuori non alza nemmeno una foglia poi chissà magari resterà lei e lui andrà via
intervista anna  foto laura

AZIENDA AGRICOLA CASCINA LE BOSCHE                                                                                        
Via Case Sparse Caminà,13 - Mangia di Sesta Godano (SP)
cascinalebosche@tiscali.it
telefono 0187 891660 - fax 0187 891660
Certificato ICEA con garanzia AIAB
Prodotti: apicoltura, ortaggi.
Miele di acacia, castagno, tiglio, mielata, millefiore, erica.














































lunedì 19 marzo 2012

giulietta mulini





i finanziamenti pubblici
il mondo dell'agricoltura assorbe tantissimi fondi europei che sono praticamente pubblici facendo progetti che sì sulla carta vanno tutti bene ma poi finiscono in nulla non producono già vent'anni fa la comunità europea aveva stanziato miliardi perchè si parlava ancora di lire affinchè i  pochi agricoltori incontrassero i ristoratori di allora l'hai mai visti te?hanno fatto il cosiddetto borsino lo chiamavano il borsino di massa carrara dove ci sono tutte le aziende del momento eravamo in venti trenta non so veniva a costare questo borsino che è soltanto un elenco di aziende con i prodotti dove i vari ristoranti alberghi ecc avrebbero dovuto prendere la roba vent'anni fa si faceva già quella roba lì dunque avevano preso per questo borsino sui 500milioni per fare tre fogli di carta con scritte sopra le aziende e lì puoi capire è venuto qualcuno?non li ho mai visti i ristoranti da me né da me né dagli altri i ristoranti vanno dove costa poco la roba no al mercato non ho mai visto un cane e allora ci si muove da soli con i gas meno male che ora ci sono i gas ma una volta i gas non c'erano eravamo soli proprio soli e dove andavi?invece ora coi mercati contadini vivi respiri puoi gestire le produzioni bisogna farne di più è la salvezza per noi

le istituzioni
me lo devi dare perchè lo dice la legge ha continuato a dire no questa è la legge 23 è stata modificata ora a agosto le ho detto ma me la fai vedere questa legge e la legge era quella del commercio allora noi non rientriamo come categoria perchè la categoria è dei contadini allora sono esplosa mi son messa quasi a piangere c'era questo michele mi fa calma ha detto facciamo in un altra maniera siamo andati via sennò la gonfiavo guarda credimi che poi tra l'altro quella legge lì diceva che se vuoi richiedere la piazza devi passare attraverso l'associazione di categoria più forte di tutto il territorio allora io che ho fatto va bene sono andata da un avvocato e gli ho spiegato guarda fanno questo e questo ha detto va bene lo sai mi ha messo davanti degli articoli e mi ha detto questa legge qui è anticostituzionale
le associazioni di categoria
l'associazione di categoria deve stare a fianco ma non sei te che mi decidi la vita è questo che    abbiamo lasciato fare a loro le associazioni di categoria sono servite quando era il momento nei momenti d'oro diciamo hanno fatto il loro buon lavoro ma poi dopo ci hanno gestito la vita il sindacato ha fatto uguale hanno venduto gli operai totalmente via come se fossero niente lo sbaglio più grosso che noi la gente abbiamo fatto 


le patate
allora qui ci sono rimaste ancora queste qui che sono le agata questo è tutto seme di
agata e le agata da vendere poi se non le vendo le tengo da seme tra un mesetto un mese e mezzo le mettiamo giù invece di qua questa è la triplo che seminerò quest'anno queste devo sbuttarle e poi c'è di sopra le patate rosse questa è la casa dei nonni di mio marito nonna ida e nonno olinto ma noi abbiamo solo un pezzo il resto non è nostro non possiamo fare i lavori se poi decidono di venderla che fai e allora niente la uso per tenerci le patate non lo so come andrà a finire questa casa qui queste sono quelle a pasta gialla me l'ha ordinate aldo quello che fa gli gnocchi queste i butti li fanno molto tardi perchè son tardive sono le laura questa invece è la desirèe son rimaste solo queste io quest'anno non le compro da seme perchè ce l'ho sennò le devi andare a cercare di qua o di là perchè biologiche in italia non ci sono invece io quest'anno seme ce n'ho sin troppo perchè abbiamo il pap tutti gli anni e per rotazione quest'anno devo mettere meno patate il pap è il piano annuale di produzione cioè io all'inizio dell'anno devo dichiarare quante ne metto e dove le metto e quando arriva il controllo devono essere lì

la storia
allora io ho fatto tanti lavori ho fatto la commessa ho lavorato in fabbrica e poi mi son sposata e son venuta qua io negli anni 70 facevo le scuole superiori a lucca sono maestra d'asilo la mia scuola era una scuola rivoluzionaria è stato un bellissimo periodo perchè tanto era una scuola di sole donne e poi ho avuto dei professori in gambissima che ci hanno aperto la mente abbiamo portato avanti le lotte femministe dei diritti delle donne mi ricordo facevamo sempre le manifestazioni facevamo i collettivi a villa bottini io abitavo a bagni di lucca a 20 km da lucca poi ho finito la scuola volevo fare medicina perchè a medicina matematica non c'era io non son brava in matematica invece poi quando ho fatto l'esame di stato in casa avevamo bisogno di lavorare e sono andata a lavorare ho trovato un posto siccome io ho sempre lavorato d'estate per mantenermi gli studi il padrone mi ha detto se volevo andare lì perchè mi ha detto se vuoi c'è un posto per te entri fissa e sono andata lì perchè i miei avevan bisogno poi avevo paura di non farcela andare a pisa i soldi chi me li dava io lavorare e studiare non ce l'avrei fatta insomma una cosa l'altra ho deciso di andare a lavorare poi una sera lì al paese ho conosciuto enrico mio marito e a ventidue anni mi sono sposata e ho lasciato la fabbrica

le origini contadine
allora mio papà aveva la vigna aveva quattro ettari di vigneto però lo faceva a tempo perso perchè faceva lo spazzino quindi lavorava col comune  e lui avrebbe voluto che queste cose qua che ho fatto qui le avessi fatte là però siccome son venuta a stare qua poi la vigna l'ha venduta perchè anche mio fratello a quel tempo non ne voleva sapere sicchè mio babbo è arrivato al punto che era stanco e poi tutte le regole che son venute dopo perchè prima si faceva il vino così coi tini di legno e dopo sono arrivate nuove regole che non si potevano più usare e quindi che fai devi investire tanti soldi per fare una cantina come fai sicchè ha mollato tutto

la natura
io ho un passato sportivo molto bello un rapporto con la natura soprattutto la montagna molto forte per cui per me il biologico era naturale non ho mai pensato ai prodotti chimici mi han fatto prendere la patente per forza non la volevo prendere io andavo solo in bicicletta o a piedi quindi la concezione c'era già di fare le cose naturali mio marito lo stesso perchè faceva parte a firenze dei movimenti ecologisti e anche a massa nel periodo della farmoplant sicchè era normale che facessimo questa cosa qui del biologico

l'azienda
abbiamo cominciato prima così per noi e poi siccome questi pezzetti di terreno li davano via quasi per niente li abbiam presi ora no ora vogliono tanti soldi abbiam sempre fatto tutto io e lui ora c'è mia figlia che fa più di me la piccola no non ne vuol sapere invece la grande gestisce adesso tutto lei mi manda al mercato vai vai si occupa lei ora siamo a fare il magazzino perchè non posso più tener la roba qui perchè non si sa come va a finire questa casa lì c'era una capanna l'abbiamo risistemata e facciamo magazzino noi ci siamo costruiti tutto da soli la casa il laboratorio perchè lui è in gamba a far tutto però non li finisce mai i lavori è quello che mi rompe perchè ce n'ha da far troppe lavora otto ore da muratore e poi qui

la cooperazione
questo è il laboratorio ora praticamente da quest'anno la passata mettiamo tutti insieme i pomodori e la facciamo assieme questa è la pentola lavora col vapore quindi non brucia la roba serve per bollirci le bottiglie oppure le marmellate sterilizzarle nell'acqua questa costa un mucchio di soldi e purtroppo ti obbligano a farle così invece ora attraverso quella legge lì di altreconomia vogliamo cercare di semplificare il discorso per le piccole quantità per farle in cucina meno male che enrico è muratore sennò lì c'è il bagno e l'antibagno la doccia obbligatori ormai ciò venti bagni vabbè questo è il laboratorio c'è da finire il marciapiede lo finiremo prima o poi

gli animali
l'asino l'ho messo libero perchè è l'unico che mi può allontanare i cinghiali raglia e scappano là ci sono le pecore la lana quando le toso la butto nel letame serve da concimazione  mia suocera la fila per esempio sì ma io mi ci manca anche quel lavoro lì te chicca(la pecora) dove vorresti andare?lei mi segue sempre a cercar funghi ci ho lei dietro prima io passavo tanto tempo a segare i rovi a tener pulito poi il rovo è inutile ricresce e poi ho visto che tanto a me il rovo mi serve per le more alla fine lascio com'è dove invece possono arrivar le pecore ci lascio loro a pulire guarda tutti i poggi sono puliti da loro potrei vendere gli agnellini tipo ora ce n'è sedici son soldi ma io non ho coraggio lui lo stesso come fai?quando devon partire io sto male come si fa?non ce la fai oppure potrei fare il formaggio ma devo fare un'altra stanza perchè lì non me lo fanno fare ora può darsi che se passa il discorso del multifunzionale può darsi che allora posso fare in tempi diversi anche il formaggio i cani invece sono sette chicco cosa fai?(l'asino)attenzione che morde perchè non vi conosce è un po' maledettino volevo farvi vedere i cinghiali guarda un po' come sono arati i terreni?rumano ora sai che se mi buttano all'aria qui vado in provincia in comune faccio un casino devono venire io gliel'ho già detto se mi rumano le fragole che ho fatto non lo so cosa succede a fosdinovo io i cinghiali non li ammazzo perchè il fucile non ce l'ho e poi non ciò il coraggio non mi riesce le armi io no eh qui anche quattordici quindici cinghiali lo sai cosa vuol dire? la femmina con i piccoli devi stare attenta io mettevo il farro una volta qui lassù dove c'è la chiesetta un giorno verso le cinque vedo tre cosi neri in mezzo al farro vado su per spaventarli erano la mamma coi piccoli lei ha fatto un verso ai piccoli che sono scappati via e non l'ho più visti io avevo i cani mi ricordo è andata dietro ai cani i cani venivano da me e lei mi veniva contro e io scappa su in salita son dovuta andar sul tetto della chiesetta urlavo fan così le femmine se t'acchiappano qui ti portano via il polpaccio i maschi non fanno niente scappano e dopo è venuto enrico e l'ha fatta scappare i cani lo stesso con me sul tetto l'asino invece sai che quando va con l'asina mordono si picchiano si prendono per il collo han portato qua l'asina per farla coprire io non so quante ne ha buscate lui lei lo picchia poi ci deve essere andata quest'asino era a terra sfinito non ne poteva più vedi i buchi?son venuti anche stanotte vedi?fan quei lavori lì guardate laggiù come hanno arato son disperata ora non c'è niente è un discorso ma se mi vanno là è un casino e i poggi lo stesso tirano giù i poggi questi sono i danni un po' la rete resiste però vedi di lì sono entrati ma come si fa io non ho più voglia di recintare tutta rete dappertutto non ne posso più e non agiscono non gliene frega nulla ai politici


la terra
qua ci sono le piane volevo seminarci dei sovesci ma è tutto bagno non si può qua c'è il primo campetto però ormai questi erano i cinesi ma sono andati tutti in fiore l'abbiam messi troppo tardi poi è stato caldo là c'erano i broccoletti i radicchi al mercato porto più poco alcune verze e le patate  meno male c'è mia figlia lei fa agraria ma ora è più a lavorare che a studiare perchè a parte che non parlano mai di biologico ha detto che i professori non ne vogliono sapere e quindi che ci vado a fare dice a imparare il chimico no quindi ora è sempre qua a lavorare gestisce tutto da sé coltiva e raccoglie ara lavora come un uomo per quello ciò un po' più tempo per impegnarmi in altre cose sociali che a me piacciono lei no vuol star da sé là ci sono i lamponi qui l'aglio e le cipolle quello che è rimasto dei cavoli ancora c'è qualche cavolfiore qualche verza i broccoletti i rapini sono rimasti piccoli l'ha seminati tutti fissi meno male l'ha seminati lui perchè sennò se li avevo seminati io così mi faceva un casino qua ci verranno i fagioli i ceci li mettevo ma li rumegavano i cinghiali e poi sono noiosi da pulire perchè li devi battere e ho smesso di metterli i fagioli sì fagioli alti e fagioli bassi qui le fave e un po' di cipolle solo che le fave non so se resisteranno se viene freddo l'aglio sì e le cipolle sì ma le fave non lo so questo è niente andiamo dieci sotto zero qua siamo esposti vedi di qua l'aria fredda la senti sai che tra canepari e qua c'è un mese di differenza se loro hanno le fave ora io ce l'ho tra un mese le fragole le ho messe fuori ho messo il film volevo mettere il fieno però lui ha detto se poi ci sta cinque sei anni meglio far così là ci faccio il sovescio e poi semino qui c'è il kiwi son due piante che producono e il maschio che è quello là allora ora li abbiamo potati sennò van su quella quercia fino in cima


 la famiglia
(giulietta)loro sono qui per intervistare (enrico)allora parla te noi siamo manovali(giulietta)
eccoli certo comando io silvia vieni un po' a dire come mai hai scelto di fare qui(silvia)meglio qui che in città a fare lavori sedentari a studiare preferisco la pratica(enrico)la pecora l'hai portata al pascolo?noi dobbiamo fare un altro viaggio perchè se piove si sciupa tutta la roba la pecora la portiamo giù noi

i paesani
stai zitta mi han sempre fatto di quei casini perchè pensavano che gli volessi prendere il terreno con l'uso capione sai i vecchi del paese che io figurati han fatto per anni dei casini poi hanno capito che non me ne fregava niente non m'hanno più cercata perchè erano anziani sai che sono attaccati nessuno gliel'ha mai toccato eccolo qui io da quando sono venuta qua non ci ho mai visto nessuno come lì lì c'erano i prati una volta guarda che lavoro questo è biancospino e va bene perchè ci vanno gli uccelli ci vanno gli insetti però c'erano i prati quando sono venuta trent'anni fa non me l'hanno mai voluto vendere guarda che casino è adesso ora il biancospino con le radici che fa anche se lo tagli quello lì ricresce o ci fai con la ruspa ma io ora non ne ho voglia anche se me lo dovessero vendere io ora non ce la faccio più a rimettermi a pulir dei terreni ho le ginocchia che sono a pezzi
intervista anna / foto laura,roberto