venerdì 28 giugno 2013

incontro su OGM

OGM, No grazie!
Ma noi sappiamo veramente cosa sono gli OGM?
Dicono che gli OGM aiutano a sfamare il mondo, che consentono di ridurre i pesticidi, i concimi chimici, il consumo di acqua e terra. Insomma, un miracolo delle biotecnologie per salvare l’umanità.
Ma cosa dicono gli agricoltori nord americani perseguitati dalla Monsanto per mancato rispetto dei brevetti sulle sementi e costretti a subire incursioni illegali nei loro campi dalla “polizia dei geni” ?
Cosa pensano i contadini di Oaxaca in Messico, dove 150 varietà di mais autoctono sono contaminate da mais transgenico?
Cosa dicono i contadini indiani costretti a seminare cotone transgenico dalla Monsanto che controlla quasi tutto il mercato del cotone, vendendo le sementi 4 volte più care ? Un mancato raccolto significa fallimento e indebitamento. Risultato: 600 suicidi nel 2005 (anno di introduzione del cotone transgenico), 680 nel 2006. Vandana Shiva ha parlato di
“sementi del suicidio”.
Esempi di negazione del diritto alla sovranità alimentare.
Cosa penseranno gli agricoltori italiani quando scompariranno le varietà tradizionali che hanno costruito la loro identità ? L’Italia finora ha salvaguardato un patrimonio culturale e alimentare, tra i motori della sua economia e parte della sua immagine.
Gli OGM daranno un colpo fatale alle varietà locali. Scomparirà tutto a grande velocità. In Italia, questo scenario è reso imminente dalla mancanza di un piano nazionale e regionale che regoli la coesistenza tra agricoltura tradizionale, biologica e OGM.
I sostenitori degli OGM puntano su silenzio e disinformazione. In Europa, malgrado il favore della Commissione europea verso gli OGM, esiste un contro- movimento attivo sul piano politico, giuridico e sociale.
In questa battaglia l’opinione pubblica è fondamentale. E’ tempo di imparare, capire e far sapere.


domenica 23 giugno 2013

No al Progetto Buren


Continua da una settimana il presidio permanente in Pza Verdi contro il progetto Buren, un progetto costosissimo che prevede l'abbattimento degli storici pini per far posto ad orribili archi rossi e verdi, completamente decontestualizzati dal resto della piazza.Una larga e sempre crescente parte dei cittadini dice no a questo progetto che si aggiunge alla lunga lista di scelte amministrative che stanno portando questa città ad uno stadio di arretratezza urbanistica, ambientale e culturale intollerabile: centrale a carbone, apertura di nuove discariche e fallimento della raccolta differenziata, cementificazioni e centri commerciali, degrado delle zone periferiche ecc... La città del futuro che noi sognamo è una città pulita nelle strade, nell'aria e nell'acqua, a misura d'uomo,con grandi polmoni verdi, una mobilità pubblica ecologica e a basso costo, una produzione energetica da fonti rinnovabili, una differenziata porta a porta che funzioni, aperta ad un turismo responsabile e non devastante, in cui il mare sia visibile e non coperto da muraglie,insomma l'esatto opposto della città pensata dai nostri amministratori. Il sindaco ha annunciato che domani riprenderanno i lavori,mpediamolo partecipando al presidio dalle ore 6 e 30 in poi.
https://www.facebook.com/groups/186724691474957/216374368509989/?notif_t=group_activity

giovedì 13 giugno 2013

Carbone Killer

immagine shinatro ohata
 IL 29 GIUGNO TUTTO IL MONDO DICE “NO” AL CARBONE. E TU?

I cambiamenti climatici non sono più un cupo presagio, una faccenda che riguarda i ghiacci al Polo o un atollo nel Pacifico sommerso dal mare. I cambiamenti climatici sono qui, ora. Sono negli uragani, nelle alluvioni, nei tornado, nelle siccità estreme, nelle ondate di gelo e calura che stanno devastando molte regioni del mondo: compresa l’Europa, compresa l’Italia.
Per contrastare il cambiamento climatico non serve maledire il cielo. Le centrali a carbone sono la principale fonte di emissione di anidride carbonica. L’alta concentrazione di CO2 nell’atmosfera è la principale causa dei cambiamenti climatici in corso. Il carbone è la fonte responsabile, a livello globale, di oltre il 40% del totale delle emissioni di CO2 e rappresenta il modo peggiore e più inquinante di produrre energia elettrica. Le centrali a carbone producono sessanta differenti sostanze inquinanti. Solo in Italia l’inquinamento che viene dal carbone causa 570 morti premature l'anno e danni sanitari, economici e ambientali per oltre 2,6 miliardi l'anno.

IL 29 GIUGNO, IN OGNI CONTINENTE, MIGLIAIA DI PERSONE
MANIFESTERANNO CONTRO IL CARBONE. FACCIAMOLO ANCHE NOI!

Questo che vi rivolgiamo è un appello alla mobilitazione.

Cosa: una giornata di mobilitazione internazionale per connettere tutte le campagne attive, in tutti i Paesi del mondo, contro l’uso del carbone come fonte energetica. L’iniziativa (http://globalpowershift.org/) parte da www.350.org, un’associazione che si batte per il contrasto ai cambiamenti climatici; ma ha un carattere inclusivo, vuole incentivare la collaborazione tra realtà diverse che si battono per un medesimo risultato: superare l’era del carbone, avviare la rivoluzione energetica.

Quando: dal 24 al 30 giugno 500 attivisti da tutto il mondo, provenienti da diverse ONG, comitati, alleanze, si ritroveranno a Istanbul per dare una dimensione internazionale e sinergica alla lotta contro il carbone. Il 29 giugno svolgerà in tutto il mondo una giornata di proteste pacifiche, manifestazioni, attività.

Come: Greenpeace cerca la collaborazione di altre associazioni, gruppi, comitati, cooperative, consorzi, singoli cittadini… di tutti! Vogliamo stare insieme, dare vita a una protesta ovviamente pacifica, colorata, significativa. Per dire che abbiamo a cuore il clima e l’aria che respiriamo, per dimostrare che … non vogliamo carbone!

Cosa abbiamo pensato di fare:
- CHI: Greenpeace in collaborazione con SpeziaViaDalCarbone e le associazioni locali
- DOVE: La Spezia - Sabato 29 Giugno 14.00-19.00
- COSA: Concentramento in viale Mazzini presso il Palco della Musica, attività ludiche, corteo a piedi e con imbarcazioni fino a Fossamastra, flash mob, marcia verso la centrale

Se intendi darci una mano mettiamoci in contatto, organizziamo insieme il lavoro, pensiamo a cosa fare e a come farlo per il meglio. Vogliamo essere tanti, uniti, forti.
Contatto per coordinamento: speziaviadalcarbone@gmail.com

www.speziaviadalcarbone.org
https://www.facebook.com/events/203915466425600/ 

giovedì 6 giugno 2013

salviamo le apuane

"Il sogno di una persona sola rimane un sogno, quello di tante persone insieme è una realtà che comincia"

Un evento a cui chi ama le Apuane non può mancare

L'associazione Aeliante, associazione che fa parte del movimento Salviamo le Apuane, organizza una marcia da Lucca fino alla Pania della Croce per denunciare la devastazione che i nostri monti stanno vivendo. Il terzo giorno di marcia, il 16 Giugno, ci incontreremo a Foce di Valli alle ore 12:00 e stenderemo la scritta gigante SALVIAMO LE APUANE.

Invitiamo tutti a raggiungerci a Foce di Valli (salendo da Fornovolasco, da Mosceta o scendendo dalla Pania).

Ricordo che il cammino è dedicato ad Elia, un giovanissimo ma già grande che ci ha lasciato nei suoi 14 anni a causa di un terribile male che lo perseguitava fin da bambino. Nel suo breve passaggio sulla Terra però Elia ci ha insegnato a lottare e a rendere merito ad ogni giorno che ci è concesso, il suo animo sarà con noi in questa importante avventura per la difesa del nostro territorio, per la difesa del nostro futuro su questo pianeta, per amore della Vita, del Creato e del Bello.

Caro Elia è un onore averti tra noi di Salviamo le Apuane.

Programma
NB unisciti a noi o raggiungici sul percorso in qualsiasi momento
(è preferibile trovarsi a Foce di Valli il 16 giugno) ma dovrai risolvere la tua logistica autonomamente.

Per INFO Luciano 3294931989 Monica 3498177603 Eros 3403678469

GIORNO 1 - Venerdì 14 Giugno - Foro Boario - Monte Catino - San Graziano
Ritrovo e partenza dal FORO BOARIO di Lucca alle ore 8:30. Ci saluteremo augurandoci buon cammino ci accompagnerà Don Luigi Sonnefeld. Dopo essere saliti alla Chiesa di Monte San Quirico proseguiremo in direzione di Mutigliano dove al ponte del Giglio, attraverseremo la Freddana per salire oltre Arsina verso Monte Catino, la nostra prima tappa per il pranzo, dopo circa tre ore di cammino. Dopo la sosta percorreremo un tranquillo sentiero e in 2 ore raggiungeremo San Graziano, qui consumeremo la cena al ristorante Cecconi. Ci sistemeremo per la notte nei locali della canonica o nel loggiato dove sostavano anche i pellegrini. Prima della cena ci sarà una gara di disegno e come tema abbiamo scelto la montagna. Dopo cena la giornata si concluderà con l'ascolto di una storia raccontata da Elisabetta Salvadori.

GIORNO 2 - Sabato 15 Giugno - San Graziano - Lucese - Matanna
Partenza alle ore 9 per la tappa più lunga del nostro cammino passeremo sopra il paese di Fiano e dopo una lunga traversata nei boschi sotto il Monte Acuto, arriveremo a Lucese in circa 4 ore. Qui sosteremo per il pranzo al sacco e ci riposeremo prima di affrontare la tappa che ci condurrà a Matanna, costeggiando il Monte Prana in direzione Foce del Termine e Campo all'Orzo. Dopo 3 ore e mezzo arriveremo al rifugio albergo Matanna.

GIORNO 3 - Domenica 16 Giugno - Matanna - Foce di Valli - Pania della Croce

La mattina percorreremo il tratto più bello del sentiero attraversando la Foce delle Porchette, Petrosciana fino a giungere al Monte Forato. Alle 12:00 circa ci ritroveremo tutti a Foce di Valli per stendere la scritta gigante Salviamo le Apuane e fare una breve riflessione pubblica sulla devastazione di questi monti, del creato e del nostro futuro. Poi proseguiremo salendo la Pania attraverso il Passo degli Uomini della Neve fino a raggiungere la cima della Pania della Croce dove potremo ricordare Elia e cercare di sentirlo nostro compagno di viaggio. In seguito scenderemo verso il Rifugio Rossi e poi fino al Piglionico.
 

domenica 2 giugno 2013

i GAS discutono



la domanda
la domanda è questa che cosa possono fare i gas per aiutare i produttori e cosa possono fare i produttori a loro volta per venire incontro alle esigenze dei gas e in generale dei cittadini organizzati perchè l'idea è non solo mangiare meglio ma anche valorizzare il territorio e creare lavoro


coordinazione
per me i produttori dovrebbero riuscire a coordinarsi tra di loro perchè nella nostra zona c'è un po' di individualismo non si riesce a fare una cooperativa o a dividersi il lavoro del tipo io qua pianto queste cose tu invece delle altre così possiamo rifornire di tutto
la cooperativa
quindici anni fa io avevo fatto una cooperativa con dei produttori della zona avevamo il posto al mercato tre volte la settimana andavamo al mercato però io ero l'unica che faceva biologico e gli altri no per cui la roba era mescolata e poi non si riusciva mai a coordinarsi perchè un giorno uno non riusciva a raccogliere l'altro non riusciva ad andare al mercato insomma la cooperativa è finita male 
più informazione
tanta gente non ha più voglia di cucinare ci vorrebbe più informazione la gente dovrebbe sapere come si cucinano le verdure io sono appassionata di cucina però tanti prodotti che ci sono qui non li conosco alcuni tipi di cavolo non so come cucinarli devo andare a cercarlo su internet magari tanti non ne han voglia vanno al supermercato comprano quello che conoscono e mangiano quello



la ricetta
anch'io ho fatto tante volte i giri in internet per cercare la foto che assomigli a quello che c'è nel sacchetto bisognerebbe mettere nel sacchetto la descrizione di quello che c'è oppure la ricetta di come si cucina o addirittura portarlo già cucinato



distribuzione libera
ci vorrebbe un giorno in cui la distribuzione è libera ognuno può venire e prendere quello che gli occorre anziché tutto il sacchetto già preconfezionato io per esempio sono solo e tutto il sacchetto non riesco a finirlo preferirei potermi scegliere la verdura


in crescita
qui quello che manca sono le persone che producono più che quelle che consumano la domanda c'è e sta crescendo è l'unico settore in crescita il problema è mettere in contatto la domanda con l'offerta uscire dal club dei gas ed entrare in un mondo più commerciale

garanzie
come possiamo invogliare all'agricoltura persone che non hanno lavoro o che vogliono coltivare ma non sanno come fare perchè non hanno la possibiltà di investire?si potrebbe fare il prefinanziamento dei produttori chiedere ai produttori di seminare a richiesta pagando in anticipo garantendogli l'acquisto di quello che producono


distribuzione etica
bisogna anche pensare a nuove politiche di distribuzione pensare a quale possa essere la distribuzione etica perchè c'è la produzione etica c'è l'acquisto etico ma tra produzione e acquisto c'è quel ponte che fa la filiera che è la distribuzione


banco in piazza
si potrebbe riprovare a chiedere lo spazio in piazza del mercato che ora è in crisi ci sono tanti posti vuoti tanti hanno mollato perchè non sono neanche riusciti a vendere il banco si potrebbe fare un tentativo visto che ora c'è più sensibilità per il biologico rispetto ad una volta


lo spaccio
si potrebbe anche aprire un punto vendita un negozio del biologico del territorio oppure uno spaccio trovare una formula che permetta di poter vendere i prodotti del territorio senza dover sottostare alle stesse regole dei negozi 


consegna a domicilio
io propongo la consegna a domicilio portare la spesa a casa alla gente è vero che costerebbe di più però se tu dai la qualità se porti roba stagionale raccolta al mattino alcuni sarebbero disposti a pagare di più




multa
in città è impossibile la consegna a domicilio se prendi una multa ci hai già rimesso la giornata magari si potrebbe fare con la bicicletta paghi un ragazzino e così crei anche lavoro





volontariato
secondo me queste cose funzionano se le fai come volontariato se ci devi anche guadagnare il prezzo diventa troppo elevato non ci si sta più dentro


economia alternativa
anche nell'economia tradizionale c'è la distribuzione c'è il trasporto non vedo perchè anche noi non possiamo creare un'economia alternativa mettendoci dentro queste spese può darsi che lavorando sui grossi numeri i prezzi possano restare entro un certo limite
massa critica
è vero che questo è un problema che non rientra nell'ottica dei gas però se noi vogliamo lavorare su un'altra economia o facciamo massa critica o rimarremo sempre marginali ci saranno dei piccoli gruppi che consumano in maniera etica ma in modo parallelo senza scalfire l'economia principale è vero che questa è un'economia molto potente però è anche in crisi dimostrando che tanto perfetta e tanto funzionale alla fine non la è per cui potremmo ripensarla e ricostruirla a partire dai nostri bisogni e dalla visione di lavoro che vorremmo 




tempo e voglia
alla fine il volontariato muore perchè poi alla lunga ti stanchi non ne hai più voglia o sei costretto a fare un altro lavoro che magari ti assorbe troppo e non ti lascia più tempo 




indagine
si dovrebbe fare un'indagine e vedere se c'è la necessità e poi in tal caso pensare di investire nel progetto una specie di inchiesta tra la gente



pubblicità
dobbiamo anche lavorare sulla visibilità fare in modo che sempre più cittadini sappiano di poter comprare dai produttori locali magari non sono disposti a pagare il doppio del prezzo ma qualcosa in più si bisognerebbe immaginare una campagna informativa e pubblicitaria 






bici
potrebbero essere anche le bici e i furgoncini usati per i trasporti a pubblicizzare andando in giro per la città a fare le consegne nello stesso tempo potrebbero fare pubblicità 

vecchio schema
qualcuno ha detto che la verdura dei GAS la potresti anche consegnare a domicilio perchè la gente non ha più il tempo ecco io magari divento impopolare ma penso che il tempo la gente deve trovarlo noi dobbiamo rieducare la gente se facciamo le stesse cose che fa il supermercato non li educhiamo ma è come sovrapporre un vecchio schema ad un prodotto nuovo la gente in qualche modo il tempo deve trovarlo è una cosa mentale se vuole lo trova tu devi sapere da dove arriva il cibo che mangi e devi poter guardare il produttore in faccia se la roba ti arriva a domicilio fai una telefonata e ti arriva il prodotto bio nel sacchetto sarò estrema ma secondo me è importante sradicare determinate cose per impiantare qualcosa di diverso

lotta per tutto
bisognerebbe avere la fortuna di abitare in una zona come ce ne son tante in italia dove c'è un'amministrazione sensibile ad un certo tipo di discorso noi a spezia siamo sfortunatissimi perchè non si riesce ad avere un dialogo è sempre una lotta per tutto 
discorsi
le associazioni di categoria poi sono un disastro tra di loro non si possono vedere sono di idee politiche diverse quindi figurati un po' e poi fanno un sacco di discorsi e non concludono mai nulla 





gli incontri si sono svolti presso l'agriturismo Casa Villara a Beverino Castello  http://igasdellaspezia.blogspot.it/2012/03/giovanna-simonelli.html
le foto sono di enrico, peo e laura