martedì 3 novembre 2015

Energia Etica


La Cooperativa Retenergie presenta il suo progetto per la produzione di energia elettrica rinnovabile, etica e sostenibile. 

Attiva dal 2008, Retenergie conta oltre 900 soci in diverse regioni italiane e produce energia rinnovabile in grado di soddisfare il fabbisogno di quasi 700 persone. Nel corso della serata sarzanese sarà presentato l’ultimo investimento della Cooperativa: due impianti fotovoltaici di circa 180 kWp collocati sui tetti di due scuole in Sicilia. I partecipanti potranno valutare l’opportunità di associarsi e sostenere il progetto di Retenergie con una o più azioni.

Venerdì 13 Novembre alle 21.00 a Sarzana, in Via Landinelli 88, presso il Circolo Arci di Sarzana-Val di Magra, in collaborazione con il GAS In.di.os.ca. e il Comitato SpeziaViaDalCarbone.

Enel ha annunciato la chiusura entro il 2019 di 23 centrali italiane alimentate con combustibili fossili. La centrale a carbone della Spezia chiuderà probabilmente ben prima della scadenza dell’AIA, fissata nel 2021. Noi possiamo lavorare insieme per un progetto alternativo: efficienza energetica e sostituzione delle grandi centrali a carbone con impianti di energia rinnovabile distribuiti sul territorio e di proprietà dei cittadini.

A Dicembre a Parigi si terrà la 21° Conferenza delle Parti (#COP21) sui cambiamenti climatici. Il mantenimento dell’innalzamento della temperatura entro i 2°C è l’obiettivo minimo da raggiungere e per questo occorre ridurre drasticamente le emissioni di gas serra già dal 2020. Due terzi delle emissioni di CO2 sono legati alla produzione e all’uso di energia: si deve, dunque, cominciare di lì. Lo dice il rapporto su “Energia e cambiamento climatico” pubblicato dall’Agenzia Internazionale per L’Energia.

Retenergie e il Comitato SpeziaViaDalCarbone aderiscono alla campagna#DIVESTItaly per chiedere agli investitori istituzionali e agli enti pubblici di disinvestire da titoli azionari e obbligazionari di imprese che estraggono e commercializzano carbone, petrolio e gas, ritenuti tra i maggiori responsabili dei cambiamenti climatici in corso. A livello internazionale la campagna è partita negli Stati Uniti nel 2012. A oggi, più di 400 investitori istituzionali – tra cui università, ordini religiosi, fondi pensione, ecc. – e 2.000 individui in tutto il mondo si sono impegnati ad azzerare o ridurre i propri investimenti nei combustibili fossili per un totale di oltre 2.600 miliardi di dollari.

Molti soggetti finanziari stanno spostando i loro capitali dal settore delle fossili a quello delle rinnovabili e questo succede dopo che qualche migliaio di risparmiatori ha iniziato a trasferire i propri risparmi verso soggetti con produzioni energetiche ecocompatibili. Basta una piccola percentuale del mercato per creare una tendenza. Noi possiamo essere tra quelli che creano questa tendenza.

Ora anche Enel ha deciso di cambiare la propria politica energetica ma non basta. L’energia deve tornare a essere un bene comune, prodotto con il minor sfruttamento possibile delle risorse e in forma diffusa: dai cittadini e per i cittadini.

“In alcuni luoghi, si stanno sviluppando cooperative per lo sfruttamento delle energie rinnovabili che consentono l’autosufficienza locale e persino la vendita della produzione in eccesso. Questo semplice esempio indica che, mentre l’ordine mondiale esistente si mostra impotente ad assumere responsabilità, l’istanza locale può fare la differenza”. L’ha scritto il Papa nell’Enciclica Laudatosì.
Poco dopo la costituzione del Comitato SpeziaViaDalCarbone, nel 2011, diverse persone capirono che potevamo e dovevamo fare anche altro. Aderimmo a Retenergie e cambiammo fornitore, scrivendo a Enel le ragioni della nostra decisione. ‘Ho deciso di cambiare fornitore di energia elettrica perché non condivido le scelte di politica energetica adottate da Enel s.p.a., che privilegia l’utilizzo di fonti fossili e nucleare’.

La produzione di energia dal basso attraverso la proprietà condivisa è la prima scelta rivoluzionaria che siamo chiamati a compiere, l’alternativa percorribile che ci compete.
Siamo pronti a unirci per farlo, qui ed ora, sul nostro territorio?
Sono quasi 200 i soci liguri di Retenergie che partecipano agli investimenti, con la giusta remunerazione, e utilizzano i servizi della cooperativa. Con i gruppi di acquisto solidale abbiamo sperimentato che attraverso la modifica e il miglioramento dei modelli di consumo di più famiglie unite, si è andati a incidere sul sistema distributivo globale delle merci in generale e della carne in particolare (la zootecnia intensiva è responsabile del 25 % delle emissioni di gas serra). Con le cooperative di produzione e di consumo come Retenergie, l’alternativa è a portata di mano anche per l’energia. Sta a noi unire le competenze per una progettualità territoriale nella Provincia di La Spezia, che può diventare uno tra i mille esempi locali di una via d’uscita a livello globale dalla strada verso il collasso.

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