sabato 7 aprile 2012

roberta tonfoni


ci tengo mi piace
qui transita tantissima gente ed è una zona strategica perchè per dire conosco anche aziende addirittura di pisa che vengono a comprare le piantine qua perchè è un po' uno snodo c'è un vivaista a pisa certificato bio il quale però soprattutto fa grandi numeri esempio se tu vai da lui e gli dici ho trecento semi di questa varietà particolare me li puoi seminare?ti dice guarda lasciamo perdere invece se qualcuno viene qui faccio l'esempio di andreoni che ha degli ecotipi liguri di pomodoro piuttosto che melanzanina genovese anche se sono pochi semi diciamo va bene badiamo noi a farteli bio a fare la deroga insomma a star dietro a tutto un iter anche burocratico che purtroppo c'è pur di accontentarlo insomma stiamo dietro anche alle esigenze del piccolo a quello che ti dice guarda voglio solo cinquanta piante impieghiamo di più quasi a fare cinquanta piante per lui che non a fare in serie mille piante da semi che compriamo noi siamo più attenti alla varietà piuttosto che alla quantità perchè ci tengo mi fa piacere

cento piante ci sono
ti facciamo una piantina perchè magari tu non hai le strutture adatte per fare una produzione in tempi utili mi porti il seme in mesi in cui per te diventa difficile produrre le piantine soprattutto per la temperatura e poi anche perchè ormai non si fa più la semina diretta né negli ortaggi né nelle piante aromatiche e officinali perchè se tu acquisti una cassetta con cento piante tu sai che cento piante ci sono se tu te le devi seminare può succedere che c'è la formica piuttosto che una situazione metereologica fuor di norma che ti porta via il seme e poi le infestanti eccetera eccetera ti costa un po' di più però sai che quelle piantine ci sono
una necessità
l'azienda è dal '99 che fa piantine bio perchè in quella data è entrato in vigore un regolamento CEE che vietava per chi faceva agricoltura biologica di partire da piantine che non fossero certificate quindi è stata una necessità non una velleità proprio una necessità per cui se tu dovevi portare sul mercato un pomodoro un melone certificato bio dovevi per forza partire dalla materia prima quindi da una piantina che doveva essere a sua volta certificata bio

revival del diverso
negli anni '80 c'è stato quasi un radere al suolo le varietà cioè se andava di moda il tondo liscio basta si lavorava solo in quel settore lì e si investiva solo lì anche magari in studi in scienza in genetica solo su quella varietà e invece dagli anni '90 in poi c'è stato proprio una sorta di revival del diverso per esempio solo noi di pomodori ce ne avremo venticinque trenta varietà
scambio di semi
noi semi no perchè sui semi c'è una legislazione veramente severa soltanto le ditte sementiere possono vendere semi noi abbiamo semi che vendiamo ma sono semi che a nostra volta compriamo però semi nostri non possiamo in verità anche lo scambio dei semi non rientra in un'attività tra virgolette a norma di legge perchè lo scambio del seme può essere organizzato soltanto da chi è ditta sementiera quindi in teoria io agricoltore se voglio scambiare con te il seme che cosa faccio?io ti regalo un pomodoro cioè stacco il pomodoro e dentro a quel pomodoro ci sono i semini poi tu avrai cura di prenderti quei semini e tu magari mi dai la tua melanzana che contiene dei piccoli semi e io avrò cura poi da quei semi di farne piantine questo è l'escamotage
 
la trafila per le specie autoctone
io vivaista e tu produttore cosa possiamo fare per poter coltivare con metodi biologici una piantina sconosciuta di cui tu hai i semi?la legge mi dice che innanzitutto devo vedere se esistono semi di quella varietà in ambito biologico c'è un elenco stilato in italia dall'ense che è l'ente nazionale sementi elette c'è una sorta di link online a cui ti puoi collegare e ti scarica tutte le ditte e tutte le varietà disponibili nel biologico dai fruttiferi ai cereali foraggere piccoli frutti eccetera allora tu vai in quest'elenco e cerchi se compare il nome della piantina di cui hai i semi se non c'è cioè non esiste ditta sementiera che lo produce allora c'è un modulo da presentare all'ense in cui si dice io sottoscritto tatata impiegherò un tot di semi per fare un tot di piantine poi devi aspettare la risposta dell'ense l'ense ti dirà guarda quella varietà che tu mi hai indicato non esiste in nessun registro perchè tutte le varietà devono essere iscritte in un registro italiano o europeo delle specie cioè l'ense ti risponde dicendo varietà non iscritta nell'elenco quindi tu sai che hai a che fare con un ecotipo cioè una varietà protetta che non ha una diffusione nazionale ma locale tipica del territorio






















gli hobbisti del bio
molti più hobbisti acquistano piantine biologiche veramente ci sono alcuni che vengono da genova molti di più molti di più noi lo vediamo dagli scontrini per cui battiamo il tasto bio sono aumentati quasi più dei professionisti queste per esempio sono piantine che vengono dalla germania fatte per l'allevamento in vaso per stare in balcone per chi non ha terreno
cultivar in purezza
tutte queste varietà che è possibile riprodurre non sono ibride cioè sono varietà che derivano da un'autoimpollinazione e quindi và da sé che se voglio mantenere quella varietà ed essere sicuro negli anni futuri di raccogliere sempre seme e quindi frutto solo di quella varietà cercherò di coltivare soltanto quella perchè altrimenti ci può essere un inquinamento con del materiale genetico esterno è buona norma quindi isolarle per mantenere in purezza del materiale genetico questo al momento viene fatto per mais di pignone diverse cultivar di fagioli di pignone ormai sono numerosi perchè erano partiti con il cannellino il borlotto e poco di più e ora ce ne sono diversi c'è il fagiolo dell'aquila fagiolo cenerino cannellino dall'occhio la pesella di l'ago poi un'altra varietà assai ambita che abbiamo anche noi qui in piantina è la cipolla rosa della val di vara il seme ci viene sempre fornito da una famiglia di zignago che è la zona tradizionalmente vocata a quest'ortaggio e ha un sapore dolcissimo e poi il cavolo nero spezzino che è un cavolo da foglia con cui si fa la pasta e cavoli che ha bisogno di prendere freddo per essere buono















la facoltà di agraria
mia madre lavorava in banca quindi niente a che vedere con l'agricoltura io ho fatto il liceo classico però ho sempre avuto un orto e un giardino e mi è sempre piaciuto passare lì tutto il tempo libero mio papà pure ha questa passione anche se nella vita faceva altro negli anni '70 quando tutti sono andati a vivere in città noi abbiamo comprato un piccolo terreno e lì abbiamo iniziato a coltivare dopo il liceo ho scelto la facoltà di agraria e devo dire che allora nell'85 eravamo pochissime ragazze saremmo state il dieci per cento e non era molto frequentata alla fine eravamo proprio pochi ma quando abbiamo iniziato eravamo centodieci centoventi io sentivo i miei compagni di liceo mi dicevano novecento mille a medicina noi stavamo tutti in un'aula comunque l'università come l'ho conosciuta io non è proprio il massimo delle aspettative è molto teorica troppo speculativa e poco pratica e sul bio ancora veramente tabula rasa

prestare servizi
qui sono arrivata nel '99 per un incarico attraverso la scuola sant'anna di pisa che riguardava il lancio degli insetti ausiliari nelle lotte di difesa dai parassiti grazie alle prove che abbiamo fatto qui in collaborazione col settore di entomologia del sant'anna abbiamo mostrato ai coltivatori come fosse possibile controllare alcune patologie grazie all'impiego di questi insetti utili e poi abbiamo fatto tanti corsi di aggiornamento sul biologico da come si compila un registro a quali sono i prodotti sostitutivi rispetto a quelli convenzionali un'attività di assistenza che è tuttora una realtà perchè l'azienda è iscritta nell'elenco regionale dei prestatori di servizi che è un riconoscimento che viene dato a chi fa anche opera di divulgazione di consulenza di assistenza questo è un compito che dal '99 fino ad oggi è stato affidato a me

i gioielli di roberta
la cipolla rosa il cavolo nero spezzino la pesella la lattuga il classico borlotto di pignone la zucchina alberello di sarzana lupinaro di casale questo è un pomodoro che viene da napoli da una ditta che ho scelto perchè è una ditta proprio familiare questo pomodoro è speciale si chiama piennolo è il classico pomodoro da serbo cioè tu a settembre lo metti in cantina e a gennaio lo mangi la mara des bois che è una fragola dal sapore di fragola di bosco anche la calendula faccio il basilico greco


ortoterapia
questo tunnel è riservato ad un progetto con i malati psichiatrici da far coltivare a loro destinato a loro è un progetto con l'asl che abbiamo iniziato quest'anno a gennaio e se ce la fanno dovrebbero poi costituire una piccola cooperativa e produrre miele a beverino dove il parco di montemarcello ha dato loro una piccola casa sono persone dai vent'anni ai sessanta si è costituito un piccolo gruppo consolidato all'inizio erano in tanti adesso sono rimasti pochini il mio direttore gli ha comprato anche un piccolo motocoltivatore insomma si vedrà che cosa ne esce fuori però è una bella iniziativa



















le macchine
questo è terriccio bio che è molto più costoso di quello tradizionale costa dieci euro l'altro costa sei euro questo è un trapiantatore automatico che preleva le piantine dalle cassettine da 448 e le mette in contenitori più grandi invece che farlo a mano queste pinze simulano le nostre mani ci sono due percorsi da uno entrano le cassettine da 448 dall'altro le cassette piene di terra con i contenitori più grossi costa una barcata di soldi però ne è valsa la pena queste invece sono due macchine seminatrici quando si fa la semina bio prima bisogna pulire i macchinari con il terriccio e il giorno che si fa la semina bio si fa solo quella







confusione
ultimamente mi è capitato di andare all'università della terza età a fare dei corsi dedicati al biologico e devo dire che nonostante se ne parli ormai da anni c'è ancora tantissima confusione cioè il cittadino qualunque ancora quasi non sa come riconoscere un prodotto certificato da uno che non lo è quindi c'è ancora una certa disinformazione 

multifunzionalità
all'inizio molti hanno iniziato a fare bio grazie ai finanziamenti a chi faceva scelte biologiche veniva data priorità ora se guardiamo i bandi si parla molto meno di bio la parola che viene più usata è multifunzione l'agricoltore fa presidio del territorio ma anche coltiva ma anche fa ristorazione fa fattoria didattica eccetera comunque l'accusa principale di chi fa biologico è la burocrazia estenuante davvero estenuante passiamo tutto il tempo a riempire scartoffie

Per correttezza Roberta usa il plurale ma la produzione biologica nell'Azienda di Pallodola è affidata interamente a lei.Grazie al suo appassionato e instancabile lavoro,alla sua disponibilità e alla sua competenza sulle specie autoctone l'Azienda è divenuta il punto di riferimento del bio in tutto il territorio che va dalla Val di Vara a Pisa.

Azienda Agricola Dimostrativa Loc.Pallodola, Sarzana
http://www.consorziosarzana.it/attrattive_d.asp?attrattiva_id=205
intervista anna genevieve, foto giorgio









































































1 commento:

  1. Il primo commento: ragazzi che belle foto!!!!! Complimenti Giorgio. E il blog, come ho già detto, è molto bello, quindi complimenti a tutti.

    Laura

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