domenica 17 agosto 2014

Mostra del Pomodoro


Intervista a Pasquale Naccarati presidente dell'A.Di.P.A. 
L'A.Di.P.A è l'associazione per la diffusione di piante fra amatori che ha sede a Lucca presso l'orto botanico e ha 27 anni di vita. E' stata fondata da un gruppo di sette appassionati negli anni '80 presso l'orto botanico perchè il vice presidente, Angelo Lippi, era il curatore dell'orto.
Uno dei nostri vanti è l'indice dei semi che noi raccogliamo presso soci,orti botanici, acquisti nel mondo eccetera, li mettiamo in un Index non solo col nome come fanno tutti gli orti botanici ma con l'aggiunta di tutte le spiegazioni attinenti alla pianta,note scientifiche, geografiche, storiche e qualche indicazione su come si semina.
In 30 anni abbiamo fatta tanta strada, negli ultimi anni poi si è aggiunta un'associazione sempre di nostri soci che si occupava principalmente di piante alimentari e quindi la cosa è cresciuta, ora metà dell'Index si occupa di semi e di piante alimentari.
Noi siamo organizzati in varie sezioni a livello nazionale, c'è la sezione Lombardia,Veneto, Friuli eccetera...quella di Massa Carrara e La Spezia si è creata grazie a Maurizio Lunardon e gli amici dell'Associazione Lunigianarborea da un paio d'anni e ha sede qui a Pontremoli.
Le nostre iniziative sono innumerevoli: scambio dei semi, conferenze, viaggi di interesse botanico, collaborazione o organizzazione di mostre mercato, incontri vari...
I nostri soci all'iscrizione ricevono l'Index e il notiziario, 25 bustine di semi, possono partecipare alle iniziative dell'associazione, ottenere consulenza botanica e collaborare in vari modi.
Per aprire una sezione ci vogliono una decina di appassionati che eleggano un capo e due collaboratori, ci mandano la richiesta e si può aprire la sezione. Le sezioni sono tutte regionali tranne Firenze e questa della Lunigiana che è tosco-ligure.














per maggiori informazioni:
 

lunedì 11 agosto 2014

Salviamo le Apuane

Le associazioni Amici delle Alpi Apuane, Amici della Terra Versilia, Arci Versilia, CAI Tam Lucca, Indipiendentes Apuanos, Italia Nostra Massa Montignoso, La Pietra vivente, No! al traforo della Tambura, Salviamo le Alpi Apuane, WWF Lucca organizzano per domenica 7 settembre 2014 la quinta manifestazione Sui Sentieri della Distruzione, un nuovo appuntamento sui luoghi della montagna apuana distrutta dalla folle cupidigia umana. Saremo sui sentieri attorno a Casette, piccolo paese nella Valle del Frigido, e teatro di uno dei bacini estrattivi più devastanti delle apuane massesi. Saremo nei luoghi che ospiteranno, dal 11 al 14 settembre, i Campionati mondiali di corsa in montagna e potremo vedere e giudicare quello che la dominante propaganda e informazione mediatica non raccontano.

Domenica 7 settembre andremo a Forno, altro paesino della Valle del Frigido, e non più a Casette. Ci incontreremo alle ore 8.45 al bivio stradale tra Forno e Resceto. Da Massa si segue Via Bassa Tambura in direzione Forno, a 4 km si trova l'abitato di Canevara, a 6,5 km la strada si dirama e a sinistra si dirige verso Forno. Qui raggrupperemo le macchine e insieme attraverseremo l'unica via stretta di Forno, passeremo davanti alla storica Filanda e, sempre dritti, costeggeremo il Canal Secco, tra edifici abbandonati e fatiscenti, in uno scenario improvvisamente degradato di dissesto e di escavazioni. Ci fermeremo in un ampio spiazzo, al termine della strada, dove lasceremo le macchine e ci incammineremo a piedi, oltrepassata una sbarra e lungo una marmifera dritta. La zona , a causa dell'escavazione, muta in continuazione, alterando i riferimenti paesaggistici e la vecchia sentieristica.
Di seguito posto un link con l'indicazione di un itinerario che non rispetteremo integralmente perchè non arriveremo alle Case Carpano, ma che permette di comprendere i luoghi della prossima escursione.
Trattandosi di un'escursione e di zone di montagna, si rendono obbligatorie le calzature da trekking, abbigliamento adeguato, zaino. Pranzo al sacco.


lunedì 4 agosto 2014

Scempio a Pignone?

Sentiamo spesso parlare di progetti volti a incentivare o recuperare le tradizioni rurali, un insieme di tecniche e saperi che costituivano il fondamento della civiltà contadina negli antichi borghi di tutta Italia.

Nella nostra realtà, Pignone, un piccolo comune dell’entroterra ligure che non arriva a 600 abitanti, da alcuni anni si è ritornati a valorizzare il patrimonio agricolo locale. Sono state poste in essere alcune iniziative, e più recentemente un progetto comunale volto al recupero dei terreni incolti da rendere adatti alla coltivazione.

5Ecco, la beffa atroce è, che mentre si spinge per recuperare terreni incolti e si costruisce una immagine di comune attento e sostenitore della tradizione contadina, altri terreni, coltivati da secoli con passione, dedizione e sacrificio da generazioni di contadini pignonesi, rischiano di scomparire per sempre nell’asfalto di una strada tanto assurda quanto inutile.
Il progetto infatti sarebbe quello dicollegare Casale, una frazione di Pignone che non conta 200 abitanti, direttamente alla strada che conduce alla Spezia senza passare per il paese capoluogo, mentre in realtà sono già presenti tutte le arterie atte a servire la frazione che potrebbero solamente essere ampliate con minor spesa e minor danno all’ambiente.
Soprattutto sarebbe un progetto folle dal punto di vista logistico. Il nostro paese ha subito ingenti danni (è crollato lo storico ponte romanico simbolo del borgo) durante l’alluvione del 25 ottobre 2011 che sconvolse le Cinque Terre e la Lunigiana, ma tale terribile esperienza sembra non aver insegnato nulla ai nostri amministratori. Il nostro territorio infatti è, nella sua complessità, esposto adaltissimo rischio idrogeologico, ogni autunno e primavera si ripetono costantemente frane e smottamenti che bloccano le strade di collegamento al paese.
Pignone strada

La strada progettata dovrà essere costruita sul pendio di una collina che durante la citata alluvione ha subito una serie preoccupante di frane e cedimenti e in più sarà posta sul letto di un ruscello che si collega direttamente con il torrente Pignone aumentando quindi il rischio di un effetto diga che avrebbe conseguenze devastanti per il fondo valle, dove si trovano alcune case abitate e, in generale, per tutto il borgo.

1Siamo in presenza quindi di una doppia violenza contro il nostro territorio, sia per il fatto che verranno espropriati e coperti d’asfalto terreni coltivati e sia per il rischio altissimo che la strada farebbe correre agli abitanti della zona. Per noi esiste anche unaragione del cuore perchè abbiamo visto i nostri genitori/nonni dare la vita per questa terra, lavorando dal mattino alla sera con passione e amore e coltivando patate, zucchine, fagioli, granoturco, cavoli pomodori...la terra fa parte della nostra vita, è casa nostra .
Le chiediamo di unirsi a noi in questa battaglia che oltre all’abuso contro il territorio rappresenta un vero e proprio abuso del potere pubblico di esproprio contro l’inalienabile proprietà privata, come dovrebbe essere in ogni democrazia e stato di diritto che osino definirsi tali.

L’idea che la cementificazione è sviluppo è completamente sbagliata e concordiamo con Carlo Petrini, fondatore di Slow food, che dice che “la terra costituisce il primo e il vero bene e una risorsa non rinnovabile”: un patrimonio da difendere e tutelare come ci ha trasmesso nostro padre.

Tale progetto distruggerebbe anche il paesaggio nel suo aspetto panoramico: “il paesaggio è qualcosa che ci riguarda nell’intimo, è parte della nostra identità e riguarda anche la felicità delle persone che ci vivono, la loro memoria e vedere un paesaggio rovinato a causa della cementificazione selvaggia, rovina la salute della mente e distrugge la memoria”.
Fermare il cemento e il consumo di suolo fertile deve diventare una priorità in un Paese che si voglia chiamare civile.

Roberto e Romilde Duce e figli (Gabriella, Patrizia e Valerio)

Per info e contattielisaviola@hotmail.it

martedì 29 luglio 2014

Mostra del Pomodoro

                                                    per info su edizione 2013: tumangia

giovedì 24 luglio 2014

Luca e Nedo Mannucci


























luca
io sto studiando agraria a pisa dove hanno inserito anche un corso di agricoltura biologica e multifunzionale e in più lavoro qui in azienda con mio padre meglio della pratica non c'è niente te lo posso dire da studente ah ah


la falda
quando noi siamo venuti ad abitare qua c'era la casa col terreno di cinque ettari e mezzo ma non facevamo agricoltura perchè non ci interessava coltivavamo solo il mais ma non abbiamo mai usato nè nitrati né diserbanti perchè qui abbiamo il pozzo e abbiam sempre bevuto l'acqua del pozzo e io sapevo che quella roba lì va a finire nelle falde acquifere


il bio
quando poi abbiam deciso di coltivare sono passato subito al bio senza passare dal convenzionale mi sono fatto due corsi di agricoltura biologica poi mi son preso dei testi e mi son messo a studiare per conto mio e poi ho iniziato a coltivare ci siamo certificati nel 2000 e da allora siamo sempre alla ricerca di metodi sempre più naturali


il parco
abbiamo la fortuna di avere ai confini il parco fluviale dove nessuno ci può coltivare non ci sono scarichi non ci sono fabbriche però per chi fa convenzionale può essere una cosa brutta perchè è un'allevamento di insetti sì è vero però ci sono anche insetti utili insetti antagonisti che ci servono se li conosciamo se sappiamo come vivono possiamo tutelarci e usarli a nostro vantaggio



gli insetti
la nostra politica è questa a volte ci dicono cosa usate contro l'afide? cosa usate contro il ragno rosso? niente ma non è che non usiamo niente perchè siamo bravi ma perchè non serve se la pianta è robusta è sana non ha bisogno di troppe irrigazioni si difende da sola come una persona che mangia sano fa sport non ha bisogno di farmaci se quello ti sta dalla mattina alla sera in ufficio quando arriva a casa mangia e beve come un maiale è ovvio che poi deve andar dal medico il discorso è quello lì

la carta
la carta è un isolante termico quando si va in bicicletta ci si mette la carta contro il freddo no? è più lenta a scaldare ma una volta che ha scaldato il terreno quando va giù il sole mantiene il calore durante la notte quindi se faccio la pacciamatura con la carta lì posso anticipare di parecchio i trapianti

la pacciamatrice
questa è la classica macchina per la pacciamatura la fanno tante ditte serve per stendere i teli di qualsiasi tipo di poliuretano di amido di mais i rotoli possono essere di varie misure dai cinquanta centimetri ai due metri



l'idea
quando mi hanno proposto di usare la carta per un progetto dimostrativo di tre anni fa mi sono reso conto che la carta da sola non funziona perchè è difficilissima da stendere è rigida basta una zolla più alta e si taglia allora pensa che ti ripensa mi è venuta l'idea mi son detto provo a fare una modifica alla macchina in maniera tale da poter stendere in contemporanea due rotoli così mi rimane la carta sotto e sopra l'amido di mais così ho il vantaggio della carta associato a quello dell'amido si aiutano a vicenda perchè la carta anche se si rompe ai bordi viene tenuta giù dal telo di amido e a sua volta l'amido dura molto di più i microorganismi ci mettono molto di più a degradarlo perchè la carta è molto dura e resistente quindi finchè c'è la carta l'amido rimane attivo


il trapianto
chi trapianta prima mette la piantina a dimora e poi annaffia non c'è niente di più sbagliato perchè prima di tutto rovino le radici mentre la mando giù secondariamente una volta che io ho chiuso il buco con l'alveolo di terriccio l'acqua mi scappa da tutte le parti quindi prima si fa il buco poi si riempie d'acqua e si mette giù la piantina basta abbiamo finito non che domani o dopodomani l'annaffiamo di nuovo
l'insalata
di insalata tendiamo a fare la vecchia sarzanina però ogni anno cerchiamo di migliorare sempre di più il seme così abbiamo ottenuto una pianta molto rustica e resistente è una lattuga invernale può venire anche un metro di neve non le succede niente si semina ad agosto e si trapianta a ottobre novembre
l'innaffiatura
l'insalata va innaffiata fino a che le foglie non toccano l'amido come la foglia tocca l'amido basta non va più annaffiata perchè altrimenti l'acqua ristagna sotto marciscono le foglie prende la sclerotinia prende la muffa prende di tutto l'insalata è fatta apposta per portarsi l'acqua al gambo si porta al gambo la rugiada della notte anche in piena estate






il basilico
il basilico mi si era tutto bruciato dalla peronospora cos'ho fatto?un campo l'ho lasciato lì per veder se si riprendeva l'ho mollato lì senza più guardarlo poi un giorno vedo nel campo tutto giallo secco bruciato dalla peronospora quattro cinque chiazze verdi pensavo fosse erba infestante vado a vedere meglio e toh era basilico caso stranissimo dentro un alveolo quattro piantine secche e una verde con foglie bellissime allora ho detto vediamo se da questa varietà riusciamo a fare il seme l'abbiamo fatto e ora stiamo a vedere cosa succede



la luna
la luna crescente cosa fa?fa andare prima le piante a seme quindi mi semino le piante che fanno il seme fagioli fave piselli dove non mangio il seme cioè mangio la foglia aspetto la luna calante sennò mi fa subito il fiore non la mangio più

la pera d'abruzzo
questo pomodoro si chiama pera d'abruzzo e che cos'ha di particolarità?da mangiare è una cosa eccezionale non ha nessuna acidità ha pochissimi semi dentro non ha placenta non ha buccia e non ha attaccatura al picciolo e allora perchè non c'è in giro per il mondo?perchè non si può trasportare cioè quando questo pomodoro comincia ad esser maturo è di un morbido che mi ci van dentro le dita quindi per trasportarlo devo fare uno strato solo e la grande distribuzione l'industria un pomodoro così non lo vuole però essendo buono buonissimo cos'han fatto?han preso un pomodoro normalissimo incrocia te che incrocio me l'han fatto diventare di quella forma lì ma con la buccia dura dentro vuoto con l'attaccatura che arriva fino a metà acido insomma è un pomodoro normale con quella forma lì chi l'ha chiamato cuore di bue d'albenga chi cuore di bue chi canestrino ogni ditta ha il suo ma son tutti partiti da questa tipologia qua 


intervista: anna - foto: enrico
Azienda Agricola Lu-Ne Verdi, via Bradiola 17 Sarzana (SP)


  






mercoledì 2 luglio 2014

terraterra

lun 14 luglio ore 21 cena estiva del gas hourloupe presso l'azienda agricola "il noce" di santo stefano di magra. Al fresco sotto il pergolo griglieremo carne e verdure bio e brinderemo all'estate! Cena aperta a tutti. Per info tel 3476489061 (anna) prenotatevi entro mer 9 luglio